I. Fuga del peccato: potrebbe l'anima cristiana indursi a peccare dopo aver
assistito al sacrificio d'una Vittima divina per la
remissione dei peccati degli uomini, e per questa maniera chiamare sopra di sé
l'ira del Figlio, che Si è sacrificato, e del Padre a Cui se n'è fatta
l'immolazione?
II. Vita di penitenza e di sacrificio: l'anima cristiana, che ha veduto Gesù sacrificare Se stesso per ottenerle la remissione delle colpe da lei commesse, deve pensare che, se Gesù Cristo fece per lei quello a cui essa non poteva bastare, ella non è dispensata perciò dall'aggiungere all'immolazione divina quelle opere di espiazione che si convengono a chi fu peccatore.
III. Perdono di qualsivoglia offesa ricevuta: alla vista dell'Agnello divino, Che S'immola per ottener agli uomini peccatori il perdono delle offese ch'essi fanno alla Maestà divina, avrà il cristiano difficoltà a perdonare le offese ch'egli possa aver ricevuto dai suoi fratelli? Ah! Veramente, chi negasse di perdonare sarebbe indegno d'assistere al grande sacrificio del divino perdono!
IV. Carità ardente, operosa, universale: sia essa ardente, ad imitazione di quella che trasse l'Uomo-Dio a morir sulla croce ed a rinnovare ogni dì sull'altare l'incruento sacrificio. Sia operosa, secondo l'ordinazione divina a questo riguardo; la quale a noi si manifesta specialmente per la natura dei doveri del nostro stato. Quanto poi alla nostra disposizione interiore, essa sia universale.
II. Vita di penitenza e di sacrificio: l'anima cristiana, che ha veduto Gesù sacrificare Se stesso per ottenerle la remissione delle colpe da lei commesse, deve pensare che, se Gesù Cristo fece per lei quello a cui essa non poteva bastare, ella non è dispensata perciò dall'aggiungere all'immolazione divina quelle opere di espiazione che si convengono a chi fu peccatore.
III. Perdono di qualsivoglia offesa ricevuta: alla vista dell'Agnello divino, Che S'immola per ottener agli uomini peccatori il perdono delle offese ch'essi fanno alla Maestà divina, avrà il cristiano difficoltà a perdonare le offese ch'egli possa aver ricevuto dai suoi fratelli? Ah! Veramente, chi negasse di perdonare sarebbe indegno d'assistere al grande sacrificio del divino perdono!
IV. Carità ardente, operosa, universale: sia essa ardente, ad imitazione di quella che trasse l'Uomo-Dio a morir sulla croce ed a rinnovare ogni dì sull'altare l'incruento sacrificio. Sia operosa, secondo l'ordinazione divina a questo riguardo; la quale a noi si manifesta specialmente per la natura dei doveri del nostro stato. Quanto poi alla nostra disposizione interiore, essa sia universale.
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