Iniziamo dalla composizione dell’anno, che capita una volta ogni 4 anni ad esclusione degli anni secolari. L’anno è composto generalmente da 365 giorni e il bisestile, o bisesto, è di 366, questo giorno in più generalmente viene aggiunto al mese più corto, cioè Febbraio. L’uso del bisestile risale all’adozione del Calendario Giuliano, prima di Giulio Cesare, veniva aggiunto ogni tanto un periodo di 22/23 giorni, dopo Febbraio, chiamato “mese mercedonio” per pareggiare il computo dei giorni dell’anno lunare con il ciclo solare.
Perché è considerato un anno funesto? Bisogna anche qui risalire ai romani che consideravano funesto tutto ciò che era anomalo e non comprensibile. Un’altra possibilità è che i romani consideravano negativo il mese di Febbraio, perché il 21 si celebravano i “Feralia”, riti dedicati ai defunti.
Nei Paesi anglosassoni invece, il 29 Febbraio è considerato un giorno fausto e molte imprese vengono fondate quel giorno, inoltre le donne posso dichiararsi all’uomo.
A volte anche da noi non è considerato negativo: le monete coniate in un anno bisesto sono considerate portafortuna.
Negli Stati Uniti l’anno bisesto ha creato una strana diceria: i presidenti che vengono eletti al quinto degli anni bisestili non termina il mandato. Nel 1840 a William Harrison, nel 1860 ad Abramo Lincoln, nel 1880 a James Garfield, nel 1900 a William McKinley, nel 1920 a Warren Harding, nel 1940 a Franklin Delano Roosvelt, eletto nel 1960 anche John Kennedy. Solo Ronald Reagan (1980) e George W. Bush (2000) sono sfuggiti alla profezia.
In Italia è stato un fiorire di motti e proverbi, a Reggio Emilia è “l’ann ‘d la baleina” perchè si pensava che la balena partorisse ogni 4 anni; - Anno bisesto, anno senza sesto - Anno bisesto tutte le donne senza sesto - Quando l’anno vien bisesto non por bachi e non far nesto - Anno che bisesta non si sposa e non s’innesta - Anno bisesto tutte le cose van di traverso - Anno bisesto che passi presto.....
Indubbiamente le dicerie hanno una loro logica pur irrazionale. Però possiamo sicuramente affermare che questo è stato un anno funesto per l’Italia ed è lecita la speranza che l’anno prossimo sarà migliore.
Non ci resta che augurarci una sorte migliore.
Nessun commento:
Posta un commento