sabato 31 agosto 2013

IL DISTACCO DALLA TERRA

1. Il mondo giudicato dai mondani.

Perché hanno essi tanta difficoltà a lasciar la terra? Perché tanto desiderio di prolungare la vita? Perché tanto impegno a voler godere i piaceri di quaggiù? Da dove viene tanta brama di crescere negli onori e nelle ricchezze? Perché tanta avidità di possedere, di guadagnare, e tanta paura e rincrescimento di perdere? La terra è il dio dei mondani. E non è forse anche il tuo?

2. Il mondo giudicato da Dio.

È come un punto, un atomo, una goccia d'acqua, dice un profeta, è un nulla paragonato all'onnipotenza di Dio. È la valle delle lacrime per l'uomo, è l'esilio della povera umanità; i re coi loro onori, i ricchi col loro denaro, i piaceri col loro diletto sono niente davanti a Dio. Sulla sua bilancia pesa più un atto d'umiltà che una battaglia vinta. Sei praticamente persuaso di ciò?

3. Il mondo giudicato dai Santi.

Comprendo ora perché i Santi ritenevano fango i piaceri, gli onori, le ricchezze di questa terra e le disprezzavano; ne sentivano il nulla di fronte alle grandezze di Dio e dei tesori del Paradiso.

Il B. Sebastiano Valfrè vuole le anime e non i denari altrui; ed eletto arcivescovo di Torino piange, trema, usa ogni espediente, per sottrarsi alla carica; era distaccato dalla terra. Un momento di Paradiso vale più di tutto il mondo...

PRATICA: Fa un atto di carità, e privati di qualche oggetto caro, per amor di Dio!




venerdì 30 agosto 2013

29 AGOSTO, MEMORIA DEL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA

"Cari fratelli e sorelle, celebrare il martirio di san Giovanni Battista ricorda anche a noi, cristiani di questo nostro tempo, che non si può scendere a compromessi con l’amore a Cristo, alla sua Parola, alla Verità. 

La Verità è Verità, non ci sono compromessi. La vita cristiana esige, per così dire, il «martirio» della fedeltà quotidiana al Vangelo, il coraggio cioè di lasciare che Cristo cresca in noi e sia Cristo ad orientare il nostro pensiero e le nostre azioni. Ma questo può avvenire nella nostra vita solo se è solido il rapporto con Dio. 

La preghiera non è tempo perso, non è rubare spazio alle attività, anche a quelle apostoliche, ma è esattamente il contrario: solo se se siamo capaci di avere una vita di preghiera fedele, costante, fiduciosa, sarà Dio stesso a darci capacità e forza per vivere in modo felice e sereno, superare le difficoltà e testimoniarlo con coraggio.

San Giovanni Battista interceda per noi, affinché sappiamo conservare sempre il primato di Dio nella nostra vita. Grazie."

Benedetto XVI, Udienza Generale, 29 agosto 2012





Papa Francesco incontra i giovani pellegrini di Piacenza

Costruite un mondo di bellezza, di bontà e di verità: è l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto ieri pomeriggio nella Basilica Vaticana a un gruppo di circa 500 giovani della diocesi di Piacenza-Bobbio, in pellegrinaggio a Roma in occasione dell’Anno della Fede. A guidare il pellegrinaggio, il vescovo di Piacenza, mons. Gianni Ambrosio. Il servizio di Sergio Centofanti:
“A me piace stare con i giovani” – ha esordito il Papa - perché sono “portatori di speranza” e “artefici del futuro” ed è “una cosa bella andare verso il futuro, con le illusioni”, ma è anche una “responsabilità”.
Poi ha aggiunto: “Quando a me dicono: ‘Ma, Padre, che brutti tempi, questi … Guarda, non si può fare niente!’. Come, non si può fare niente? E spiego che si può fare tanto! Ma quando un giovane mi dice: ‘Che brutti tempi, questi, Padre, non si può fare niente!’, ma, lo mando dallo psichiatra, eh? Perché … è vero, non si capisce, non si capisce un giovane, un ragazzo, una ragazza, che non vogliano fare una cosa grande, scommettere su ideali grandi, grandi per il futuro, no? Poi faranno quello che possono, ma la scommessa è per cose grandi e belle”.

“Dentro di voi – ha proseguito - avete tre voglie: la voglia della bellezza. A voi piace la bellezza” e “siete ricercatori di bellezza”. Secondo, “siete profeti di bontà. A voi piace la bontà. Essere buoni … e questa bontà è contagiosa, eh? Aiuta tutti gli altri”. E, terzo, voi avete sete di verità: cercare la Verità …‘Ma, Padre, io ho la verità!’. Ma … sbagli, eh? Perché la verità non si ha, non la portiamo … si incontra. E’ un incontro, con la verità, che è Dio, ma bisogna cercarla. E queste tre voglie che voi avete nel cuore, dovete portarle avanti, al futuro, e fare il futuro con la bellezza, con la bontà e con la Verità. Avete capito? Questa è la sfida: la vostra sfida”. Ma se un giovane è pigro o è triste – “è una cosa brutta, un giovane triste!” – allora quella bellezza non sarà bellezza, quella bontà non sarà bontà e quella verità non sarà tale.
Questa l’esortazione del Papa: “Scommettere su un grande ideale, e l’ideale di fare un mondo di bontà, bellezza e verità. Questo, voi potete farlo: voi avete il potere di farlo. Se voi non lo fate, è per pigrizia”. Di qui il suo incoraggiamento: ”Coraggio. Andate avanti. Fate rumore, eh? Dove sono i giovani deve esserci rumore. Poi, si regolano le cose, ma l’illusione di un giovane è fare rumore sempre. Andate avanti, e soprattutto sempre nella vita ci saranno persone che vi faranno proposte per frenare, per bloccare la vostra strada. Per favore, andate controcorrente. Siate coraggiosi, coraggiose: andare controcorrente. Mi dicono: ‘No, ma, questo, ma, prendi un po’ d’alcol, prendi un po’ di droga …’. No! Andate controcorrente a questa civilizzazione che ci sta facendo tanto male. Capito, questo? Andare controcorrente: e questo significa fare rumore. Andare avanti. Ma con i valori della bellezza, della bontà e della verità”.
Il Papa augura ai giovani “tutto il bene, un bel lavoro, gioia nel cuore” e insieme con loro prega la Madonna, che “è la Madre della bellezza, la Madre della bontà e la Madre della Verità” perché “ci dia la grazia del coraggio per andare avanti e controcorrente”.



mercoledì 28 agosto 2013

Mai più la guerra.... - Beato Giovanni Paolo II



Cari amici ed amiche le nubi della guerra si addensano sopra l'umanità. Preghiamo intensamente affinchè il Signore Dio faccia cadere le armi dalla mano dei violenti. 

Se volete ripetete più volte questa preghiera scritta da Giovanni Paolo II. Lui che su questa terra si è adoperato tanto per la pace e la concordia dei popoli, ottenga da Dio la fine di ogni conflitto, le cui vittime sono sempre i più deboli e gli indifesi:
"Dio dei nostri padri,
grande misericordioso;
signore della pace e della vita,
padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre
e abbatti l'orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo figlio Gesù
ad annunciare la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe
in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l'umanità:
mai più la guerra,
avventura senza ritorno,
mai più la guerra,
spirale di lutti e di violenza,
minaccia per le tue creature
in cielo, in terra e in mare.
In comunione con Maria, la madre di Gesù,
ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli
ferma la logica della ritorsione e della vendetta,
suggerisci con il tuo spirito soluzioni nuove,
gesti generosi ed onorevoli,
spazi di dialogo e di paziente attesa
più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.
Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra.
Amen".



Qui sopra ho messo un link, basta cliccarci sopra e si apre una pagina del giornale cattolico TEMPI.
E' possibile firmare una petizione che verrà consegnata al ministro Bonino e ai parlamentari, per chiedere che l'Italia non partecipi alla missione di guerra contro la Siria. E' molto semplice di tratta di scrivere il proprio nome e cognome e poi di scrivere il proprio indirizzo di posta elettronica. Si riceverà immediatamente, all'indirizzo di posta elettronica, un messaggio di TEMPI che sarà da confermare cliccandoci sopra. Fatto.

 Vogliono bombardare per tre giorni!!!!... sappiamo tutti che moriranno migliaia di civili.

lunedì 26 agosto 2013

26 agosto - Madonna di Czestochowa

Il tesoro più prezioso di Jasna Gòra è il Quadro Miracoloso della Madonna. Ciò che rese in breve tempo Jasna Gòra il più famoso santuario del paese, che già contava numerosi luoghi di culto mariano, non fu forza della tradizione che vuole l'Evangelista Luca autore del quadro, né la per l'azione dei reali che da sempre avevano cara Jasna Gòra: Ciò che rese questo luogo famoso è la presenza miracolosa dell'Immagine che ha sempre richiamato pellegrini da tutta la Polonia e dal mondo intero, come attestano i numerosissimi ex-voto.

Sui dolci pendii di Jasna Gòra, la “montagna luminosa”, che circonda la città di Czestochowa, il santuario è adagiato su una collina di bianche rocce, nella parte occidentale della città. I polacchi sono abituati a legare a questo Santuario le numerose vicende della loro vita: i momenti lieti come quelli tristi, le decisioni solenni, come la scelta del proprio indirizzo di vita, la vocazione religiosa oppure il matrimonio, la nascita dei figli, gli esami di maturità... Essi si sono abituati a venire con i loro problemi a Jasna Gòra per confidarli alla Madre Celeste, davanti alla sua Immagine Miracolosa. Questa Immagine si può dire che è il cuore del santuario di Jasna Gòra ed è anche quella forza, misteriosa e profonda, che attira ogni anno folle sterminate di pellegrini, dalla Polonia e da ogni altro luogo del mondo.

Il dipinto della Madonna ha una storia complessa. 
La tradizione dice infatti che sia stato realizzato da San Luca su di un legno che formava il tavolo adoperato per la preghiera e per il cibo dalla Sacra Famiglia. L’evangelista avrebbe composto a Gerusalemme due quadri allo scopo di tramandare l’incomparabile bellezza di Maria. Uno di essi, arrivato in Italia, è tuttora oggetto di culto a Bologna; l’altro, fu dapprima portato a Costantinopoli e deposto in un tempio dall’imperatore Costantino. Successivamente fu donato al principe russo Leone, che prestava servizio nell'esercito romano, il quale trasferì l’inestimabile reliquia in Russia dove, per numerosi miracoli, fu intensamente venerata.
Nel corso della guerra intrapresa da Casimiro il Grande, il quadro fu nascosto nel castello di Beltz e finalmente affidato ai principe di Opole. Questi, alla vigilia di una dura battaglia contro le truppe tartare e lituane che assediavano Beltz, aveva invocato la sacra immagine e, dopo la sospirata vittoria, indicò Maria come Madre e Regina. Si racconta anche che, durante l’assedio, un tartaro ferisse con una freccia il bellissimo volto della Vergine dalla parte destra e che, dopo la sacrilega profanazione, una fittissima nebbia, sorta d'improvviso, mettesse in difficoltà gli assedianti. Il principe, allora, approfittando del momento favorevole, si gettò con le truppe contro il nemico e lo sconfisse.
Altri documenti assicurano che, terminata l’amministrazione del principe Ladislao nella Russia, il quadro fu caricato su di un carro con l’intenzione di portarlo nella Slesia ma, tra lo stupore di tutti, i cavalli, pur ripetutamente sferzati, non si muovevano. Il principe ordinò allora di attaccarne di nuovi, senza però ottenere alcun risultato. Sconvolto, si inginocchiò a terra e promise di trasferire la venerata effigie sul colle di Czestochowa, nella piccola chiesa di legno. In seguito egli avrebbe innalzato una basilica nel medesimo luogo ad onore di Dio onnipotente, della Vergine Maria e di tutti i Santi e, contemporaneamente realizzato un convento per i frati eremiti dell’Ordine di San Paolo.
Ma le vicissitudini della Madonna Nera non erano ancora finite. Nel 1430 alcuni seguaci dell’eretico Giovanni Hus, provenienti dai confini della Boemia e Moravia, sotto la guida dell’ucraino Federico Ostrogki, attaccarono e predarono il convento. Il quadro fu strappato dall’altare e portato fuori dinanzi alla cappella, tagliato con la sciabola in più parti e la sacra icona trapassata da una spada. Gravemente danneggiato, fu perciò trasferito nella sede municipale di Cracovia e affidato alla custodia del Consiglio della città; dopo un accurato esame, il dipinto venne sottoposto ad un intervento del tutto eccezionale per quei tempi, in cui l’arte del restauro era ancora agli inizi. Ecco allora come si spiega che ancora oggi siano visibili nel quadro della Madonna Nera gli sfregi arrecati al volto della Santa Vergine.
Secondo i critici d’arte il Quadro di Jasna Gòra sarebbe stato in origine un’icona bizantina, del genere “Odigitria” (“Colei che indica e guida lungo la strada”), databile tra il VI e il IX secolo. Dipinta su una tavola di legno, raffigura il busto della Vergine con Gesù in braccio. Il volto di Maria domina tutto il quadro, con l’effetto che chi lo guarda si trova immerso nello sguardo di Maria: egli guarda Maria che, a sua volta, lo guarda.
Anche il volto del Bambino è rivolto al pellegrino, ma non il suo sguardo, che risulta in qualche modo fisso altrove. I due volti hanno un’espressione seria, pensierosa, che dà anche il tono emotivo a tutto il quadro. La guancia destra della Madonna è segnata da due sfregi paralleli e da un terzo che li attraversa; il collo presenta altre sei scalfitture, due delle quali visibili, quattro appena percettibili.
Gesù, vestito di una tunica scarlatta, riposa sul braccio sinistro della Madre. La mano sinistra tiene il libro, la destra è sollevata in gesto di sovranità e benedizione. La mano destra della Madonna sembra indicare il Bambino. Sulla fronte di Maria è raffigurata una stella a sei punte. Attorno ai volti della Madonna e di Gesù risaltano le aureole, la cui luminosità contrasta con l’incarnato dei loro visi.
Dopo la profanazione e il restauro, la fama del santuario crebbe enormemente e aumentarono i pellegrinaggi, a tal punto che la chiesa originaria si rivelò insufficiente a contenere il numero dei fedeli. Per questo motivo, già nella seconda metà del secolo XV, accanto alla Cappella della Madonna, fu dato avvio alla costruzione di una chiesa gotica a tre ampie navate.
Nel 1717 il quadro miracoloso della Madonna di Jasna Góra fu incoronato col diadema papale e, a cominciare dal secolo scorso, numerose chiese a lei dedicate furono erette in tutto il mondo: attualmente se ne contano circa 350, di cui 300 soltanto nella Polonia.
La fama sempre crescente dell’immagine miracolosa della Madre di Dio fece sì che l’antico monastero diventasse nel corso degli anni mèta costante di devoti pellegrinaggi. 
Il culto della Madonna Nera di Czestochowa si è esteso così fino al continente americano, in Australia, in Africa e anche in Asia. Una devozione che non ha confini, che ha toccato il cuore di molti, e che è stata particolarmente cara – come ogni polacco che si rispetti – al nostro venerato Santo Padre, Giovanni Paolo II, che di Maria è sempre stato il devoto più fedele.



MADONNA NERA

C'è una terra silenziosa
dove ognuno vuol tornare
una terra e un dolce volto
con due segni di violenza;
sguardo intenso e premuroso
che ti chiede di affidare
la tua vita, il tuo volto in mano a lei.

Madonna, Madonna Nera,
è dolce esser tuo figlio!
O lascia, Madonna Nera
ch'io viva vicino a te.

Lei ti chiama e rasserena,
Lei ti libera dal male
perché sempre ha un cuore grande
per ciascuno dei suoi figli;
Lei ti illumina il cammino
se le offri un po' d'amore
se ogni giorno parlerai a Lei così:

Questo mondo in subbuglio
cosa all'uomo potrà offrire?
Solo il volto di una madre,
pace vera può donare.
Nel tuo sguardo noi cerchiamo
quel sorriso del Signore
che ridesta un po' di bene
in fondo al cuor.



sabato 24 agosto 2013

Lo Shabbat

"Ricordati del giorno di Shabbat per santificarlo. Lavora sei giorni e fa in essi ogni tua opera, ma il settimo è giorno di riposo sacro all’Eterno che è il tuo Signore. Non fare in esso alcun lavoro. Né tu, né tuo figliolo, né tua figliola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che dimora a casa tua; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, i mari e tutto ciò che c'è in essi, e si riposò il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di riposo e lo ha santificato" (Es 20, 8-11).

Lo Shabbat è il settimo giorno della settimana (si comincia la settimana di domenica), comincia venerdì al tramonto e finisce Sabato sera non appena sono visibili 3 stelle in cielo. La festività comincia la sera al tramonto (come tutte le festività ebraiche) perché è scritto nella parte relativa alla creazione della Torà: "E fu sera e fu mattina".
Gli orari dello Shabbat dipendono quindi dal luogo dove uno si trova e dal momento dell’anno.

E’ uno dei principi fondamentali dell'ebraismo ed è riconosciuta come la festività più importante della vita ebraica. Siccome D-O ha creato l’universo e tutto ciò che contiene in sei giorni riposandosi il settimo giorno, gli ebrei devono smettere ogni tipo di lavoro fatto durante la settimana, per consacrarsi totalmente a D-O, corpo e spirito, durante il santo giorno di Shabbat.
Il giorno di Shabbat dev'essere l’occasione di rallegrarsi in famiglia, di svuotare lo spirito delle preoccupazioni e dei doveri materiali della settimana, di studiare la Torah e di accogliere nella propria casa e nella propria mente l’Oneg Shabbat, il benessere dello Shabbat: regalo interno di D-O agli ebrei affinché seguano sempre il Suo cammino per portare sulla terra il Regno del Bene.
L’essenza dello Shabbat è comunque quella di lasciare da parte i lavori della settimana per fare posto a D-O.
Durante lo Shabbat, infatti, alcune attività sono vietate perché derivano dei principali lavori eseguiti nella costruzione del Tempio, esso stesso simbolo della creazione del mondo.

Di seguito i 39 lavori vietati durante lo Shabbat (39 Melachot) scritti nella Torà:

1. Arare
2. Seminare
3. Mietere
4. Formare covoni
5. Trebbiare
6. Ventilare
7. Selezionare
8. Setacciare
9. Macinare
10. Impastare
11. Cuocere
12. Tosare
13. Lavare
14. Cardare
15. Tingere
16. Filare
17. Tendere
18. Costruire un setaccio
19. Tessere
20. Dividere due fili
21. Legare
22. Slegare
23. Cucire
24. Strappare
25. Cacciare
26. Macellare
27. Scuoiare
28. Salare la carne
29. Disegnare
30. Lisciare
31. Tagliare
32. Scrivere
33. Cancellare
34. Costruire
35. Demolire
36. Spegnere un fuoco
37. Accendere un fuoco
38. Dare l'ultima mano per terminare un lavoro
39. Trasportare al di fuori della propria abitazione.

Le attività permesse sono:

- far visita a parenti ed amici (purché raggiungibili a piedi)
- passare lo Shabbat con un proprio familiare
- assistere alla funzione al Bet HaKeneset (Sinagoga)
- ospitare parenti ed amici a dormire per lo Shabbat o quanto meno per uno dei pasti
- cantare brani popolari e salmi
- leggere, studiare e discutere di Torà, i commentari, il Talmud, la Halachà ed i Midrashim
- secondo la Kabbalà, avere rapporti sessuali tra marito e moglie.

Il Venerdì sera prima dell’entrata dello Shabbat vengono accese due candele le quali rimangono accese fintanto che non si spengono da sole. Sono il simbolo della “luce del Signore” che di Sabato entra per far risplendere la casa. 
Il pasto del venerdì sera e del pranzo di Sabato sono generalmente abbondanti. Per il Kiddush sono presenti sulla tavola le Challot sotto una tovaglietta con la scritta Shabbat Shalom (Sabato di pace) per la benedizione del pane ed il bicchiere di vino kasher per la benedizione del vino. Le Challot sono due per ricordare che nel deserto il venerdì gli ebrei raccoglievano la manna in dose doppia in quanto di Sabato era vietato raccoglierla.
La preghiera del Kiddush viene detta dall’uomo della famiglia riempiendo il bicchiere di vino. Questa preghiera afferma che il Sabato è un giorno di ricordo sia della creazione del mondo (Es 20, 8-11) sia dell’uscita dell’Egitto (Dt 5, 12-15).

Ogni Shabbat in Sinagoga si legge la Parashà, brano settimanale della Torà, e la Haftarà, un brano tratto dal Libro dei Profeti. La Torà è divisa in 54 Parashot (parti o porzioni), una per ogni settimana dell'anno.

Per segnare la fine dello Shabbat, sabato sera, si fa la Havdalà: la cerimonia di separazione. Questa si fa recitando un’apposita formula chiamata Attà Cholantanu e con quattro berachot (benedizioni). Occorrono un bicchiere di vino, dei rami profumati (o un profumo) ed una candela accesa.


venerdì 23 agosto 2013

Il grande comandamento - Santa Teresa d'Avila

Dio ci chiede soltanto due cose : che lo amiamo, e che amiamo il nostro prossimo. Tale deve essere la meta dei nostri sforzi. Se ci conformiamo a queste due cose, in modo perfetto, adempiamo la sua volontà e gli siamo uniti. Quanto però siamo lungi dall'adempiere questo doppio precetto, come lo dovremmo al servizio di un Dio così grande ! Voglia Sua Maestà darci la sua grazia, affinché meritiamo di giungere a questa perfezione, perché questo è in nostro potere, se lo vogliamo. 

Il segno più sicuro, secondo me, per sapere se abbiamo questo doppio amore, consiste nell'amare veramente il prossimo. Perché non possiamo avere la certezza che amiamo Dio, anche se ne abbiamo degli indizi molto seri ; invece possiamo sapere sicuramente se amiamo il prossimo. Siate certe che quanto più scoprirete in voi progressi nell'amore del prossimo, tanto più avrete progredito nell'amore di Dio. L'amore che Dio nutre per noi è così profondo che, ricambiando quello che abbiamo per il prossimo, perfeziona in mille modi quello che proviamo per lui stesso ; non ho nessun dubbio su questo punto. È il motivo per cui è molto importante considerare bene come amiamo il prossimo ; se questo amore è perfetto, possiamo stare tranquilli. Perché, secondo me, la nostra natura è così depravata che, se il nostro amore per il prossimo non prendesse le sue radici nell'amore stesso di Dio, non potrebbe innalzarsi alla perfezione.

Santa Teresa d'Avila (1515-1582), carmelitana, dottore della Chiesa
Il Castello interiore, Quinta Dimora,


giovedì 22 agosto 2013

Omelia, Assunzione della Beata Vergine Maria, 15 agosto 1999, Beato Giovanni Paolo II,

"Magnificat anima mea Dominum" (Lc 1, 46)! La Chiesa pellegrina nella storia si unisce al cantico di esultanza della Beata Vergine Maria; esprime la sua gioia e loda Iddio perché la Madre del Signore entra trionfante nella gloria del cielo.

Grazie alla vittoria pasquale sulla morte di Cristo, la Vergine di Nazaret, unita profondamente al mistero del Figlio di Dio, ne ha condiviso in modo singolare gli effetti salvifici. Ha corrisposto pienamente col suo "Sì" alla divina volontà. Attraverso di Lei, infatti, è venuto nel mondo il Signore della vita. I credenti esultano e la venerano quale Madre dei figli redenti da Cristo. La contemplano come "segno di consolazione e di sicura speranza" per ogni uomo e per ogni popolo in cammino verso la Patria eterna.


Assunta in cielo, Maria indica la via di Dio, la via del Cielo, la via della Vita. La mostra ai suoi figli battezzati in Cristo e a tutti gli uomini di buona volontà. La apre soprattutto ai piccoli e ai poveri, prediletti della divina misericordia. Ai singoli ed alle nazioni, la Regina del mondo svela la potenza d'amore di Dio, i cui disegni disperdono quelli dei superbi, rovesciano i potenti e innalzano gli umili, ricolmano di beni gli affamati e rimandano i ricchi a mani vuote (cfr Lc 1, 51-53).






Affresco: Filippo Lippi, Incoronazione della Vergine, XV secolo. Duomo di Spoleto.

Lectio: Giovedì 22 Agosto 2013 - BEATA MARIA VERGINE REGINA

1) Preghiera
O Dio, che hai preparato beni invisibili 
per coloro che ti amano, 
infondi in noi la dolcezza del tuo amore, 
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


2) Lettura del Vangelo


Dal Vangelo secondo Luca 1,26-38
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

3) Riflessione
• Oggi è la festa di Maria Regina. Il testo che meditiamo nel vangelo descrive la visita dell’angelo a Maria (Lc 1,26-38). La Parola di Dio giunge a Maria non attraverso un testo biblico, bensì da un’esperienza profonda di Dio, manifestata nella visita dell’angelo. Nel NT, molte volte, l’Angelo di Dio è Dio stesso. Fu grazie alla meditazione fatta sulla Parola scritta di Dio nella Bibbia che Maria fu capace di percepire la Parola viva di Dio nella visita dell’Angelo. Oggi avviene la stessa cosa con la visita di Dio nelle nostre vite. Le visite di Dio sono frequenti. Ma per mancanza di assimilazione e meditazione della Parola scritta di Dio nella Bibbia, non ci rendiamo conto della visita di Dio nelle nostre vite. La visita di Dio è così presente e così continua che, molte volte, non la percepiamo e, per questo, perdiamo una grande occasione di vivere in pace e con gioia.


• Luca 1,26-27: La Parola entra nella vita. Luca presenta le persone e i luoghi: una vergine chiamata Maria, promessa sposa ad un uomo, chiamato Giuseppe, della casa di David. Nazaret, una piccola città in Galilea. Galilea era periferia. Il centro era Giudea e la capitale Gerusalemme. L’angelo Gabriele é l’inviato da Dio a questa giovane vergine che abitava in periferia. Il nome Gabriele significa Dio é forte. Il nome Maria significa amata da Yavé o Yavé è il mio Signore. La storia della visita di Dio a Maria inizia con l’espressione: “Al sesto mese”. Si tratta del "sesto mese" di gravidanza di Elisabetta, parente di Maria, una donna di una certa età, che ha bisogno di aiuto. La necessità concreta di Elisabetta fa da sfondo a tutto l’episodio. Si trova all’inizio (Lc 1,26) e alla fine (Lc 1,36.39).


• Luca 1,28-29: La reazione di Maria. Fu nel Tempio che l’angelo apparve a Zaccaria. A Maria le appare nella sua casa. La Parola di Dio raggiunge Maria nell’ambiente di vita di ogni giorno. L’angelo dice. “Ti saluto o piena di grazia! Il Signore è con te!” Parole simile a quelle che erano state dette a Mosè (Ex 3,12), a Geremia (Jr 1,8), a Gedeone (Jz 6,12), a Ruth (Rt 2,4) e a Molti altri. Aprono l’orizzonte per la missione che queste persone dell’Antico Testamento devono svolgere al servizio del popolo di Dio. Intrigata dal saluto, Maria cerca di capirne il significato. E’ realista, si serve della propria testa. Vuole capire. Non accetta qualsiasi apparizione o ispirazione.


• Luca 1,30-33: La spiegazione dell’angelo. “Non temere, Maria!” Questo è sempre il primo saluto di Dio all’essere umano: non avere paura! Subito dopo, l’angelo ricorda le grandi promesse del passato che si realizzeranno mediante il figlio che nascerà da Maria. Questo figlio deve ricevere il nome di Gesù. Sarà chiamato Figlio dell’Altissimo e in lui si realizzerà, finalmente, il Regno di Dio promesso a Davide, che tutti stavano aspettando ansiosamente. Questa è la spiegazione che l’angelo dà a Maria in modo che non si spaventi.


• Luca 1,34: Nuova domanda di Maria. Maria si rende conto della missione importante che sta per ricevere, ma continua ad essere realista. Non si lascia trasportare dalla grandezza dell’offerta e guarda la sua condizione: “Come è possibile? Non conosco uomo!” Lei analizza l’offerta a partire da criteri che noi, esseri umani, abbiamo a disposizione. Poiché, umanamente parlando, non era possibile che quella offerta della Parola di Dio si realizzasse in quel momento.


• Luca 1,35-37: Nuova spiegazione dell’angelo. "Lo Spirito Santo si poserà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.” Lo Spirito Santo, presente nella Parola di Dio fin dalla Creazione (Genesi 1,2), riesce a realizzare cose che sembrano impossibili. Per questo, il Santo che nascerà da Maria sarà chiamato Figlio di Dio. Quando oggi la Parola di Dio è accolta dai poveri senza studio, qualcosa di nuovo avviene grazie alla forza dello Spirito Santo! Qualcosa di nuovo e di sorprendente come che un figlio nasce ad una vergine o come il figlio che nasce a Elisabetta, una donna già entrata in età, di cui tutti dicevano che non poteva avere figli! E l’angelo aggiunge: “E vedi, Maria, anche Elisabetta è al sesto mese!”


• Luca 1,38: Maria si dona. La risposta dell’angelo chiarisce tutto a Maria. Lei si dona a ciò che l’angelo stava chiedendo: “Ecco sono la serva del Signore! Avvenga di me quello che hai detto”. Maria usa per sé il titolo di Serva, impiegata del Signore. Il titolo viene da Isaia, che presenta la missione del popolo non come un privilegio, bensì come un servizio agli altri (Is 42,1-9; 49,3-6). Più tardi, il figlio che stava per essere generato in quel momento, definirà la sua missione: “Non sono venuto per essere servito, ma per servire!” (Mt 20,28). Impara dalla madre!


• Luca 1,39: La forma che Maria trova per servire. La Parola di Dio giunge a Maria e la fa uscire da sé per servire gli altri. Lei lascia il luogo dove stava e va verso la Giudea, a più di quattro giorni di viaggio, per aiutare la sua cugina Elisabetta. Maria inizia servendo e compie la sua missione a favore del popolo di Dio.

4) Per un confronto personale
• Come percepisci la visita di Dio nella tua vita? Sei stato già visitato? Sei stato già una visita di Dio nella vita degli altri, soprattutto dei poveri? Questo testo, come ci aiuta a scoprire le visite di Dio nella nostra vita?
• La Parola di Dio si è incarnata in Maria. Come la Parola di Dio sta prendendo carne nella mia vita personale e nella vita della comunità?

5) Preghiera finale
Ringrazino il Signore per la sua misericordia,
per i suoi prodigi a favore degli uomini;
poiché saziò il desiderio dell’assetato,
e l’affamato ricolmò di beni. (Sal 106)



Giovedì 22 agosto - Beata Vergine Maria



Liturgia del Giorno - Anno C - Dispari - Tempo Ordinario - BEATA VERGINE MARIA REGINA - Memoria - Grado della Celebrazione: Memoria - Colore liturgico: Bianco

Giovedì 22 Agosto 2013
BEATA VERGINE MARIA REGINA

Antifona

Alla tua destra è assisa la Regina
splendente di oro e di gemme. (Sal 44,10)

Colletta
O Padre, che ci hai dato come nostra madre e regina la Vergine Maria,
dalla quale nacque il Cristo, tuo Figlio,
per sua intercessione
donaci la gloria promessa ai tuoi figli nel regno dei cieli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima Lettura Is 9,1-6
Ci è stato dato un figlio.
Dal libro del profeta Isaìa

Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.

Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.

Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE 
Dal Salmo 112 (113)
R. Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre. R.

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria. R.

Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra? R.

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo. R.

Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne.

Alleluia.

Vangelo 
Lc 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

PREGHIERA DEI FEDELI
Preghiamo Dio che ci ha dato come madre e regina la Vergine Maria, perchè ci aiuti a essere sempre suoi figli fedeli. Diciamo insieme:

Ascoltaci, o Signore.

Perchè nella Chiesa la devozione a Maria sia ispiratrice di sentimenti e di operare secondo il cuore di Cristo. Preghiamo:

Perchè i governanti superino, mediante il dialogo e le trattative, ogni ostacolo alla pace e alla concordia tra i popoli. Preghiamo:

Perchè le divisioni dell'unica Chiesa del Cristo siano lenite e gradualmente superate nell'imitazione dell'umiltà e della piena disponibilità della Vergine Maria. Preghiamo:

Perchè gli emarginati e gli oppressori trovino in Maria la forza per la loro liberazione, ricercata con giustizia e senza rancori. Preghiamo:

Perchè a noi, qui riuniti nel ricordo di Maria, sia dato di godere Dio, perchè crediamo nell'adempimento della sua parola. Preghiamo:

Perchè la Vergine sia il modello della nostra comunità.
Perchè la famiglia riscopra la preghiera fatta insieme.

Accogli, o Padre santo, queste preghiere per i meriti della madre del tuo Figlio: la tua Chiesa sia fin d'ora arca di salvezza e umile serva della parola del Cristo, che è Dio benedetto nei secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, i doni che ti offriamo
nel gioioso ricordo della Vergine Madre
ed esaudisci la nostra preghiera;
ci aiuti e ci soccorra il Cristo, uomo Dio,
che si offrì per noi Agnello senza macchia sulla croce.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Antifona alla comunione
Beata sei tu, Vergine Maria, perché hai creduto
al compimento delle parole del Signore. (Lc 1,45)

Preghiera dopo la comunione
Signore nostro Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa
nel ricordo della beata Vergine Maria,
nostra madre e regina,
concedi anche a noi di partecipare all'eterno convito,
che ci hai fatto pregustare in questo sacramento.
Per Cristo nostro Signore.


lunedì 19 agosto 2013

Angelus Domini (Latino - Italiano - English) H. 06 - 12 - 18

Angelus Domini (Latino)

V/. Angelus Domini nuntiavit Mariæ,
R/. Et concepit de Spiritu Sancto. 


Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum. Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Jesus.
Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostræ. Amen.

V/. "Ecce Ancilla Domini."
R/. "Fiat mihi secundum Verbum tuum."

Ave Maria, gratia plena...

V/. Et Verbum caro factum est.
R/. Et habitavit in nobis.

Ave Maria, gratia plena...

V/. Ora pro nobis, Sancta Dei Genetrix.
R/. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

Oremus: Gratiam tuam quæsumus, Domine, mentibus nostris infunde; ut qui, angelo nuntiante, Christi Filii tui Incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem, ad resurrectionis gloriam perducamur.
Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen.

Al termine dell'Angelus si recita il "Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto, Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in saecula saeculorum. Amen." (tre volte) ed il "Requiem aeternam dona eis Domine et lux perpetua luceat eis, requiescant in pace. Amen" (una volta).

Angelus Domini (Italiano)

V/. L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria,
R/. ed ella concepì per opera dello Spirito Santo.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

V/. "Ecco sono la serva del Signore."
R/. "Avvenga in me secondo la tua parola."

Ave Maria, piena di grazia...

V/. E il verbo si fece carne.
R/. E venne ad abitare in mezzo a noi.

Ave Maria, piena di grazia...

V/. Prega per noi santa madre di Dio.
R/. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo: Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu che, all' annuncio dell'Angelo, ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Al termine dell'Angelus si recita il Gloria al Padre (tre volte) e L'eterno riposo. (una volta).

The Angelus (English)

V. The angel of the Lord declared unto Mary;
R. And she conceived of the Holy Spirit.

Hail Mary, full of grace, the Lord is with thee. Blessed art thou amongst women and blessed is the fruit of thy womb, Jesus. Holy Mary, Mother of God, pray for us sinners, now, and in the hour of our death. Amen.

V. Behold the handmaid of the Lord:
R. Be it done unto me according to Thy word.

Hail Mary, full of grace, the Lord is with thee. Blessed art thou amongst women and blessed is the fruit of thy womb, Jesus. Holy Mary, Mother of God, pray for us sinners, now, and in the hour of our death. Amen.

V. And the Word was made flesh:
R. And dwelt among us.

Hail Mary, full of grace, the Lord is with thee. Blessed art thou amongst women and blessed is the fruit of thy womb, Jesus. Holy Mary, Mother of God, pray for us sinners, now, and in the hour of our death. Amen.

V. Pray for us, O Holy Mother of God.
R. That we may be made worthy of the promises of Christ.

Let us pray:
Pour forth, we beseech Thee, O Lord, Thy grace into our hearts, that we, to whom the incarnation of Christ, Thy Son, was made known by the message of an angel, may by His passion and cross be brought to the glory of His resurrection, through the same Christ our Lord.
R. Amen.


****************************
Si recitata tre volte al giorno, alle h. 06:00 (mattina), alle h. 12:00 (mezzogiorno) e alle h. 18:00 (sera)



domenica 18 agosto 2013

Recitiamo il Santo Rosario Misteri Gloriosi (Mercoledì - Domenica)

1) La risurrezione di Gesù
2) L'ascensione di Gesù al cielo
3) La discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo
4) L'Assunzione di Maria al cielo
5) L'Incoronazione di Maria Regina del cielo e della terra

Come si recita il Rosario?

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 
O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto. 


Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio e ora e sempre, 
nei secoli dei secoli. Amen.

Si enuncia ad ogni decina il "mistero", per esempio, nel primo mistero: "l'Annunciazione dell'Angelo a Maria".

Dopo una breve pausa di riflessione, si recitano: un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria.

Ad ogni decina della Corona si può aggiungere un'invocazione.


Alla fine del Rosario vengono recitate le Litanie Lauretane, o altre preghiere mariane.

Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. Amen

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Litanie Lauretane

Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà.
Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici. 

Padre del cielo, che sei Dio, 
Abbi pietà di noi. 

Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, 
Spirito Santo, che sei Dio, 
Santa Trinità, unico Dio, 

Santa Maria, 
prega per noi.
Santa Madre di Dio,
Santa Vergine delle vergini, 
Madre di Cristo, 
Madre della Chiesa, 
Madre della divina grazia, 
Madre purissima, 
Madre castissima, 
Madre sempre vergine, 
Madre immacolata, 
Madre degna d'amore, 
Madre ammirabile, 
Madre del buon consiglio, 
Madre del Creatore, 
Madre del Salvatore, 
Madre di misericordia, 
Vergine prudentissima, 
Vergine degna di onore, 
Vergine degna di lode, 
Vergine potente, 
Vergine clemente, 
Vergine fedele, 
Specchio della santità divina, 
Sede della Sapienza, 
Causa della nostra letizia, 
Tempio dello Spirito Santo, 
Tabernacolo dell'eterna gloria, 
Dimora tutta consacrata a Dio, 
Rosa mistica, 
Torre di Davide, 
Torre d'avorio, 
Casa d'oro, 
Arca dell'alleanza, 
Porta del cielo, 
Stella del mattino, 
Salute degli infermi, 
Rifugio dei peccatori, 
Consolatrice degli afflitti, 
Aiuto dei cristiani, 
Regina degli Angeli, 
Regina dei Patriarchi, 
Regina dei Profeti, 
Regina degli Apostoli, 
Regina dei Martiri, 
Regina dei veri cristiani, 
Regina delle Vergini, 
Regina di tutti i Santi, 
Regina concepita senza peccato originale, 
Regina assunta in cielo, 
Regina del santo Rosario, 
Regina della famiglia, 
Regina della pace. 

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, 
perdonaci, o Signore. 

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, 
ascoltaci, o Signore. 

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, 
abbi pietà di noi. 

Prega per noi, Santa Madre di Dio. 
E saremo degni delle promesse di Cristo. 

Preghiamo. 
Concedi ai tuoi fedeli, 
Signore Dio nostro, 
di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, 
per la gloriosa intercessione 
di Maria santissima, sempre vergine, 
salvaci dai mali che ora ci rattristano 
e guidaci alla gioia senza fine. 
Per Cristo nostro Signore. 
Amen. 

Salve, o Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. 

E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


giovedì 15 agosto 2013

Riflessione spirituale di Giovanni Paolo II sull'Assunzione della Beata Vergine Maria

In Maria, assunta in cielo al termine della sua vita terrena, risplende la vittoria definitiva di Cristo sulla morte, entrata nel mondo a causa del peccato di Adamo. È stato Cristo, il "nuovo" Adamo, a sconfiggere la morte, offrendosi in sacrificio sul Calvario, in atteggiamento di amore obbediente al Padre. Egli ci ha così riscattati dalla schiavitù del peccato e del male. Nel trionfo della Vergine, la Chiesa contempla Colei che il Padre ha scelto come vera Madre del suo Figlio unigenito, associandola intimamente al disegno salvifico della Redenzione.

L'uomo moderno, forse più che nel passato, è preso da interessi e preoccupazioni materiali. Cerca sicurezza e non di rado sperimenta solitudine e angoscia. E che dire poi dell'enigma della morte? L'Assunzione di Maria è un evento che ci interessa da vicino proprio perché ogni uomo è destinato a morire. Ma la morte non è l'ultima parola. Essa - ci assicura il mistero dell'Assunzione della Vergine - è transito verso la vita incontro all'Amore. È passaggio verso la beatitudine celeste riservata a quanti operano per la verità e la giustizia e si sforzano di seguire Cristo.

Beato Giovanni Paolo II, Omelia, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, 15 agosto 2001




mercoledì 14 agosto 2013

FRUTTI CHE L'ANIMA CRISTIANA DEVE RIPORTARE DALL'AVER ASSISTITO ALLA S. MESSA

I. Fuga del peccato: potrebbe l'anima cristiana indursi a peccare dopo aver assistito al sacrificio d'una Vittima divina per la remissione dei peccati degli uomini, e per questa maniera chiamare sopra di sé l'ira del Figlio, che Si è sacrificato, e del Padre a Cui se n'è fatta l'immolazione?

II. Vita di penitenza e di sacrificio: l'anima cristiana, che ha veduto Gesù sacrificare Se stesso per ottenerle la remissione delle colpe da lei commesse, deve pensare che, se Gesù Cristo fece per lei quello a cui essa non poteva bastare, ella non è dispensata perciò dall'aggiungere all'immolazione divina quelle opere di espiazione che si convengono a chi fu peccatore.

III. Perdono di qualsivoglia offesa ricevuta: alla vista dell'Agnello divino, Che S'immola per ottener agli uomini peccatori il perdono delle offese ch'essi fanno alla Maestà divina, avrà il cristiano difficoltà a perdonare le offese ch'egli possa aver ricevuto dai suoi fratelli? Ah! Veramente, chi negasse di perdonare sarebbe indegno d'assistere al grande sacrificio del divino perdono!

IV. Carità ardente, operosa, universale: sia essa ardente, ad imitazione di quella che trasse l'Uomo-Dio a morir sulla croce ed a rinnovare ogni dì sull'altare l'incruento sacrificio. Sia operosa, secondo l'ordinazione divina a questo riguardo; la quale a noi si manifesta specialmente per la natura dei doveri del nostro stato. Quanto poi alla nostra disposizione interiore, essa sia universale.



sabato 10 agosto 2013

10 agosto - San Lorenzo


Quarto Idus Augusti. Luna uicesima prima. Romae, via Tiburtina, natalis beati Laurentii Archidiaconi, qui, in persecutione Valeriani, post plurima tormenta carceris, uerberum diuersorum, fustium, ac plumbatarum et laminarum ardentium, ad ultimum, in craticula ferrea assatus, martyrium compleuit; eiusque corpus a beato Hippolyto et Iustino presbytero sepultum fuit in coemeterio Cyriacae, in agro Verano.

lunedì 5 agosto 2013

5 agosto - Compleanno della Madonna


Il 5 Agosto si celebra la memoria della dedicazione della basilica di santa Maria Maggiore sull'esquilino di Roma, che viene considerata il più antico santuariomariano d'Occidente. La eresse, sul precedente edificio liberiano, il papa Sisto III (432-440) dedicandola a Dio e intitolandola alla Vergine, proclamata solennemente dal concilio di Efeso (431) Madre di Dio.


L'Icona della Vergine Maria, venerata con il titolo di "Salus Populi Romani" ("Salvezza del popolo romano"), in qualità di protettrice. L'icona è situata sopra l'altare della Cappella Paolina della basilica di S. Maria Maggiore. 

L'icona è attribuita all'evangelista San Luca, di cui si narra fosse pittore (v. "Trattato sulle sante immagini" di Andrea da Creta, VIII secolo; il Menologio di Simeone Metafraste, 950-1022, ecc.). Fu verosimilmente portata a roma da Sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino (IV secolo).


Il 5 Agosto si celebra la memoria della dedicazione della basilica di santa Maria Maggiore sull'esquilino di Roma, che viene considerata il più antico santuario mariano d'Occidente. La eresse, sul precedente edificio liberiano, il papa Sisto III (432-440) dedicandola a Dio e intitolandola alla Vergine, proclamata solennemente dal concilio di Efeso (431) Madre di Dio.