Carissimi, tutti i
miracoli che Nostro Signore Gesù Cristo sotto la nostra debole condizione
manifestò in questo mondo sono a nostro giovamento: così mentre condusse la
nostra natura in cielo mostrò che esso poteva essere reso
accessibile ai credenti e mentre si elevò come vincitore della morte nel cielo
empireo, lo additò ai vincitori che lo avrebbero seguito. Quindi l’ascensione
del Signore fu conferma della nostra fede cattolica affinché credessimo
sicuri nel futuro dono di quel miracolo, di cui già ora abbiamo percepito gli
effetti; e ogni fedele, che da tale mistero ha già ricevuto grazie tanto
grandi, conosca quelle ottenute e impari a sperare quelle promesse, come
garanzia dei beni futuri e della bontà passata e presente del suo Dio.
Quindi il suo corpo
terreno è posto al di sopra del più alto dei cieli, la sua umanità, poco prima
rinserrata nelle angustie del sepolcro, è introdotto tra le schiere degli
Angeli, così come attestano gli Atti degli Apostoli: “Dopo aver detto
questo, si elevò alla loro vista” (At.1,9). Quando ascolti che “si elevò”
riconosci l’ossequio della milizia celeste, per cui l’odierna solennità
manifestò a noi il mistero dell’Uomo-Dio.
Sotto una medesima persona riconosci
in ciò che eleva la divina potenza e in ciò che è elevato l’umana sostanza.
E perciò sono del tutto
detestabili i veleni dell’eresia orientale, che con sacrilego spirito di novità
presume di sostenere che nel Figlio di Dio e nel figlio dell’uomo vi sia una
sola natura. E ciò sia in uno che nell’altro senso: negherà la gloria del
Creatore qualora dica che egli è solo Uomo, negherà la misericordia del
Redentore, qualora dica che egli è solo Dio. Né più facilmente in tal modo
l’Ariano potrà accordarsi con la verità evangelica, dove leggiamo che il Figlio
di Dio ora è eguale ora minore.
Chi infatti con mortifero convincimento crederà
che il nostro Salvatore sia di una sola natura, sarà costretto ad affermare che
è morto crocifisso o il solo Dio o il solo Uomo. Ma non è così. Infatti né il
solo Dio avrebbe potuto soffrire la morte, né il solo Uomo avrebbe potuto
vincerla.
Sant’Agostino
Sermo 3 de Ascensione
Domini qui est 176 de Tempore
Breviario Romano,
Mattutino, Letture del II Notturno
Sant'Agostino disputa con
gli eretici,
Michael Pacher, Monaco, Alte Pinakothek
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