martedì 29 dicembre 2009

Pranzo di Natale per persone sole, presso le case Aler

"E' Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. ...
E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. "
(Madre Teresa di Calcutta)

Anche quest' anno si è svolto nei locali delle case Aler il pranzo di Natale per persone sole.
Hanno accettato l'invito una cinquantina di persone Il pranzo, come al solito è stato preparato dal mitico Cesare, aiutato da un piccolo gruppo di volontari. Il menù nella classica tradizione meneghina è stato apprezzato da tutti.
A Cesare e a tutti i volontari un ringraziamento  particolare da parte di tutta la comunità di San Pio V.

venerdì 11 dicembre 2009

LA GRAZIA DI RISPETTARE I FRATELLI di Ignacio Larranaga

Signore Gesù, metti un lucchetto alla porta del nostro cuore,
per non pensare male di nessuno, per non giudicare prima del tempo,
per non sentir male, per non supporre, ne interpretar male,
 per non profanare il santuario sacro delle intenzioni.
Signore Gesù, legame unificante della nostra comunità,
metti un sigillo alla nostra bocca per chiudere il passo
ad ogni mormorazione o commento sfavorevole.
Dacci di custodire fino alla sepoltura,
le confidenze che riceviamo o le irregolarità che vediamo,
sapendo che il primo e concreto modo di amare è custodire il silenzio.
Semina nelle nostre viscere fibre di delicatezza.
Dacci uno spirito di profonda cortesia, per riverirci l'uno con l'altro,
come avremmo fatto con te.
Signore Gesù Cristo, dacci la grazia di rispettare sempre.
Così sia.

martedì 1 dicembre 2009

Ambrogino d'oro alla Scuola di danza

Il Comune di Milano ha assegnato l'Ambrogino d'oro alla nostra Scuola di danza del Teatro Oscar.
E' un riconoscimento della professionalità e del valore educativo di questa scuola.
Ci complimentiamo - anche a nome della comunità ecclesiale di S.Pio V - con Monica Cagnani, direttrice della scuola, e con le altre insegnanti.
Ci uniamo alla gioia delle tantissime ragazze che frequentano la scuola per questo riconoscimento, che rende ancora più bello il loro ritrovarsi.

giovedì 1 ottobre 2009

Mons. Giavini - Cammino biblico

Anche quest'anno Mons. Giavini ci condurrà alla scoperta della Bibbia.

Il libro della Genesi tra fede e scienza (Genesi 1-11)
(a proposito di Darwin)

1) - La Bibbia e come leggerla: le indicazioni della " Dei verbum" del Concilio Vaticano II.
2) - Il posto del libro della Genesi nella fede ebraica e cristiana.
3) - La creazione in sei giorni? Confronto tra il capitolo primo della Genesi e i miti orientali antichi. Il senso mirabile di quella pagina e i suoi limiti.
4) - Adamo dalla polvere del suolo ed Eva da una sua costola? Linguaggio, simboli e confronti tra il capitolo due della Genesi, il Capitolo uno e altri racconti antichi.
5) - Un serpente e una mela? Il racconto del peccato originale, delle sue conseguenze e della speranza futura. Aggancio con Abramo, Israele, Gesù, Maria e la Chiesa.
6) - Uno sguardo globale alle pagine su Caino e Abele, sul diluvio e su Matusalemme, su Babele. Dalla Babele antica a quella dei nostri giorni.

Appuntamenti: 7 - 14 - 21 novembre / 9 - 16 - 23 gennaio 2010
Gli incontri si svolgeranno il sabato mattina dalle ore 10.00 alle 11.30 nel salone parrocchiale di via Lattanzio 58

Ad ogni incontro si consiglia di portare con sè una moderna traduzione della Bibbia.
Questa è una proposta anche per non credenti o per persone in ricerca.

martedì 15 settembre 2009

Camogli e San Fruttuoso

Camogli e San Fruttuoso 12 settembre 2009 on PhotoPeach

mercoledì 9 settembre 2009

don Giovanni [detto Gianni] Pauciullo



Don Giovanni nato a Paderno Dugnano (Mi) il 6 maggio 1969 è stato ordinato prete il 10 giugno 1995.

Già vicario parrocchiale a Rescaldina dal 2000, dal primo settembre 2006 è vicario per la nostra Parrocchia.

martedì 30 giugno 2009

Lago di Garda e cascata del Varone - 20 giugno 2009

Tour lago di Garda e Cascata del Varone on PhotoPeach

giovedì 12 marzo 2009

Giovani verso Emmaus

IN VIAGGIO CON GESÙ VERSO LA SCOPERTA DEL SUO AMORE
Questa è una breve descrizione del gruppo Giovani Verso Emmaus: poche righe che riescono a racchiudere il significato profondo che anima questo gruppo, le motivazioni che hanno spinto a crearlo e soprattutto il desiderio di accogliere degli altri giovani che vogliano condividere la preghiera e il loro amore per Gesù.
Giovani verso Emmaus è un cammino di preghiera intrapreso da alcuni giovani che hanno avvertito l’esigenza di incontrare Gesù, conoscerlo e riscoprirlo insieme.
Desiderare di conoscere Gesù, far diventare il suo Vangelo esempio costante nelle scelte della propria vita, sono espressioni che appaiono distanti, retrò rispetto agli insegnamenti e ai modelli della nostra società. Altri sono i comandamenti moderni: apparire, sopraffare, liquefare i legami, evitare gli impegni, porre se stessi al centro del mondo. Ma, il Signore riesce a trovare la strada per il cuore di ognuno di noi anche dove sembra non esserci posto per Lui, la sua voce ci chiama e si fa sentire silenziosa e quieta pur nel caos assordante della modernità. Infatti, è proprio dal vivere in una cultura relativista come questa che nasce ancora più forte l’ansia di incontraLo e di scoprire il Suo amore che è incondizionato e assoluto.
La scelta è stata di ritagliare dei momenti della propria settimana per incontrare Gesù, perché come ogni amicizia anche quella con Lui va coltivata, perché come ogni amico anche Gesù va ascoltato, incontrato e reso partecipe della nostra vita.
Questo è Giovani verso Emmaus, l’incontro di Gesù e della sua parola attraverso due vie diverse e complementari: la preghiera e la catechesi.
I momenti di preghiera consistono, in queste prime fasi di vita del gruppo, nell’Adorazione Eucaristica in cui si entra in comunione con Gesù Cristo, si mette la propria anima a nudo dinanzi a Lui, si prega insieme a Lui e si ascolta quello che Lui sussurra al nostro cuore.
La catechesi è l’ascolto e il commento del Vangelo in cui ogni volta scopriamo, grazie alla sapienza e alle grandi doti comunicative di Don Giovanni, l’attualità della Parola, la possibilità di metterla in pratica, di farla germogliare, di costituirla esempio e monito nelle nostre scelte.
La bellezza di questo momento è data anche dall’incontro con l’esperienza e il punto di vista di ogni giovane che fa parte del gruppo. L’ottica adottata è tale per cui ognuno è dono prezioso per l’altro, è fratello e compagno di viaggio: un passo nell’Amore del Maestro e con il Maestro, è un passo compiuto insieme da tutte le persone che hanno intrapreso questo cammino.Infatti, la fraternità e l’accoglienza cristiana sono due aspetti principali che guidano il nostro gruppo e che si respirano al suo interno. L’impressione che si ha entrando in questo gruppo è di trovare una famiglia in cui ogni componente tende la mano all’altro e lo porta a condividere la propria esistenza, entra in vera comunione con lui.Perché scegliere proprio il passo del Vangelo di Luca che racconta il viaggio di due discepoli verso Emmaus? Perché Emmaus è il simbolo di una sconfitta: i due discepoli tornano a Emmaus, alle loro case che avevano abbandonato per seguire un sogno, per seguire Gesù, l’uomo che loro per tre anni avevano creduto essere il Messia ma che invece, ai loro occhi li aveva abbandonati, morendo in Croce e lasciandoli soli.
I discepoli che rinunciano al sogno dell’Amore incondizionato di Gesù, che tornano mesti a Emmaus sono ognuno di noi: quante volte quando tutto ciò che avevamo programmato nella vita è andato a pezzi, quando il pavimento del nostro castello di certezze è crollato, abbiamo pensato che Gesù ci avesse abbandonato?
Ci sono momenti bui nella vita, quando si subisce il tradimento di un amico, quando entra nella nostra esistenza lo spettro della malattia o quando il nostro amore non è più ricambiato, in cui la solitudine invade la nostra anima spingendoci a pensare che Gesù non sia più lì con noi, in cui il giogo diventa troppo amaro e pesante per non sussurrare nel silenzio: “Padre perché mi hai abbandonato?”
Questo è il nostro ritorno verso Emmaus, pensiamo che il Maestro ci abbia lasciati soli, che la vita ci abbia dimostrato che non ne vale la pena e noi torniamo a Emmaus.
Ma Gesù non lascia mai soli i suoi discepoli. come per i due giovani del Vangelo lascia loro la possibilità di allontanarsi da Lui, ma Lui non si allontana da loro ponendosi al loro fianco e ascoltando le loro pene.
E solo dopo averli ascoltati li riprende con ferma dolcezza e spiega loro i misteri delle scritture e alla fine rimane con loro fino al rivelarsi nello spezzare del pane. Gesù cammina in mezzo a noi e con noi anche e soprattutto nei giorni bui in cui ci prende in braccio e ci sorregge: ascolta in silenzio i nostri lamenti per poi dimostrarci il suo amore, attraverso le parole di un amico che ci tende la mano, un sorriso, il senso di comunione di un gruppo che prega e opera in suo nome. Giovani verso Emmaus vuole proprio essere questo: strumento in mano di Gesù per tendere la mano a chi cerca Cristo e non riesce a scorgerlo perché frastornato nei ritmi frenetici di questa vita moderna o smarrito in quanto lontano dagli affetti familiari, o semplicemente a chi pur comprendendo la vicinanza del Maestro vuole condividere questa gioia con degli amici. E da questo desiderio ne scaturisce un altro che vorrei descrivere attraverso un sogno che ha fatto uno dei giovani del nostro gruppo: “L’altra notte ho sognato che la piccola cappella dove ci riuniamo per l’adorazione eucaristica non bastasse più ad ospitarci, allora ci siamo spostati in Chiesa, ma anche questa era gremita di giovani che erano entrati a far parte del gruppo”. Un dono meraviglioso come l’Amore di Cristo, che Giovani verso Emmaus ci ha permesso di scoprire e riscoprire è troppo grande per non far scaturire il desiderio di condividerlo con più fratelli possibile. Ed è con l’augurio che arrivi presto il giorno in cui la cappella sia troppo piccola, e soprattutto con l’invito a tutti i giovani che lo desiderino a partecipare al gruppo Giovani Verso Emmaus che ritengo sia giusto concludere questa riflessione. Gli itinerari di preghiera sono guidati da don Giovanni Pauciullo e gli incontri si tengono in via Lattanzio 60 presso la parrocchia S. PIO V di Milano alle ore 20:45.

Qui sotto le date con i prossimi appuntamenti
Giovedì 19/03/2009 Adorazione Eucaristica
Giovedì 02/04/2009 Liturgia Penitenziale
Giovedì 09/04/2009 Adorazione Eucaristica (Giovedì Santo) dalle 23:00 in poi
Domenica 19/04/2009 Adorazione Eucaristica (festa della Divina Misericordia)
Venerdì 22/05/2009 Adorazione Eucaristica
Giovedì 11/06/2009 Adorazione Eucaristica
Le riflessioni sul Vangelo sono guidate da don Giovanni Pauciullo e gli incontri si tengono in via Lattanzio 60 presso la parrocchia S. PIO V di Milano alle ore 15.45, Qui sotto le date con i prossimi appuntamenti
Domenica 29/03/2009
Domenica 26/04/2009
Domenica 17/05/2009
Domenica 24/05/2009
Per ulteriori informazioni: don Giovanni 02 55194340 –
scrivi a:buonenotizienews@gmail.com

mercoledì 11 marzo 2009

Giovani verso Emmaus

“Questo gruppo nasce dall’esigenza di molti giovani di condividere un cammino, scoprire Gesù, conoscere e vivere il suo Vangelo dentro le sfide del mondo moderno, che spesso ti portano altrove.

Vorremmo rendere la nostra comunità cristiana "famiglia", perché anche chi è lontano si senta a casa!
Scoprire insieme la bellezza di pregare insieme e di scoprire che Gesù è vivo in mezzo a noi e cammina con noi, anche se tante volte noi non riusciamo a riconoscerlo...
Cosi, come i discepoli di Emmaus lo riconobbero nello "spezzare del pane" e sentivano il loro cuore ardere mentre Gesù spiegava loro le scritture, anche noi desideriamo metterci in ascolto della Parola di Dio e scoprire la bellezza e la dolcezza di metterci ai piedi del Maestro in preghiera... “.

martedì 10 febbraio 2009

distribuzione viveri..e nella nostra Parrocchia?

Nella nostra parrocchia vengono distribuiti circa cento pacchi viveri per turno, secondo un calendario stabilito all’inizio dell’anno
La distribuzione avviene il venerdì dalle 16.00 alle 18.00.
La raccolta dei viveri viene attuata in diversi modi: tramite il banco alimentare, attraverso il “cesto della carità” posto in chiesa, vicino alla cappella eucaristica; molto importanti sono i sacchetti portati dai ragazzi sull’altare durante la messa per le famiglie della domenica alle 9.30. L’Ipercoop di viale Umbria, durante le festività natalizie ha donato panettoni per tutti gli assistiti, promettendo altre forme di aiuto.
Ci sono inoltre donazioni personali, anche di piccola entità.
I volontari fanno in modo che tutti i pacchi viveri siano uguali. Se nella famiglia che chiede aiuto sono presenti bambini piccoli, al pacco si aggiungono pastina e omogeneizzati. In questi ultimi mesi si osserva che c’è una maggiore difficoltà ad arrivare a fine mese; una maggiore crisi che colpisce quella fascia di popolazione che fino all’anno scorso ce la faceva con i propri mezzi, ad esempio le famiglie monoreddito (dove lavora una sola persona), i single, le persone vedove o rimaste sole magari a causa di una separazione. Si sa che nel nostro quartiere esistono tante persone anziane, soprattutto uomini che, per vergogna, per pudore, non chiedono nulla. In questo momento il numero degli italiani che viene aiutato dalla parrocchia è uguale al numero di extracomunitari.
                                             L’equipe distribuzione viveri

Quel gesto lungo 100 Tir

“I primi bisognosi siamo noi”: con queste parole Carlo Campolongo, responsabile del Banco Alimentare della Lombardia, ha voluto mettere a fuoco il discorso sulla carità nell’incontro tenutosi nella Parrocchia di S.Eugenio nel periodo dell’Avvento. Niente pietismi, assistenzialismi o filantropismi: siamo noi, ha continuato Campolongo, ad avvertire per primi il bisogno di significato, di senso per la nostra vita, cioè, in una parola, di felicità. Ed è per questo che sentiamo un innato desiderio di venire incontro al bisogno, anche concreto, dell’altro, che diventa nostro prossimo. Un desiderio che, se abbracciato nella verità dell’uomo, riesce a produrre opere che, grazie al “miracolo della carità”, come lo ha chiamato più volte Campolongo, diventano davvero grandi.
È il caso del Banco Alimentare, nato dall’incontro del Cavalier Fossati, fondatore della Star, e di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, che hanno voluto portare in Italia un’esperienza nata negli anni ’60 negli Stati Uniti.L’idea è semplice, ma geniale: raccogliere tutte le eccedenze alimentari che altrimenti andrebbero buttate o sprecate e utilizzarle come alimenti per chi ha bisogno. Le fonti principali dai quali il Banco ottiene alimenti sono diverse, come ci ha spiegato Campolongo: le eccedenze europee dell’agricoltura, che in passato venivano semplicemente distrutte; le eccedenze di produzione delle aziende alimentari; e i supermercati, che offrono al Banco gli alimenti che sono ormai prossimi alla scadenza e che quindi non possono più essere messi sugli scaffali. Ultimamente, vengono anche raccolti gli avanzi freschi di ristoranti e alcune mense scolastiche, che vengono poi ridistribuite nel corso della stessa giornata ai refettori per i più bisognosi. Quest’ultima attività è stata possibile grazie al recentissimo varo in Italia di una legge, chiamata “del buon samaritano”, che è stata appoggiata proprio dal Banco. Gli alimenti raccolti dal Banco vengono poi distribuiti attraverso enti convenzionati, che consegnano i “pacchi” direttamente alle famiglie segnalate. Ed è dagli incontri che avvengono tra i volontari e le famiglie che nascono le occasioni più vere di crescita per entrambi. “Il Banco non vuole essere un semplice ente assistenziale”, spiega Campolongo, “ma un’occasione per rimettere in pista degli uomini che non si sentano più definiti dalla loro condizione di indigenza. Perché non esistono circostanze favorevoli o sfavorevoli; esistono circostanze che consentono di incontrare il significato della propria esistenza”. Per questo l’aiuto del Banco avviene sempre dentro un rapporto umano, un rapporto che arricchisce innanzitutto chi ci lavora. “Faccio il volontario perché serve a me; e se serve a me, serve anche gli altri”, ha affermato Campolongo. C’è una possibilità per tutti di partecipare, almeno per un giorno, a questa grande opera: la giornata della Colletta Alimentare, durante la quale viene proposto a chi va a fare la spesa davanti ai supermercati di acquistare degli alimenti in più che vengono subito raccolti e portati ai magazzini del Banco. Anche in questo caso, la carità compie davvero miracoli: nella Colletta del 2008, ad esempio, si sono raccolte in un solo giorno quasi 9.000 tonnellate di alimenti. “È come se quella sera si formasse una coda di più di 100 TIR che vanno a portare il cibo a chi ha più bisogno”, racconta Campolongo, “e vi assicuro che 100 TIR in coda sono davvero tanti, non finiscono mai...”. Particolarmente significativo, poi, che per riempire quei “TIR” venga messa in moto tanta gente, sia i volontari davanti ai supermercati, sia tutte le persone che decidono di fare la spesa anche per il Banco. “È un gesto umano che porta in sé il suo significato», dice Campolongo; “la gente è spinta a uscire di casa, a seguire i suggerimenti per la scelta degli alimenti da prendere, a consegnarli a chi poi li porta fisicamente nei centri di raccolta; è molto diverso da quanto accade, ad esempio, in una semplice raccolta di denaro”.
È una catena di persone che rinnova il miracolo della carità e che, come recita la frase che accompagna il gesto della Colletta, condivide i bisogni per condividere il senso della vita.
E che, ce lo auguriamo, continuerà ad aumentare sempre di più quella già lunga coda di TIR.
                                            Alfredo Di Stefano

scrivi a:buonenotizienews@gmail.com

lunedì 9 febbraio 2009

San Vincenzo




La mente  dell'uomo
pensa alla sua via,
ma il Signore dirige i suoi passi.
(proverbi 16,9)

Non è facile spiegare brevemente cos’è e che cosa fa la San Vincenzo de Paoli.
Siamo un gruppo di laici che, ispirandosi al Vangelo, offre un servizio volontario di aiuto.
Pensiamo di essere conosciuti in Parrocchia, ma molti credono che il nostro aiuto ai poveri e bisognosi si limiti nel dare loro da mangiare e pagare qualche bolletta e medicina.
No, non è questo: o meglio, non è solo questo..
L’azione del volontario è centrata sul rapporto interpersonale diretto con chi è nel bisogno ovunque vi sia emarginazione, sofferenza, indifferenza e solitudine.
Il volontario crea un rapporto di fiducia e di amicizia di modo che sappia orientare, guida re e accompagnare chi gli chiede aiuto.
Abbiamo aiutato tanti amici per l’espletamento di pratiche collaborando spesso con i servizi pubblici e privati con progetti in comune.
Frequentiamo corsi di formazione per essere sempre pronti ed aggiornati sulle varie problematiche e risorse.
L’aiuto che offre l’assistenza pubblica è molto lacunoso sia per le ridotte risorse, sia per la carenza di organico perciò molte volte le assistenti sociali indirizzano a noi gli assistiti, certi di un aiuto sicuro e tempestivo.Purtroppo anche noi abbiamo risorse limitate e siamo pochi (solo 17 volontari).Diverse situazioni sono state portate a buon fine o ad una migliore condizione grazie a tutte quelle persone veramente generose che ci sostengono ogni mese.
NON CI STANCHIAMO PERO’ DI LANCIARE UN APPELLO
al fine di trovare amici, in particolare ancora giovani, che vogliano entrare a far parte del nostro gruppo. Speriamo nella Divina Provvidenza che ci ha sempre aiutati e vi aspettiamo numerosi.

Per informazione rivolgersi al Centro di ascolto
Via Lattanzio 60, il giovedì pomeriggio dalle 17 alle 19
tel. 02 55013158
scrivi a:buonenotizienews@gmail.com

sabato 10 gennaio 2009