martedì 26 febbraio 2013

Catechesi quaresimale: Il silenzio liturgico


Il Signore risiede nel suo tempio santo; taccia davanti a lui tutta la terra" (Ab 2, 20)

Durante la celebrazione della Messa sono previsti alcuni momenti di silenzio, necessari per una vera e completa partecipazione alla liturgia. Purtroppo a volte questi momenti di silenzio sono trascurati dal celebrante; altre volte sono rispettati, ma i fedeli li vivono con un certo imbarazzo e qualcuno si distrae perché non sa che fare o pensare. Conoscerne il significato, quindi, è utile per scoprirne il valore prezioso e così beneficiarne.

I momenti più importanti del silenzio liturgico durante la Messa sono:

• all’atto penitenziale (quando il sacerdote invita a riconoscerci peccatori): il silenzio ci aiuta a entrare nel profondo della nostra anima, per misurare il nostro peccato davanti all’immensità dell’Amore di Dio;

• prima della Colletta (quando il sacerdote dice “Preghiamo”): il silenzio ci aiuta a raccogliere le nostre personali intenzioni di preghiera per presentarle al Signore tramite il sacerdote;

• durante la liturgia della Parola: prima, durante e dopo ogni lettura, e in particolare dopo l’omelia, il silenzio ci aiuta a ringraziare il Signore per la Parola che ci dona e ad accoglierla per farla fruttificare in noi; la Parola si ode nel silenzio e in esso produce la sua fecondità;

• dopo la comunione: il silenzio ci aiuta a offrire una preghiera di adorazione, di lode, di benedizione e di ringraziamento al Signore per il dono del suo Corpo e Sangue.

Il silenzio liturgico, dunque, aiuta a creare in noi una vigile presenza, un sacro raccoglimento, un’interiorizzazione della Parola di Dio, un dialogo personale con il Signore che viene ad abitare in noi. Il silenzio liturgico ci tiene per un momento la bocca chiusa perché così, quando la apriamo per dire o cantare con tutta l’assemblea la nostra risposta a Dio, le nostre parole diventino più autentiche e vere.

Durante la celebrazione, il silenzio è segno dello Spirito Santo, della Sua presenza e della Sua azione perché ogni fedele si disponga all’ascolto e alla contemplazione. Lo Spirito parla nel silenzio e apre la mente alla comprensione, invita il cuore ad accogliere, suggerisce le parole nella preghiera, insegna a riconoscere che tutto nella liturgia è un dono del Cielo. Nel silenzio lo Spirito trasforma l’assemblea nel suo complesso e ogni singolo fedele, aiutandoli a incontrare Dio e a portarLo agli altri nella testimonianza della vita di ogni giorno.


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