martedì 11 dicembre 2012

Ma i maghi guariscono davvero? - don Pasqualino Fusco

Risponde Don Amorth: "L'esperienza mi insegna che si tratta, il più delle volte, di guarigioni provvisorie che lasciano poi il posto a mali maggiori. In ogni caso: disgraziata quella persona che viene guarita da un mago. Essa contrae un legame sia col Demonio sia col mago. La guarigione provvisoria è chiamata anche effetto sospensione. Cioè il mago non toglie il male di cui una persona soffre, ma lo sospende per un certo periodo. E' il Demonio che se n'è andato. Dopo un certo tempo ritornano i disturbi ed i dolori. Per questo il Vangelo ci parla di un demonio che esce da un'anima per ritornarvi poi con altri sette demoni, peggiori di lui (Matteo 12, 4345). E' quello che accade ricorrendo ai maghi. Ne diamo tre esempi significativi.

PRIMO ESEMPIO. Uno incomincia ad avvertire dolori fisici. Prova vari medici e medicine, ma il dolore aumenta anziché scomparire; non se ne scopre la causa. Va allora da un mago, o da uno che legge le carte (cartomante) dèdito alla magia e si sente dire: "Lei ha una fattura. Se vuole gliela tolgo. M'accontento di un milione". Quello prima ci pensa e poi si decide e paga. Magari gli viene chiesta la foto, un indumento intimo, una ciocca di capelli. Dopo un po' di giorni la persona si sente del tutto guarita ed è ben lieta di come ha speso quel milione. E' il demonio che se n'è andato. Dopo un certo periodo incominciano a riaffiorare i soliti disturbi.

Il poveraccio riprende la trafila dei medici ma le medicine si dimostrano impotenti, mentre il male aumenta sempre di più. E' il demonio che è ritornato con altri sette demoni peggiori di lui. Al colmo della sopportazione il sofferente pensa: "Quel mago mi ha fatto pagare un milione, ma il male me lo aveva tolto"; e così torna da lui senza rendersi conto che è stato proprio il mago a causargli il male aggravato. E si sente dire: "Questa volta le hanno fatto una fattura assai più grossa. Se vuole gliela tolgo e a lei chiedo solo cinque milioni, ad un altro chiederei il doppio". Così si riprende daccapo. Se poi la vittima va finalmente da un sacerdote esorcista, oltre al piccolo male iniziale, occorre liberarlo dal grosso male provocato dal mago.

SECONDO ESEMPIO. Tutto come sopra. Il malato paga, viene guarito dal mago e resta guarito. Ma in compenso il suo male passa alla moglie, ai figli, ai genitori, ai fratelli. Per cui il danno resta moltiplicato (anche sotto forma di ostinato ateismo, di una vita di peccato, di incidenti d'auto, di infortuni, depressioni...).

TERZO ESEMPIO. Anche qui, tutto come prima. La persona resta guarita dal mago e la guarigione perdura. Ma quel male era stato permesso da Dio Perché quella persona espiasse i suoi peccati, Perché ritornasse ad una vita di preghiere e di frequenza alla Chiesa ed ai sacramenti. Lo scopo di quel male era di ottenere grandi frutti spirituali per la salvezza di quell'anima. Con la guarigione operata dal mago per intervento del Demonio, che conosceva bene questi fini, lo scopo buono legato a quel male è andato in fumo. Dobbiamo avere chiaro in mente che Dio permette il male per ricavarne il bene, permette la croce Perché solo attraverso essa giungiamo al cielo. Questa verità è evidente, ad esempio, nelle persone rivestite di particolari carismi che spesso sono colpite da sofferenze, per la guarigione delle quali non si deve pregare.

Tutti ricordano Padre Pio, che per 50 anni ha sopportato il dolore lancinante delle 5 stimmate; ma nessuno ha pensato di pregare il Signore che gliele togliesse: era troppo chiaro che quella era opera di Dio, per grandi fini spirituali. Il Demonio è astuto; ben volentieri avrebbe voluto che Padre Pio non avesse impressi nella carne i segni della Passione di Gesù! Naturalmente è diverso il caso se è il Demonio a provocare le stimmate e a suscitare falsi mistici.

[Tratto da un testo di Don Pasqualino Fusco]

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