venerdì 8 marzo 2013

La libertà

“L'uomo nasce libero, e dappertutto è in catene”.
 Questa frase per chi già non lo sapesse è di Rousseau e devo ammettere che nonostante l'abbia letta più volte fa sempre il suo effetto. 
Certe frasi sono per così dire “sceniche, teatrali” e questa non ne fa difetto.

E' una frase che attraversa i secoli ed è in ognuno di noi, troppe regole, troppi precetti, l'uomo si sente oppresso, sembra non riesca a respirare, e così si ribella.

Dio ha dato pochi comandamenti, ma per l'uomo sono delle catene insopportabili.

Rousseau non amava il cristianesimo con i suoi dettami morali e poiché in quel momento storico, non era l'unico a pensarla così, le sue idee hanno avuto successo e per più di duecento anni sin ad arrivare ai giorni nostri l'uomo ha pensato che la vera libertà fosse quella di trasgredire i comandamenti di Dio.

E' vero, il cattolico è libero, ma che significhi poi libertà l'uomo in realtà non l'ha ancora capito.

Sembra quasi che Dio ci doni la libertà , e sia poi satana a spiegarci che cosa sia la libertà.

Così Dio ci da la possibilità di amarlo, e satana ci dice che siamo liberi di odiarlo.

Dio ci da la libertà di cooperare alla creazione di nuove creature e satana ci dice che siamo liberi di ucciderle prima che nascano.

La definizione di “libertà” all'uomo non è chiara, e così Gesù ce l'ha spiegata con la sua vita e con la sua morte in croce.

Nel Cristo Crocifisso vi è la vera essenza della libertà dell'uomo.
In quella posizione Dio non puo' costringere né sottomettere, è semplicemente fissato mani e piedi.

Ai piedi della Croce vi è il libero arbitrio dell'uomo, che odia o ama. Cristo non puo' costringere, infatti è inchiodato, allora potrebbe parlare e farli zittire e invece no, ancora una volta stupisce invece di ordinare, perdona, ovvero ama i suoi aguzzini.

E quindi l'uomo deve semplicemente decidere, senza alcuna coercizione, cosa fare amare o rifiutare. Non può dire che Dio è cattivo se è in Croce ,il cattivo è un'altro, allora che fare ?
L'Amore puro è davanti a noi !Amare o rifiutare?
“Si stava così bene prima del momento del Golgota e invece ora cosa faccio?
Che scusanti si possono trovare per rifiutare? Va bene mi astengo!”
E così l'uomo non decide! Non si pone il problema, la vita trascorre, e Cristo è in disparte, è tra gli oggetti della memoria, non è la nostra ragione di vita.

Tuttavia anche quando non amiamo, in realtà decidiamo.

Chi ha deciso della sorte di Gesù, (storicamente parlando) non sono stati infatti i suoi nemici, ma un unico astenuto: Pilato.

L'astenuto lascia che gli eventi siano e preferisce non governarli, ma tuttavia questi accadono non come forze oscure, dirette da un fato estraneo agli uomini, ma come espressione di un immobilismo insensato.

Dio non chiede di non odiarlo, ma chiede di amarlo.

L'uomo è chiamato ad una risposta del cuore nei confronti della Trinità.

Ciò che è libero non sta fermo ma si muove.

Si pensi agli oggetti senza vincoli di movimento e a quelli con i vincoli, se fossero entrambi fermi che differenza ci sarebbe?

L'uomo realizza se stesso quando si muove verso Dio con l'amore del figlio verso il padre.

Chi sceglie Gesù, sceglie per quel Dio Trinitario, inimmaginabile con la sola mente umana, Gesù non è solo il Dio con noi, ma è anche e soprattutto il Dio con ciascuno di noi.

E' il Dio inseparabile, ostinatamente amante delle sue creature.

La Croce non è l'Amore di Dio per l'umanità nel suo insieme, ma per ogni individuo che la compone.

Cos'è che l'uomo vorrebbe evitare sopra ogni altra?
Il dolore, la morte, la separazione dai cari: Gesù le ha provate.

Quello che l'uomo meno sopporta, Dio lo accetta per dirci che il suo Amore è davvero soprannaturale. 
Gesù non ha soglia di dolore superiore alla nostra. Ha un Amore diverso dal nostro.

La libertà è quella che Dio lascia ad ogni uomo di scegliere per questo Amore, di rompere con le vere catene che ci tengono legati lontano da Lui.

Abbiamo remore ad obbedirgli? Perchè?
E' umiliante servire la propria mamma?O il proprio padre?

Eppure la Scrittura dice:
"Anche se una madre potesse dimenticarsi di suo figlio, Io non mi dimenticherò di te. Io ti tengo scolpito sul palmo della mia mano. Sei prezioso per Me. Io ti ho chiamato con il tuo proprio nome".
E io non devo servire questo Dio?

In questo i cattolici sono liberi, senza i vincoli del peccato si elevano verso il loro Creatore, lo amano, lo servono, lo lodano, perchè lo scelgono spontaneamente, con un 'amore puro incondizionato perchè Dio non tradisce. 
Nelle braccia di Cristo, cosa si ha da temere?



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