domenica 21 ottobre 2012

Giornata Missionaria 2012

 
 
Signore, ti preghiamo per i missionari, uomini e donne.
Per i sacerdoti, i religiosi, le persone consacrate, i laici, i volontari. Perché vivano in rendimento di grazie e nella gioia il loro ministero per una scelta che li rende simili a Te.
Ti preghiamo per tutti i missionari italiani sparsi nel mondo. Perché sentano la nostra vicinanza nella preghiera, nell’aiuto concreto, nell’amicizia e nella condivisione.
Per la nostra comunità parrocchiale. Perché sia luogo e casa in cui si vive un’esperienza forte della fede, della preghiera, dell’apertura universale. Perché sia feconda di missione e di dialogo col mondo. Amen
 
La priorità dell’evangelizzare
Il mandato di predicare il Vangelo non si esaurisce perciò, per un Pastore, nell’attenzione verso la porzione del Popolo di Dio affidata alle sue cure pastorali, né nell’invio di qualche sacerdote, laico o laica fidei donum. Esso deve coinvolgere tutta l’attività della Chiesa particolare, tutti i suoi settori, in breve, tutto il suo essere e il suo operare. Il Concilio Vaticano II lo ha indicato con chiarezza e il Magistero successivo l’ha ribadito con forza. Ciò richiede di adeguare costantemente stili di vita, piani pastorali e organizzazione diocesana a questa dimensione fondamentale dell’essere Chiesa, specialmente nel nostro mondo in continuo cambiamento. E questo vale anche per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, come pure per i Movimenti ecclesiali: tutte le componenti del grande mosaico della Chiesa devono sentirsi fortemente interpellate dal mandato del Signore di predicare il Vangelo, affinché Cristo sia annunciato ovunque. Noi Pastori, i religiosi, le religiose e tutti i fedeli in Cristo, dobbiamo metterci sulle orme dell’apostolo Paolo, il quale, “prigioniero di Cristo per i pagani” (Ef 3,1), ha lavorato, sofferto e lottato per far giungere il Vangelo in mezzo ai pagani (cfr Col 1,24-29), senza risparmiare energie, tempo e mezzi per far conoscere il Messaggio di Cristo.
(papa Benedetto XVI, 6 gennaio 2012)


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