lunedì 7 gennaio 2013

La buona volontà

1. Necessità di essa.

Dio e l'uomo, dice sant'Agostino, dovevano concorrere a santificare l'anima; Iddio col suo aiuto, senza cui nulla è possibile. Ma se l'uomo con la corrispondenza sua non concorre, quasi terreno docile all'opera dell'agricoltore, non produrrà mai frutti di Paradiso. Se non vuoi salvarti, il Signore sarà forse obbligato a far miracoli per trascinarti tuo malgrado? Hai avuta finora buona volontà di salvarti? Se vuoi, puoi diventare santo, e senza indugi.

2. Sua efficacia.

In tutte le cose il buon volere è metà dell'opera. I Santi, volendo, riuscirono. L'uno volle divenire, come il Sales, mansueto; l'altro volle esser umile, come il d'Assisi; l'uno volle divenire obbediente, l'altro volle esser mortificato; l'uno volle saper pregare senza distrazioni; tutti vollero il Paradiso, e tutti riuscirono, E noi, se vorremo fermamente, perché non ci riusciremo? "Volesti? L'hai ottenuto!" (S. Agostino).

3. Ci accompagni sempre.

In qualunque agitazione e tentazione, nelle imprese superiori alle proprie forze, anzi nelle stesse cadute, nell'incapacità di vincere una passione, un difetto, dopo l'aiuto di Dio, il buon volere risolve tutto. Non è forse un dolce riposo per l'anima affannata di giungere al Cielo il pensiero di aver fatto quanto dipendeva dalla buona volontà?

PRATICA: Non scoraggiarti mai: con una volontà energica non solo ti salverai, ma ti farai santo. Recita un atto di speranza.



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