Qualcosa non funziona nella strategia adottata dal governo per ridurre il numero delle gravidanze indesiderate tra le minorenni del Regno Unito. I dati che il ministero della Sanità pubblicherà questa settimana, e che sono stati anticipati dal Daily Telegraph, mostrano una realtà agghiacciante, e questo nonostante una campa...gna martellante che da almeno cinque anni promuove contraccettivi, spiega come averli gratis e indica come ricorrere all’aborto.
Nel 2010 sono state 38.269 le adolescenti che hanno interrotto la gravidanza in Gran Bretagna. Una cifra in sé raccapricciante, ma c’è di più: di queste ben 5.300 sono alla seconda esperienza, 485 ragazze alla terza, 57 l’hanno fatto per la quarta volta, 14 hanno abortito cinque volte, quattro ragazze sei volte, e almeno tre sono arrivate all’incredibile livello di sette aborti.
Si tratta di numeri choccanti che il governo non potrà ignorare, ci dice Rebecca Mallinson della Pro Life Alliance. E anche se il numero degli aborti tra adolescenti è sceso (del 4,5%) nel 2010 rispetto ai 40.067 del 2009, il fatto allarmante è che sono aumentati almeno del cinque per cento, nella stessa fascia d’età, gli aborti multipli.
«C’è qualcosa di profondamente sbagliato in un Paese – sottolinea Mallinson – quando un numero così alto di teen-agers abortisce anche solo una volta. Il fatto che tante lo abbiano fatto ripetutamente è il segnale che qualcosa non funziona e che bisogna intervenire al più presto. È ovvio che la responsabilità è di noi adulti: non stiamo facendo la cosa giusta per proteggere queste giovani tanto vulnerabili. Sono ragazze che avranno un futuro problematico: oltre alle gravi conseguenze psicologiche di una o più interruzioni di gravidanza, ci sono le implicazioni sulla salute, le malattie trasmesse sessualmente e il rischio dell’infertilità». Il problema, spiega Patrick Rubra, ginecologo, «è che molte di queste ragazze vogliono presto dimenticare quello che hanno fatto e quindi rifiutano ogni supporto psicologico». «È evidente – prosegue – che le tattiche del governo non funzionano. Queste ragazze hanno bisogno di valori, non di consigli pratici su come abortire. È facile dire a una minorenne che c’è una soluzione pratica e sbrigativa ai suoi problemi, ma una soluzione di questo tipo spesso è quella peggiore per il futuro».
L’aborto è una procedura molto seria – ci dice una portavoce del gruppo Life – «ma in Gran Bretagna non c’è mai stato un dibattito sui rischi e sulle conseguenze di questa scelta. Si parla molto di come abortire ma mai di come sia sbagliato e pericoloso avere rapporti sessuali troppo presto. Speriamo che questi dati aiutino il governo a riflettere e a far capire che non ci sono sempre soluzioni facili a tutto».
Nel 2010 sono state 38.269 le adolescenti che hanno interrotto la gravidanza in Gran Bretagna. Una cifra in sé raccapricciante, ma c’è di più: di queste ben 5.300 sono alla seconda esperienza, 485 ragazze alla terza, 57 l’hanno fatto per la quarta volta, 14 hanno abortito cinque volte, quattro ragazze sei volte, e almeno tre sono arrivate all’incredibile livello di sette aborti.
Si tratta di numeri choccanti che il governo non potrà ignorare, ci dice Rebecca Mallinson della Pro Life Alliance. E anche se il numero degli aborti tra adolescenti è sceso (del 4,5%) nel 2010 rispetto ai 40.067 del 2009, il fatto allarmante è che sono aumentati almeno del cinque per cento, nella stessa fascia d’età, gli aborti multipli.
«C’è qualcosa di profondamente sbagliato in un Paese – sottolinea Mallinson – quando un numero così alto di teen-agers abortisce anche solo una volta. Il fatto che tante lo abbiano fatto ripetutamente è il segnale che qualcosa non funziona e che bisogna intervenire al più presto. È ovvio che la responsabilità è di noi adulti: non stiamo facendo la cosa giusta per proteggere queste giovani tanto vulnerabili. Sono ragazze che avranno un futuro problematico: oltre alle gravi conseguenze psicologiche di una o più interruzioni di gravidanza, ci sono le implicazioni sulla salute, le malattie trasmesse sessualmente e il rischio dell’infertilità». Il problema, spiega Patrick Rubra, ginecologo, «è che molte di queste ragazze vogliono presto dimenticare quello che hanno fatto e quindi rifiutano ogni supporto psicologico». «È evidente – prosegue – che le tattiche del governo non funzionano. Queste ragazze hanno bisogno di valori, non di consigli pratici su come abortire. È facile dire a una minorenne che c’è una soluzione pratica e sbrigativa ai suoi problemi, ma una soluzione di questo tipo spesso è quella peggiore per il futuro».
L’aborto è una procedura molto seria – ci dice una portavoce del gruppo Life – «ma in Gran Bretagna non c’è mai stato un dibattito sui rischi e sulle conseguenze di questa scelta. Si parla molto di come abortire ma mai di come sia sbagliato e pericoloso avere rapporti sessuali troppo presto. Speriamo che questi dati aiutino il governo a riflettere e a far capire che non ci sono sempre soluzioni facili a tutto».
Fonte: Avvenire 29 maggio 2012
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