martedì 26 marzo 2013

La Passione del Signore soggetto inesauribile di meditazione - San Leone Magno

L'orazione nell'orto- La cattura di Gesù,Duccio di Buoninsegna, Siena, Museo dell'Opera del Duomo






















Celebriamo, o dilettissimi, la festa della Passione del Signore, questa festa tanto desiderata che il mondo intero vede sempre venire con gioia. Nei trasporti della nostra allegrezza non ci è permesso mantenere il silenzio e benché sia difficile parlare spesso e in maniera degna della stessa solennità appartiene ai doveri di un pastore, in questa circostanza, fare ascoltare al suo popolo gli accenti della sua voce paterna. Questo ammirabile sacramento della Misericordia divina è soggetto inesauribile e mai si potrebbe terminarlo perché mai si riuscirebbe a trattarlo sufficientemente. Ceda quindi  alla Gloria di Dio la nostra debolezza che sempre si scopre inadeguata nello spiegare le opere della Sua Misericordia. Stentiamo con l’intelligenza, siamo ottusi nello spirito, difettiamo nell’eloquio: è vantaggioso per noi non poter comprendere in tutta la sua grandezza la maestà di Dio.

Il profeta dice: Cercate il Signore e vi farà forti, ricercate sempre il Suo volto (Ps.104,4) perché nessuno deve avere la presunzione di credere che egli ha perfettamente approfondito ciò che cerca di conoscere né deve cessare di avvicinarsi alla verità cessando di cercarla. Fra tutte le opere di Dio che formano l’oggetto della nostra ammirazione ve ne è uno che più della Passione del Signore sia al di sopra delle forze della nostra intelligenza e meriti maggiormente le nostre riflessioni?  Per spezzare le catene del genere umano che era divenuto schiavo dopo la sua fatale prevaricazione Gesù Cristo ha nascosta al crudele demonio la potenza della sua divina maestà e gli ha contrapposta l’infermità della condizione umana. Perché se questo nemico crudele e superbo avesse potuto penetrare la saggezza della divina Misericordia egli avrebbe cercato piuttosto  di addolcire e calmare lo spirito dei Giudei anzichè ispirare loro un odio ingiusto per timore di perdere la schiavitù di tutti i peccatori mentre perseguitava la libertà di Colui che nulla gli doveva., 

La sua stessa malizia lo ha ingannato: egli ha fatto condannare il Figlio di Dio al supplizio che ha rigenerato tutti i figli degli uomini; egli ha versato il sangue innocente che è stato il prezzo della riconciliazione del mondo e che è servito da bevanda salutare all’umanità. Il Signore ha sofferto il genere di morte che Lui stesso aveva scelto. Egli ha permesso che uomini forsennati mettessero su di  Lui le loro mani empie e concorressero così con il loro stesso crimine al compimento dei suoi piani di salvezza. E la Sua bontà verso i suoi carnefici fu così grande che dall’alto della croce egli pregava il Padre di non vendicarlo e di perdonare loro la Sua morte.



S.LEONE MAGNO 
Sermo 11 de Passione Domini
Breviario Romano, Mattutino, Letture del II Notturno

Gesù davanti a Caifa
Duccio di Buoninsegna, Siena, Museo dell'Opera del Duomo




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