Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 15,9-17
Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.
San Mattia, testimone della risurrezione, scelto da Dio - San Giovanni Crisostomo
«In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli e parlò» (At 1,15s). Perché è fervente ed il primo del gruppo, è sempre il primo a prendere la parola: «Fratelli, bisogna scegliere tra ... coloro che ci furono compagni». Notate come vuole che i nuovi apostoli siano dei testimoni oculari. Senza dubbio lo Spirito Santo doveva venire, ma Pietro dava molta importanza a questo punto. «Tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi». Richiede loro che abbiano vissuto con lui e non siano stati semplici discepoli. Infatti, all'inizio, molti lo seguivano... «Fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo. Bisogna che uno fra loro divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione».
Pietro non ha detto: « testimone di tutto il resto», ma soltanto «testimone della resurrezione». Poiché sarebbe stato più credibile il discepolo che avrebbe potuto dire: «Colui che mangiava, beveva, colui che è stato crocifisso, lui è resuscitato». Di conseguenza, non importava che fosse testimone di tempi precedenti, né successivi, né dei miracoli. Era necessario che fosse testimone della resurrezione. Tutto il resto era stato manifestato e proclamato. Mentre la resurrezione era avvenuta nel segreto, solo da alcuni era conosciuta.San Giovanni Crisostomo (c. 345-407), sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa Terza omelia sugli Atti degli Apostoli; PG 60, 33
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