I giorni presenti però, esigono più degli altri la nostra
devozione, perché, come sappiamo, sono prossimi a quel mistero sublimissimo
della divina misericordia. Giustamente in questi giorni sono stati stabiliti
dai Santi Apostoli i digiuni, affinchè, partecipando in comune alla croce di
Cristo, anche noi apportiamo il nostro contributo a quanto egli ha fatto per
noi. In proposito San Paolo dice: Se soffriamo con Lui, saremo con Lui
glorificati (Rm.8,17).
Certa e sicura è la speranza della beatitudine promessa quando si partecipa
alla passione del Signore.
A nessuno, dilettissimi, è negata la partecipazione a
questa gloria a motivo delle condizioni di una epoca, quasi che la tranquillità
e la pace non abbiano occasione di esercitare la virtù. Infatti l’Apostolo
asserisce: Tutti coloro che vogliono vivere piamente in
Cristo Gesù sperimenteranno la persecuzione (2 Tim. 3,12). Perciò mai manca
la tribolazione e la persecuzione, se mai vien meno la pratica della pietà. Il
Signore stesso nei suoi insegnamenti afferma: Chi non prende la sua croce e mi segue, non è
degno di me (Mt.10,38).
E dobbiamo essere certi che queste parole non riguardano soltanto i discepoli
di Cristo, ma tutti i fedeli e tutta la Chiesa, la quale ascolta la via della
salvezza per mezzo di quelli che erano presenti.
Dunque, come in ogni tempo si deve vivere con pietà, così
in ogni tempo si deve portare la croce. Giustamente si dice che ognuno deve
portare la propria croce, perché ognuno la sopporta secondo le proprie capacità
e misure.
La persecuzione ha un nome solo ma la causa della lotta
non è una sola; per lo più vi è maggior pericolo quando si è occultamente
insidiati che quando il nemico è manifesto. Giobbe, ammaestrato dall’alterna
vicenda dei beni e dei mali in questo mondo diceva: Non
è forse tentazione la vita dell’uomo sulla terra? (Gb. 7,1). Infatti, l’anima
fedele non solo è ostacolata quando ha dolori e tormenti del corpo, ma anche è
soggetta a grave malattia quando, sebbene nelle incolumità delle membra, è
illanguidita dal piacere carnale. Ma siccome la carne brama cose contrarie allo
spirito, e lo spirito desidera cose contrarie alla carne, l’anima razionale
viene armata con la croce di Cristo; così, quando è sollecitata dalle dannose
cupidigie, non acconsente, poiché è trafitta con i chiodi della continenza e
con il timore di Dio.
Dominica I Passionis
S.LEONE MAGNO
Sermo 9 de Quadragesima
Breviario Romano, Mattutino, Letture II Notturno
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