sabato 23 marzo 2013

L'umiltà di Pio X


Oggi voglio raccontarvi gesti di umiltà di un uomo a cui son molto legato, che è Pio X (papa dal 1903 al 1914), l’ultimo pontefice ad essere stato proclamato santo. 
Come prima cura d’anime ebbe la parrocchia di Tombolo, nel trevigiano, un paese di commercianti di bestiame dove si bestemmiava molto. Gli abitanti si lamentarono con il giovane prete di essere analfabeti. 
E lui mise in piedi una scuola serale per insegnare loro a leggere e scrivere. «Quanto ci farà pagare?», chiese la gente. «Nulla, vi chiedo soltanto una cosa, che non bestemmiate più». 
Quando in seguito fu eletto Papa, prese ad insegnare il catechismo anche da Pontefice, radunando i fedeli romani nel primo pomeriggio della domenica nel cortile della Pigna, in Vaticano.
Quando gli fu detto che, se voleva, poteva conferire titoli nobiliari ai suoi parenti, rispose: «Hanno giù un loro rispettivo titolo: mio fratello è ufficiale delle poste e le mie sorelle sono brave governatrici di casa». 
Un suo nipote prete, don Battista Parolin, dopo aver pregato di farsi chiamare a servizio in Vaticano, si sentì rispondere dall’illustre zio che egli lo riteneva molto più utile nella sua parrocchia.
Generosissimo con i poveri, aveva spedito il suo orologio d’oro al Monte di pietà e aveva rinunciato a comprare la cappamagna cardinalizia, scegliendo di adattare, grazie ai rattoppi delle sorelle, quella vecchia e consumata del predecessore. Arrivò persino ad impegnare l’anello episcopale per ricavarne monete da regalare a chi aveva bisogno.

San Pio X indossava una croce pettorale tempestata di gemme preziose, ma solo dopo la sua morte si è saputo essere una copia in bigiotteria identica all'originale, venduta per fare la carità ai poveri senza alcun comunicato della sala stampa vaticana, perché nessuno dovesse saperlo.

Quel santo Pontefice, allorché era Patriarca di Venezia, saliva in treno nella carrozza di prima classe, per poi viaggiare in terza e ridiscendere, una volta giunto a destinazione, dalla prima. 
Nessuno doveva sapere, nessuna forma di umiltà andava ostentata. 
E’ così, fratelli cari, che hanno agito tantissimi sacerdoti, vescovi, cardinali e papi, in una storia della Chiesa che nessuno più conosce. E’ nel silenzio che Essa vuole agire, memore delle parole di Gesù, che nel Vangelo di Matteo (6,1-4) ammonisce: 

“Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.





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