sabato 15 dicembre 2012

“Tempo”, come dice lo Spirito Santo, “Favorevole" - San Carlo Borromeo

"Eccovi, amatissimi figlioli, quel tempo così celebre e solenne: “Tempo”, come dice lo Spirito Santo, “Favorevole".
Tempo di salute, di pace e di riconciliazione. Tempo, che come fu con tanti sospiri sommamente desiderato da quelli antichi patriarchi e santi profeti, come all’ultimo, con allegrezza grande, veduto da quel giusto Simeone, come sempre solennemente celebrato dalla santa Chiesa, così a da essere da noi pienamente santificato, con lodare e ringraziare perpetuamente il Padre eterno della sua infinita misericordia nel mistero di questo tempo, cioè nella venuta del suo unigenito Figliolo, che per misurato amore verso di noi peccatori, egli mandò per liberarci dalla tirannide del demonio, per invitarci al cielo, per comunicarci i secreti celesti, per dimostrarci la verità, per insegnarci i costumi, per seminare in noi le virtù, per arricchirci dei tesori della sua grazia, e per farci figliuoli suoi, eredi e possessori della vita eterna.

Questo mistero mentre la Chiesa celebra, ella ci ammonisce a tener perpetua memoria di così gran carità usataci dal misericordioso Dio; e insieme ci insegna che la venuta del Signore non fu solamente per quelli, che avanti o che allora si trovarono nel mondo quando egli venne, ma la virtù d’essa resta sempre per beneficio di tutti noi ancora, se per mezzo della santa fede e dei divini sacramenti vorremo ricevere la grazia che ci ha portata, e secondo quella ordinare la vita nostra sotto la sua obbedienza.

Vuole ancora che intendiamo, che si come egli venne una volta in carne al mondo, così, se per noi non resta, è per venire ogni ora, anzi in ogni momento, ad abitare spiritualmente nelle anime nostre, con abbondanti doni.

Perciò la Chiesa come madre pia e zelante della nostra salute, in occasione di questo sacro tempo, con canti, inni e altre voci dello Spirito Santo, e misteriosi riti, ci istruisce perché riconosciamo il beneficio con animo grato, e lo riceviamo con frutto e procuriamo di fare alla venuta del Signore nei nostri cuori non minor preparazione di quella che faremmo s’ egli avesse a venire di presente al mondo; né minore di quella che perciò fecero già i santi Padri del Vecchio Testamento, e che con parole ed esempi loro insegnarono a noi ancora di fare”.

Dalle Lettere pastorali di S. Carlo Borromeo



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