lunedì 6 maggio 2013

Doveri del cristiano che sente bestemmiare


"Tacerà un giorno il Signore, il grande offeso, infinitamente buono ma anche giusto, quando poi giudicherà il nostro atteggiamento vile che non ha difeso Lui dagli oltraggi blasfemi, mentre non e stata spesa una parola buona di correzione per chi ha sbagliato?".

Proprio così: un mutismo paralizzante sembra colpire tutti i cattolici di fronte alla bestemmia; mutismo motivato da vigliaccheria, da rispetto umano, dal desiderio di non esporsi e principalmente da scarsa fede.  
Il cristiano non può rimanere indifferente dinanzi a chi bestemmia, ma ha il dovere di intervenire in difesa dell’onore dovuto a Dio.

Dio Ti Ama immensamente e tu lo sai! perchè lo bestemmi? Ricordati figlio/a del Signore che la lingua del bestemmiatore è la carrozza del diavolo 
(S.G.Crisostomo)

“I cani abbaiano per difendere il padrone, e io dovrei essere muto quando si maltratta il nome di Dio? Morire piuttosto, ma non tacere!”
(San Girolamo).

“Dobbiamo sopportare con pazienza le ingiurie che ci si fanno, ma quando, dinanzi a noi, una bocca sacrilega vomita bestemmie contro Dio, noi, lungi dall’essere pazienti, dobbiamo resistere all’empio e condannare la bestemmia, senza nascondere la nostra indignazione
(S. Agostino).

Il tono della reazione del cristiano alle bestemmie non può essere che calmo, perché ispirato dalla carità e perché più convincente. Ma dev’essere forte, quando si rivolge a un bestemmiatore che non vuole ammettere di aver peccato e di doversi correggere. E stato il tono anche di santi. (...)

Gemma Galgani (+ 1903), nel sentire le bestemmie, sveniva o piangeva lacrime di sangue o sudava sangue dal viso e dal collo. Un giorno rispose alla zia: "Nell’udire le bestemmie vedo Gesù che soffre tanto e io soffro con lui: soffro al cuore e mi esce quel sangue".


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