venerdì 1 marzo 2013

Novena pro eligendoi Romano Pontifice (dal 1 marzo al 9 marzo)



Veni, Creator Spiritus
mentes tuorum visita
Imple superna gratia
quae tu creasti pectora.

Qui diceris Paraclitus,
Altissimi donum Dei,
fons vivus, ignis, caritas,
et spiritalis unctio.

Tu septiformis munere,
digitus paternae dexterae;
tu rite promissum Patris,
sermone ditans guttura.

Accende lumen sensibus,
infunde amorem cordibus,
infirma nostri corporis,
virtute firmans perpeti.

Hostem repellas longius,
pacemque dones protinus,
ductore sic te praevio,
vitemus omne noxium.

Per te sciamus da Patrem,
noscamus atque Filium,
teque utriusque Spiritum
credamus omni tempore.

Deo Patri sit gloria
et Filio, qui a mortuis
surrexit, ac Paraclito,
in saeculorum saecula.
Amen.

Emitte Spiritum tuuum et creabuntur
R. Et renovabis faciem terrae

Súpplici, Dómine, humilitáte depóscimus: ut sacrosánctae Románae Ecclésiae concédat Pontíficem illum tua imménsa píetas; qui et pio in nos stúdio semper tibi plácitus, et tuo pópulo pro salúbri regímine sit assídue ad glóriam tui nóminis reveréndus. Per Dóminum.....

Cor Mariae dolorosum et immaculatum
R. Ora pro nobis

Sancte Jseph
R. Ora pro nobis

Sancte Petre
R. Ora pro nobis

Sancte Paule
R. Ora pro nobis

Sancte Pie V
R. Ora pro nobis

Sancte Pie X
R. Ora pro nobis

Omnes Sancti et Sanctae Dei
R. Intercedite pro nobis


Pur pensierosi e perplessi ad inizio di questa strana e singolarissima Sede Vacante, non venga mai meno la fiducia nel Capo Invisibile della Chiesa, come lo stesso Card. Joseph Ratzinger ebbe a insegnarci con parole memorabili: 

"Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. 
Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? 
A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! 
Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! 
Quanta superbia, quanta autosufficienza! 
Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. 
Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell’animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt 8, 25).

Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. 
La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. 
Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.

(Card. Joseph Ratzinger Via Crucis al Colosseo, Venerdì Santo 2005, IX Stazione)





Nessun commento: