Dopo Roma, nessuna città ha dato tanti Papi alla Chiesa, quanti ne ha dati Frascati. Ciò attesta una vitalità spirituale, politica, sociale, una cultura di altissima risonanza ed estensione, tali da concorrere alle vicende di interi secoli». Parola di Paolo VI, secondo dei quattro Pontefici che negli ultimi anni hanno visitato la diocesi tuscolana. Il primo era stato Giovanni XXIII il 19 maggio 1959, il terzo è stato Giovanni Paolo II, l’8 settembre 1980. Domenica 15 luglio, sarà la volta di Benedetto XVI.
Celebrando alle 9.30 la messa sul sagrato della cattedrale tuscolana, Joseph Ratzinger torna dunque sui passi compiuti dai suoi predecessori: 53 anni dopo Roncalli, che vi si recò di pomeriggio, in forma privata, per incontrare un prelato infermo suo amico — ospite della casa di Cura delle suore di San Carlo — e passare poi all’eremo dei monaci camaldolesi; 49 anni dopo Montini, che il 1° settembre 1963 vi pronunciò la storica omelia sull’«ora dei laici»; e 32 anni dopo Wojtyła, venuto a festeggiare il terzo centenario della consacrazione del duomo, dedicato a San Pietro.
Benedetto XVI ha accolto l’invito del vescovo Raffaello Martinelli, che il 3 maggio scorso, festa dei santi Apostoli Filippo e Giacomo, patroni di Frascati, aveva annunciato la visita. «Il Santo Padre — ha scritto il presule — viene per santificare il giorno del Signore insieme a noi; per confermarci e rafforzarci nella fede; per pregare per tutti i fedeli, per tutte le nostre famiglie, in particolare per i nostri ragazzi, i nostri giovani, tutti i nostri sofferenti nel corpo e nello spirito; per invocare il dono di tante e sante vocazioni religiose e sacerdotali, provenienti dalle nostre famiglie».
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