martedì 23 ottobre 2012

Tutti preghino per i tre sacerdoti rapiti venerdì scorso nell'est della Repubblica Democratica del Congo


Tre preti cattolici sono stati rapiti venerdì scorso nell'est della Repubblica Democratica del Congo da un commando armato ritenuto vicino ai ribelli ugandesi. I tre ostaggi, secondo il vescovato di Kinshasa, sono AnselmeWasukundi, Jean Ndulani ed Edmond Kisughu.

I tre religiosi sono stati prelevati alle 22.30 di venerdì, ora italiana, le 9.30 locali. Gli inquirenti sono già al lavoro per identificare il gruppo di sequestratori e ottenere il rilascio degli ostaggi.

L'unica informazione al momento disponibile riguarda il numero del gruppo di rapitori, "una dozzina di uomini armati, con abiti militari", ha affermato da parte sua un'organizzazione non governativa locale.


“Abbiamo ricevuto una telefonata di una persona che afferma di appartenere al gruppo che ha rapito i tre religiosi, con una richiesta di riscatto” dice all’agenzia Fides mons. Melchisedech Sikuli Paluku, vescovo di Butembo-Beni (nell’est della Repubblica Democratica del Congo), nella cui diocesi sono stati rapiti 3 padri assunzionisti (Agostiniani dell’Assunzione) di nazionalità congolese. Il vescovo si dimostra però prudente sull’attendibilità della richiesta: “Siamo ancora in attesa di trovare un canale affidabile per interloquire con i sequestratori”. La Conferenza episcopale del Congo (Cenco) ha emesso un comunicato di condanna del rapimento. “Spero che i sequestratori si rendano conto della dimensione del loro atto e che ne tengano conto” continua mons. Sikuli Paluku. Il messaggio, firmato da mons. Nicolas Djomo, vescovo di Tsumbe e Presidente della Cenco, oltre a condannare con fermezza il rapimento dei tre sacerdoti religiosi (che si ricorda erano stati nominati da poco nella parrocchia di Mbau), “fa appello ai sequestratori che hanno commesso questo gesto inammissibile, affinché salvaguardino l’integrità fisica e morale dei tre sacerdoti e li liberino senza condizioni per permettere loro di continuare il servizio pastorale e l’assistenza alla popolazione di Mbau”.

 Fonte: Vatican Insider
 
 




 

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