Il
Verbo che si è fatto carne, per poter essere toccato con mano, cominciò ad
essere carne dalla Vergine Maria; ma non cominciò allora ad essere Verbo,
perché è detto: «Ciò che era fin da principio». Vedete se la lettera di
Giovanni non conferma il suo vangelo, dove ora avete udito: «In principio era
il Verbo, e il Verbo era presso Dio» (Gv 1, 1).
Forse
qualcuno prende l'espressione «Verbo della vita» come se fosse riferita a
Cristo, ma non al corpo di Cristo toccato con mano. Ma fate attenzione a quel
che si aggiunge: «La Vita si è fatta visibile» (1 Gv 1, 2). E' Cristo dunque il
Verbo della vita.
E
come si è fatta visibile? Esisteva fin dal principio, ma non si era ancora
manifestata agli uomini; si era manifestata agli angeli ed era come loro cibo.
Ma cosa dice la Scrittura? «L'uomo mangiò il pane degli angeli» (Sal 77, 25).
Dunque
la vita stessa si è resa visibile nella carne; si è manifestata perché la cosa
che può essere visibile solo al cuore diventasse visibile anche agli occhi e
risanasse i cuori. Solo con il cuore infatti può essere visto il Verbo, la
carne invece anche con gli occhi del corpo. Si verificava dunque anche la
condizione per vedere il Verbo: il Verbo si è fatto carne, perché la potessimo
vedere e fosse risanato in noi ciò che ci rende possibile vedere il Verbo.
Disse:
«Noi rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il
Padre e si è resa visibile» (1 Gv 1, 2), ossia, si è resa visibile fra di noi;
o meglio, si è manifestata a noi.
«Quello
dunque che abbiamo veduto e udito, lo annunziamo anche a voi» (1 Gv 1, 3).
Comprenda bene il vostro amore: «Quello che abbiamo veduto e udito, lo
annunziamo anche a voi». Essi videro il Signore stesso presente nella carne e
ascoltarono le parole dalla bocca del Signore e lo annunziarono a noi. Anche
noi perciò abbiamo udito, ma non abbiamo visto.
Siamo
dunque meno fortunati di coloro che hanno visto e udito? E come mai allora
aggiunge: «Perché anche voi siate in comunione con noi»? (1 Gv 1, 3). Essi
hanno visto, noi no eppure siamo in comunione, perché abbiamo una fede comune.
«La
nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi
scriviamo, perché la vostra gioia sia perfetta» (cfr. 1 Gv. 1, 3-4). Afferma la
pienezza della gioia nella stessa comunione, nello stesso amore, nella stessa
unità.
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