Quando ascolto
assiduamente la lettura delle Lettere di San Paolo - e ciò avviene spesso due,
tre e anche quattro volte a settimana, ogni volta che noi celebriamo la memoria
dei santi martiri- esulto di gioia, mi diletto di questa tromba spirituale,
sono trasportato e infiammato di desiderio nel riconoscere questa voce che mi è
chiaro; mi sembra quasi di vedere presente il santo e di sentirlo parlare! E
pertanto io mi affliggo e a malincuore sopporto che non tutti conoscono questo
grande uomo come meriterebbe; in realtà, alcuni, ed essi sono numerosi,
l’ignorano fino al punto di non sapere esattamente il numero delle sue Lettere.
Ora, ciò non deriva da loro incapacità ma dal fatto che esso non vogliono avere
con assiduità tra le mani gli scritti di questo santo.
Noi stessi, infatti, ciò
che conosciamo, - se ne conosciamo qualcosa- non lo dobbiamo all’eccellenza o
all’acume del nostro spirito, ma perché noi proviamo grande affetto per questo
grande uomo, non cessiamo mai di leggerlo. Infatti chi ama conosce meglio di
tutti gli altri i fatti e le gesta di coloro che amano perché essi di questi si
mostrano solleciti. Ciò in qualche modo ci mostra l’apostolo quando scrive ai
Filippesi: “ E’ ben giusto che io nutra questi sentimenti per tutti voi,
perché vi porto nel mio cuore, come quelli che siete partecipi con me del mio
gaudio, sia nelle mie catene, come nella difesa e nella propagazione del
Vangelo”(Ph. 1,7).
Perciò, se anche voi
volete applicarvi diligentemente a questa lettura, null’altra cosa dovrà essere
da voi cercata. E’ verace, infatti, la parola di Cristo: “ Cercate e
troverete, bussate e vi sarà aperto” (Mt. 7,7). Del resto, un gran numero
di quelli che si sono qui riuniti con noi, incaricati dell’educazione dei
figli, della cura di una sposa, del mantenimento della famiglia, non
possono dedicarsi interamente a questa occupazione. Ma almeno incitate voi
stessi a profittare di ciò che altri hanno raccolto, prodigatevi per ascoltare
ciò che è detto altrettanto che per guadagnare del denaro. Infatti sebbene sia
disonorevole il non esigere da voi tanta premura, almeno sarebbe desiderabile
che ne accordaste altrettanta.
san Giovanni Crisostomo
San Paolo, A.Rublev, Galleria Tret'jakov, Mosca
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