mercoledì 6 febbraio 2013

Gesù mentre condusse la nostra natura in cielo mostrò che esso poteva essere reso accessibile ai credenti (S.Agostino)


Carissimi, tutti i miracoli che Nostro Signore Gesù Cristo sotto la nostra debole condizione manifestò in questo mondo sono a nostro giovamento: così mentre condusse la nostra natura in cielo  mostrò che esso poteva essere reso accessibile ai credenti e mentre si elevò come vincitore della morte nel cielo empireo, lo additò ai vincitori che lo avrebbero seguito. Quindi l’ascensione del Signore fu conferma della nostra fede cattolica  affinché credessimo sicuri nel futuro dono di quel miracolo, di cui già ora abbiamo percepito gli effetti; e ogni fedele, che da tale mistero ha già ricevuto grazie tanto grandi, conosca quelle ottenute e impari a sperare quelle promesse, come garanzia dei beni futuri e della bontà passata e presente del suo Dio.

Quindi il suo corpo terreno è posto al di sopra del più alto dei cieli, la sua umanità, poco prima rinserrata nelle angustie del sepolcro, è introdotto tra le schiere degli Angeli, così come attestano gli Atti degli Apostoli: “Dopo aver detto questo, si elevò alla loro vista” (At.1,9). Quando ascolti che “si elevò” riconosci l’ossequio della milizia celeste, per cui l’odierna solennità manifestò a noi il mistero dell’Uomo-Dio. 
Sotto una medesima persona riconosci in ciò che eleva la divina potenza e in ciò che è elevato l’umana sostanza.

E perciò sono del tutto detestabili i veleni dell’eresia orientale, che con sacrilego spirito di novità presume di sostenere che nel Figlio di Dio e nel figlio dell’uomo vi sia una sola natura. E ciò sia in uno che nell’altro senso: negherà la gloria del Creatore qualora dica che egli è solo Uomo, negherà la misericordia del Redentore, qualora dica che egli è solo Dio. Né più facilmente in tal modo l’Ariano potrà accordarsi con la verità evangelica, dove leggiamo che il Figlio di Dio ora è eguale ora minore. 
Chi infatti con mortifero convincimento crederà che il nostro Salvatore sia di una sola natura, sarà costretto ad affermare che è morto crocifisso o il solo Dio o il solo Uomo. Ma non è così. Infatti né il solo Dio avrebbe potuto soffrire la morte, né il solo Uomo avrebbe potuto vincerla.


 Sant’Agostino
Sermo 3 de Ascensione Domini qui est 176 de Tempore
Breviario Romano, Mattutino, Letture del  II Notturno

Sant'Agostino disputa con gli eretici, 
Michael Pacher, Monaco, Alte Pinakothek


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