"Sa paghe ‘e Nostru Segnore siat sempre chin bois", con questo saluto
in sardo Papa Francesco ha iniziato la sua omelia della Messa che ha celebrato
sul piazzale antistante il santuario della Madonna di Bonaria davanti a 100mila
fedeli.
"Oggi si realizza quel desiderio che avevo annunciato in Piazza San Pietro, prima dell’estate, di poter visitare il Santuario di Nostra Signora di Bonaria" ha detto il Papa.
"Sono venuto per condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni della vostra Isola, e per confermarvi nella fede. Anche qui a Cagliari, come in tutta la Sardegna, non mancano difficoltà, - ce ne sono tante… - problemi e preoccupazioni: penso, in particolare, alla mancanza del lavoro e alla sua precarietà, e quindi all’incertezza per il futuro". Un tema che aveva affrontato nel toccante incontro con il mondo del lavoro. "La Sardegna, questa vostra bella Regione, soffre da lungo tempo molte situazioni di povertà - ha continuato - accentuate anche dalla sua condizione insulare. E’ necessaria la collaborazione leale di tutti, con l’impegno dei responsabili delle istituzioni, anche la Chiesa, per assicurare alle persone e alle famiglie i diritti fondamentali, e far crescere una società più fraterna e solidale.
Assicurare il diritto al lavoro, il diritto a portare pane a casa, pane guadagnato col lavoro!" ha affermato con forza. "Vi sono vicino…. Vi sono vicino, vi ricordo nella preghiera, e vi incoraggio a perseverare nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione. Mantenete sempre accesa la luce della speranza!
Sono venuto in mezzo a voi - ha detto - per mettermi con voi ai piedi della Madonna che ci dona il suo Figlio. So bene che Maria, nostra Madre, è nel vostro cuore, come testimonia questo Santuario, dove molte generazioni di Sardi sono saliti – e continueranno a salire! – per invocare la protezione della Madonna di Bonaria, Patrona Massima dell’Isola. Qui voi portate le gioie e le sofferenze di questa terra, delle sue famiglie, e anche di quei figli che vivono lontani, spesso partiti con grande dolore e nostalgia per cercare un lavoro e un futuro per sé e per i loro cari. Oggi, noi tutti qui riuniti, vogliamo ringraziare Maria perché ci è sempre vicina, vogliamo rinnovare a Lei la nostra fiducia e il nostro amore.
La prima Lettura che abbiamo ascoltato - ha affermato all'omelia riprendendo le lettura liturgia della Parola - ci mostra Maria in preghiera, nel Cenacolo, insieme agli Apostoli. Maria prega, prega insieme alla comunità dei discepoli, e ci insegna ad avere piena fiducia in Dio, nella sua misericordia. Questa è la potenza della preghiera! Non stanchiamoci di bussare alla porta di Dio. Portiamo al cuore di Dio, attraverso Maria, tutta la nostra vita, ogni giorno! Bussare alla porta del cuore di Dio! Nel Vangelo invece cogliamo soprattutto l’ultimo sguardo di Gesù verso sua Madre (cfr Gv 19,25-27). Dalla croce Gesù guarda sua madre e le affida l’apostolo Giovanni, dicendo: Questo è tuo figlio. In Giovanni ci siamo tutti, anche noi, e lo sguardo di amore di Gesù ci affida alla custodia materna della Madre. Maria avrà ricordato un altro sguardo di amore, quando era una ragazza: lo sguardo di Dio Padre, che aveva guardato la sua umiltà, la sua piccolezza. Maria ci insegna che Dio non ci abbandona, può fare cose grandi anche con la nostra debolezza.
Abbiamo fiducia in Lui! Bussiamo alla porta del suo cuore" ha detto Papa Francesco il quale è passato al terzo punto della sua omelia.
"Oggi sono venuto in mezzo a voi, anzi siamo venuti tutti insieme per incontrare lo sguardo di Maria, perché lì è come riflesso lo sguardo del Padre, che la fece Madre di Dio, e lo sguardo del Figlio dalla croce, che la fece Madre nostra. E con quello sguardo oggi Maria ci guarda. Abbiamo bisogno del suo sguardo di tenerezza - ha detto - del suo sguardo materno che ci conosce meglio di chiunque altro, del suo sguardo pieno di compassione e di cura. Maria, oggi vogliamo dirti: Madre, donaci il tuo sguardo! Il tuo sguardo ci porta a Dio, il tuo sguardo è un dono del Padre buono, che ci attende ad ogni svolta del nostro cammino, è un dono di Gesù Cristo in croce, che carica su di sé le nostre sofferenze, le nostre fatiche, il nostro peccato. E per incontrare questo Padre pieno di amore, oggi le diciamo: Madre, donaci il tuo sguardo! Lo diciamo tutti insieme: “Madre, donaci il tuo sguardo!”. “Madre, donaci il tuo sguardo!” ha esortato il Papa.
"Ma nel cammino, spesso difficile, non siamo soli, siamo in tanti, siamo un popolo, e lo sguardo della Madonna ci aiuta a guardarci tra noi in modo fraterno. Guardiamoci in modo più fraterno! Maria ci insegna ad avere quello sguardo che cerca di accogliere, di accompagnare, di proteggere. Impariamo a guardarci gli uni gli altri sotto lo sguardo materno di Maria! Ci sono persone che istintivamente consideriamo di meno e che invece ne hanno più bisogno: i più abbandonati, i malati, coloro che non hanno di che vivere, coloro che non conoscono Gesù, i giovani che sono in difficoltà, i giovani che non trovano lavoro. Non abbiamo paura di uscire e guardare i nostri fratelli e sorelle con lo sguardo della Madonna, Lei ci invita ad essere veri fratelli" ha esortato il Papa. "E non permettiamo che qualcosa o qualcuno si frapponga tra noi e lo sguardo della Madonna. Madre, donaci il tuo sguardo! Nessuno ce lo nasconda! Il nostro cuore di figli sappia difenderlo da tanti parolai che promettono illusioni; da coloro che hanno uno sguardo avido di vita facile, di promesse che non si possono compiere. Non ci rubino lo sguardo di Maria, che è pieno di tenerezza, che ci dà forza, che ci rende solidali tra noi. Tutti diciamo: Madre, donaci il tuo sguardo! Madre, donaci il tuo sguardo! Madre, donaci il tuo sguardo!" Tutti i fedeli presenti hanno ripetuto a voce a questa invocazione.
Infine Papa Francesco ha concluso la sua omelia con un'altra espressione in sardo: "Nostra Segnora ‘e Bonaria bos acumpanzet sempre in sa vida"
"Oggi si realizza quel desiderio che avevo annunciato in Piazza San Pietro, prima dell’estate, di poter visitare il Santuario di Nostra Signora di Bonaria" ha detto il Papa.
"Sono venuto per condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni della vostra Isola, e per confermarvi nella fede. Anche qui a Cagliari, come in tutta la Sardegna, non mancano difficoltà, - ce ne sono tante… - problemi e preoccupazioni: penso, in particolare, alla mancanza del lavoro e alla sua precarietà, e quindi all’incertezza per il futuro". Un tema che aveva affrontato nel toccante incontro con il mondo del lavoro. "La Sardegna, questa vostra bella Regione, soffre da lungo tempo molte situazioni di povertà - ha continuato - accentuate anche dalla sua condizione insulare. E’ necessaria la collaborazione leale di tutti, con l’impegno dei responsabili delle istituzioni, anche la Chiesa, per assicurare alle persone e alle famiglie i diritti fondamentali, e far crescere una società più fraterna e solidale.
Assicurare il diritto al lavoro, il diritto a portare pane a casa, pane guadagnato col lavoro!" ha affermato con forza. "Vi sono vicino…. Vi sono vicino, vi ricordo nella preghiera, e vi incoraggio a perseverare nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione. Mantenete sempre accesa la luce della speranza!
Sono venuto in mezzo a voi - ha detto - per mettermi con voi ai piedi della Madonna che ci dona il suo Figlio. So bene che Maria, nostra Madre, è nel vostro cuore, come testimonia questo Santuario, dove molte generazioni di Sardi sono saliti – e continueranno a salire! – per invocare la protezione della Madonna di Bonaria, Patrona Massima dell’Isola. Qui voi portate le gioie e le sofferenze di questa terra, delle sue famiglie, e anche di quei figli che vivono lontani, spesso partiti con grande dolore e nostalgia per cercare un lavoro e un futuro per sé e per i loro cari. Oggi, noi tutti qui riuniti, vogliamo ringraziare Maria perché ci è sempre vicina, vogliamo rinnovare a Lei la nostra fiducia e il nostro amore.
La prima Lettura che abbiamo ascoltato - ha affermato all'omelia riprendendo le lettura liturgia della Parola - ci mostra Maria in preghiera, nel Cenacolo, insieme agli Apostoli. Maria prega, prega insieme alla comunità dei discepoli, e ci insegna ad avere piena fiducia in Dio, nella sua misericordia. Questa è la potenza della preghiera! Non stanchiamoci di bussare alla porta di Dio. Portiamo al cuore di Dio, attraverso Maria, tutta la nostra vita, ogni giorno! Bussare alla porta del cuore di Dio! Nel Vangelo invece cogliamo soprattutto l’ultimo sguardo di Gesù verso sua Madre (cfr Gv 19,25-27). Dalla croce Gesù guarda sua madre e le affida l’apostolo Giovanni, dicendo: Questo è tuo figlio. In Giovanni ci siamo tutti, anche noi, e lo sguardo di amore di Gesù ci affida alla custodia materna della Madre. Maria avrà ricordato un altro sguardo di amore, quando era una ragazza: lo sguardo di Dio Padre, che aveva guardato la sua umiltà, la sua piccolezza. Maria ci insegna che Dio non ci abbandona, può fare cose grandi anche con la nostra debolezza.
Abbiamo fiducia in Lui! Bussiamo alla porta del suo cuore" ha detto Papa Francesco il quale è passato al terzo punto della sua omelia.
"Oggi sono venuto in mezzo a voi, anzi siamo venuti tutti insieme per incontrare lo sguardo di Maria, perché lì è come riflesso lo sguardo del Padre, che la fece Madre di Dio, e lo sguardo del Figlio dalla croce, che la fece Madre nostra. E con quello sguardo oggi Maria ci guarda. Abbiamo bisogno del suo sguardo di tenerezza - ha detto - del suo sguardo materno che ci conosce meglio di chiunque altro, del suo sguardo pieno di compassione e di cura. Maria, oggi vogliamo dirti: Madre, donaci il tuo sguardo! Il tuo sguardo ci porta a Dio, il tuo sguardo è un dono del Padre buono, che ci attende ad ogni svolta del nostro cammino, è un dono di Gesù Cristo in croce, che carica su di sé le nostre sofferenze, le nostre fatiche, il nostro peccato. E per incontrare questo Padre pieno di amore, oggi le diciamo: Madre, donaci il tuo sguardo! Lo diciamo tutti insieme: “Madre, donaci il tuo sguardo!”. “Madre, donaci il tuo sguardo!” ha esortato il Papa.
"Ma nel cammino, spesso difficile, non siamo soli, siamo in tanti, siamo un popolo, e lo sguardo della Madonna ci aiuta a guardarci tra noi in modo fraterno. Guardiamoci in modo più fraterno! Maria ci insegna ad avere quello sguardo che cerca di accogliere, di accompagnare, di proteggere. Impariamo a guardarci gli uni gli altri sotto lo sguardo materno di Maria! Ci sono persone che istintivamente consideriamo di meno e che invece ne hanno più bisogno: i più abbandonati, i malati, coloro che non hanno di che vivere, coloro che non conoscono Gesù, i giovani che sono in difficoltà, i giovani che non trovano lavoro. Non abbiamo paura di uscire e guardare i nostri fratelli e sorelle con lo sguardo della Madonna, Lei ci invita ad essere veri fratelli" ha esortato il Papa. "E non permettiamo che qualcosa o qualcuno si frapponga tra noi e lo sguardo della Madonna. Madre, donaci il tuo sguardo! Nessuno ce lo nasconda! Il nostro cuore di figli sappia difenderlo da tanti parolai che promettono illusioni; da coloro che hanno uno sguardo avido di vita facile, di promesse che non si possono compiere. Non ci rubino lo sguardo di Maria, che è pieno di tenerezza, che ci dà forza, che ci rende solidali tra noi. Tutti diciamo: Madre, donaci il tuo sguardo! Madre, donaci il tuo sguardo! Madre, donaci il tuo sguardo!" Tutti i fedeli presenti hanno ripetuto a voce a questa invocazione.
Infine Papa Francesco ha concluso la sua omelia con un'altra espressione in sardo: "Nostra Segnora ‘e Bonaria bos acumpanzet sempre in sa vida"
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