Criteri o parametri di Maastricht, il famoso 3% del rapporto PIL-deficit, convergenza
dei fondamentali dell'economia, tasso tendenziale di inflazione, euroscettici
ed eu-roentusiasti, promossi o bocciati, euro sì o euro no, paesi «ins» e
paesi «outs»? Questo il tormentone di questi ultimi 20 mesi. La rivista
«Maria Ausiliatrice» vuole solo mostrare un aspetto che riguarda il binomio
«Maria-Europa», ripercorrendo l'origine della bandiera dell'Unione Europea e
ricordando una chiesa di Gibilterra dedicata a «Our Lady of Europe» o «Nostra
Signora d'Europa».
Una bandiera per l'Europa
Una bandiera per l'Europa
Ogni stato ha la sua bandiera. L'Europa non è ancora uno stato unitario, ma coltiva la speranza che lo diventi. Una bandiera però c'è per l'Unione Europea (UE). Ed ha una storia singolare, e diciamo anche un po' «mariana».
A pochi anni dal secondo conflitto mondiale, nel 1949, venne affidato ad una commissione il compito di progettare la bandiera dell'Europa. Il suo primo compito fu di escludere possibili contrasti o rassomiglianze troppo vicine a bandiere di altri stati, evitando così spiacevoli accuse di «copiature». Dopo lunghe discussioni si arrivò alle seguenti decisioni:
- Il colore dell'Europa sarebbe stato il blu: il nero è il colore dell'Africa, il giallo dell'Asia, il rosso dell'America, e il verde dell'Australia.
- Sul campo blu sarebbero comparse delle stelle uguali, per significare l'uguaglianza in dignità di stati grandi e piccoli. Il problema era: quante stelle? Un problema non da poco. Fu scelto il 12. Perché fortemente simbolico: come le 12 ore del giorno, i 12 mesi dell'anno, i 12 segni dello zodiaco... e anche i 12 apostoli. Dodici stelle, uguali, a forma di cerchio.
Fu nell'ottobre del 1955 che l'Assemblea adottò la bandiera dell'Europa, che è quella attuale. Ma solo il giorno 8 dicembre (festa dell'Immacolata) fu adottata dai ministri del Consiglio d'Europa. Pochi giorni dopo veniva issata a Strasburgo. Ovviamente qualcuno nella data dell'8 dicembre e nelle 12 stelle che ricordano la visione dell'Apocalisse di «una donna vestita di sole, con una corona di 12 stelle» come viene detto nel capitolo 12, (ancora una volta il numero 12, ma questa volta è pura coincidenza), vi ha visto un richiamo religioso o meglio «mariano».
Questa stessa ispirazione «mariana» ha guidato
anche il maestro Max Ingrand nel progettare la nuova vetrata della cattedrale
di Strasburgo. Essa fu dedicata a Maria protettrice dell'Europa.
La chiesa di «Our Lady of Europe» di Gibilterra.
Ci auguriamo che Maria continui ad essere la protettrice del nostro continente anche in questa nuova avventura dell'Euro. Perché non sia solo una questione economica ma anche di pace, di giustizia, di verità, di fraternità e di solidarietà. Valori questi che stavano a cuore a suo Figlio Gesù, e quindi anche alla Madonna. In realtà il nostro continente era stato consacrato a Maria già nel lontano 1300. Ancora oggi a Gibilterra si venera la Madonna con titolo di «Our Lady of Europe». C'è una statua che testimonia questo culto della Vergine Maria. Esso viene fatto risalire al 1300 circa, quando i principi cristiani occuparono il promontorio. Dopo aver espulso, secondo l'uso del tempo, la popolazione musulmana, i nuovi padroni dedicarono non solo quel luogo ma l'intero continente a Maria invocandola con il titolo di «Nostra Signora d'Europa».
La chiesa di «Our Lady of Europe» di Gibilterra.
Ci auguriamo che Maria continui ad essere la protettrice del nostro continente anche in questa nuova avventura dell'Euro. Perché non sia solo una questione economica ma anche di pace, di giustizia, di verità, di fraternità e di solidarietà. Valori questi che stavano a cuore a suo Figlio Gesù, e quindi anche alla Madonna. In realtà il nostro continente era stato consacrato a Maria già nel lontano 1300. Ancora oggi a Gibilterra si venera la Madonna con titolo di «Our Lady of Europe». C'è una statua che testimonia questo culto della Vergine Maria. Esso viene fatto risalire al 1300 circa, quando i principi cristiani occuparono il promontorio. Dopo aver espulso, secondo l'uso del tempo, la popolazione musulmana, i nuovi padroni dedicarono non solo quel luogo ma l'intero continente a Maria invocandola con il titolo di «Nostra Signora d'Europa».
Venne scelto come luogo una piccola moschea
edificata dagli Arabi nel 711, durante il loro primo sbarco. Essa era posta sul
punto più a sud del continente.
In questa nuova chiesa collocarono la statua.
Questa visse poi una singolare vicenda.
Nel 1333 i musulmani riconquistarono
la rocca. Ma i cristiani, prima della fuga, sotterrarono la statua della
Madonna (fu ritrovata soltanto nel 1967).
I guai della cappella-santuario non
erano finiti. Subì lungo i secoli altre distruzioni e saccheggi ad opera questa
volta di inglesi e olandesi.
Finalmente nel 1962 il vescovo John F. Healy celebrava la messa in una cappella di nuova costruzione.
Finalmente nel 1962 il vescovo John F. Healy celebrava la messa in una cappella di nuova costruzione.
Fu poi nel 1979 che Giovanni Paolo II affidò la
diocesi di Gibilterra, la più a sud del continente Europa, alla speciale
protezione di Nostra Signora d'Europa.
Autore: Mario Scudu
Fonte:
Rivista "Maria Ausiliatrice"
Autore: Mario Scudu
Fonte:
Rivista "Maria Ausiliatrice"
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