I. - Tu vorresti convertirti, ma non lo fai. Perché mai? Per rispetto umano.
Tu ragioni così: se non vado più in quella casa, si sospetta che il confessore
me l'ha proibito; se abbandono quelle compagnie, si dirà che voglio ritirarmi
in un eremo; se non partecipo a quei discorsi e battute argute, mi terranno per
un debole di spirito; se mi si vede modesto, riservato, si dirà che son pieno di
scrupoli. Insomma, sarò preso per un bigotto, per un baciapile, per un topo di
sagrestia!
II. - È increscioso. Avresti genio di farti santo, ma temi il «che si dirà?»...
Mi diranno un cafone, se lascio queste acconciature, questi vestiti alla moda
forse un po' procaci invero...; e sarò segnato quale ipocrita se mi si vede
troppo in chiesa, ai sacramenti, negli ospedali a visitare infermi, o nelle
case dei poveri...
III. - Ma se tu arrossisci delle livree del Cristo crocifisso, egli un giorno
arrossirà di te. L'ha detto!
Ne va di mezzo non quattro giorni di vita, ma
un'eternità! Egli ti dirà: «Non ti conosco!
Via da me, operatore d'iniquità!
». Debbo decidermi a far guerra al rispetto umano. Il rispetto umano è dei
codardi, è dei vili. Non mi posso illudere di sentirmi al sicuro per qualche
nascosta devozione a Maria. Io mi comporto esteriormente tutto al contrario di
come si comportava Maria, la sola creatura umana che non avrebbe scandalizzato
alcuno pur vestendo con decoro e ovunque si potesse trovare.
La sua bellezza
esteriore non era che riflesso della santità interiore, ed elevava lo spirito
di chi la incontrava. Ma non è così per me! Ricorro allora a Maria per avere la
forza di superare gli sguardi e giudizi umani.
ESEMPIO: San Pellegrino Laziosi. - Siamo a Forlì. Anno 1283. Una città delle
Romagne, divisa, come altre, dalle fazioni dei Guelfi e Ghibellini. S. Filippo
Benizzi si prodigava con forte parola e miracoli a portare pace, ma quante
ingiurie e percosse non ricevette.
Anche il giovane Pellegrino ardì percuotere
il santo. Ma pentitosi del mal fatto, andò a prostrarsi innanzi al Benizzi per
chiedere perdono. Il santo gli disse: «Ringrazia il Signore che ti ha toccato
il cuore. Va, prega la Madonna che ti ottenga la perseveranza». Vi andò, e
seppur beffeggiato dai compagni di prima, egli si dà alla ricerca d'un asilo
sicuro ove stare solo con Dio. Un giorno, in cattedrale, ha una visione, la
Vergine gli dice: «Va a Siena e cerca di P. Filippo e pregalo che ti accetti
nel mio ordine dei Serviti».
Entrò così novizio in quell'ordine progredendo
nella virtù. Ritornato a Forlì, visse da santo... E per questo lo veneriamo
sugli altari.
FIORETTO: Fa una preghiera e un piccolo sacrificio perché qualche anima mondana
riesca a superare il rispetto umano e si dia a vita cristiana più esemplare.
OSSEQUIO: Passando per via non ritrarti dall'inchinare il capo davanti a
qualche immagine sacra che incontri, o a qualche chiesa.
GIACULATORIA: Per tutti i rei pregate Iddio. Son reo, purtroppo, o Madre, anch'io!
PREGHIERA: O Maria, non vogliamo tradire più la nostra fede cristiana! Ci
mostreremo sinceri e forti senza arrossire con la nostra condotta e con la
parola, se fosse il caso. Donaci, o Madre, grazia!
Fonte: Collegio Missionario Sacro Cuore Andria
mercoledì 15 maggio 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento