Non vogliono morire di quella morte che renda la loro
vita nascosta in Cristo.
«Su tutta la faccia della terra», perché amano i beni
terreni e perché le pecore che si smarriscono sono sparse su tutta la faccia
della terra. Si trovano in molti luoghi, sono figlie di un’unica madre, la
superbia, all’opposto di tutti i veri cristiani diffusi in ogni angolo della
terra e generati dall’unica madre che è la Chiesa cattolica.
Non c’è pertanto da meravigliarsi che, se la superbia
genera la divisione, l’amore generi l’unità. Tuttavia la stessa madre Chiesa
cattolica, e in essa lo stesso pastore, ricerca dovunque gli smarriti,
rinfranca i deboli, cura i malati, fascia i feriti, prendendo gli uni di qui,
gli altri di là, senza che si conoscano tra di loro. Ma essa ben li conosce
tutti, perché si estende a tutti.
Essa è come una vite che, crescendo, si propaga in ogni
parte; quelli invece sono tralci inutili recisi dal vignaiuolo per la loro
sterilità, perché la vite resti potata, non già amputata. Dunque quei tralci
sono rimasti là dove furono recisi.
La vite invece, spandendosi dovunque, conosce sia i
tralci che le sono rimasti uniti, sia quelli che ne furono recisi, e sono
rimasti lì vicino ad essa.
Ma tuttavia la Chiesa continua a richiamare chi si
smarrisce, perché anche di questi rami tagliati l’Apostolo dice: «Dio infatti
ha la potenza di innestarli di nuovo» (Rm 11, 23). Sia dunque che si tratti di
pecore erranti lontane dal gregge, sia che si tratti di rami recisi dalla vite,
non per questo Dio è meno potente per ricondurre le pecore o per reinnestarle
nella vite. Egli infatti è il sommo Pastore, egli è il vero agricoltore.
«Vanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese e
nessuno» tra quei cattivi pastori «va in cerca di loro e se ne cura» (Ez 34,
6). Non c’è, tra i pastori umani, chi le ricerchi.
Perciò, o pastori, ascoltate: Com’è vero che io vivo,
dice il Signore Dio (cfr. Ez 34, 7). Vedete come comincia? È come un giuramento
di Dio, prende la sua vita a testimonianza. «Come è vero che io vivo, dice il
Signore». I pastori sono morti, ma le pecore sono al sicuro, c’è il Signore che
vive. «Come è vero che io vivo, dice il Signore».
Ma quali pastori sono morti? Quelli che cercavano i
propri interessi e non già gli interessi di Gesù Cristo.
Ma vi saranno dunque e si troveranno ancora dei pastori,
che cercano non i loro interessi ma quelli di Gesù Cristo? Certamente ce ne
saranno. Certamente se ne troveranno, perché non mancano, né mancheranno.
Dal «Discorso sui pastori» di sant’Agostino, vescovo
Nessun commento:
Posta un commento