"Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca " (Sal 85, 5); chi non ti servirà con tutto il cuore, dopo aver cominciato a gustare anche per poco la dolcezza della tua paterna signoria?
Che cosa comandi, Signore, ai tuoi servi? " Prendete, dici, il mio giogo sopra di voi " (Mt 11,29).
E quale è il tuo giogo? " Il mio giogo", dici, " è dolce e il mio carico leggere " .
Chi non porterà molto volentieri un giogo che non stringe, ma accarezza, e un peso che non opprime, ma solleva? Perciò giustamente hai aggiunto: " E troverete ristoro per le vostre anime".
E qual è questo tuo giogo che non affatica, ma riposa? Sicuramente il primo e più grande comandamento: " Amerai il Signore Dio tuo con il cuore" Che cosa vi è di più facile, di più soave e dolce, che amare la bontà, la bellezza e l'amore?
E tutto questo sei tu, Signore mio Dio. Sì, è veramente grande la ricompensa per l'osservanza dei tuoi comandamenti. Quel primo e più grande comandamento è vantaggioso per l'uomo che obbedisce più che per Dio che comanda. Ma ogni altro comandamento di Dio perfeziona colui che obbedisce, lo eleva, lo istruisce, lo illumina, infine lo rende buono e beato.
Perciò se hai saggezza, comprendi che sei creato per la gloria di Dio e per la tua eterna salvezza.
Questo è il tuo fine, questo il centro della tua anima, questo il tesoro del tuo cuore. Se raggiungerai questo fine sarai beato, se ti allontanerai da esso sarai infelice. Perciò stima vero bene per te ciò che ti conduce al tuo fine, vero male ciò che te lo fa mancare.
Avvenimenti prosperi o avversi, ricchezze e povertà, salute e malattia, onori e oltraggi, vita e morte, il sapiente non deve né cercarli né fuggirli per se stessi. Ma sono buoni e desiderabili solo se contribuiscono alla gloria di Dio e alla tua felicità eterna. Sono cattivi e da fuggire se la ostacolano".
"Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca " (Sal 85, 5); chi non ti servirà con tutto il cuore, dopo aver cominciato a gustare anche per poco la dolcezza della tua paterna signoria?
Che cosa comandi, Signore, ai tuoi servi? " Prendete, dici, il mio giogo sopra di voi " (Mt 11,29).
E quale è il tuo giogo? " Il mio giogo", dici, " è dolce e il mio carico leggere " .
Chi non porterà molto volentieri un giogo che non stringe, ma accarezza, e un peso che non opprime, ma solleva? Perciò giustamente hai aggiunto: " E troverete ristoro per le vostre anime".
E qual è questo tuo giogo che non affatica, ma riposa? Sicuramente il primo e più grande comandamento: " Amerai il Signore Dio tuo con il cuore" Che cosa vi è di più facile, di più soave e dolce, che amare la bontà, la bellezza e l'amore?
E tutto questo sei tu, Signore mio Dio. Sì, è veramente grande la ricompensa per l'osservanza dei tuoi comandamenti. Quel primo e più grande comandamento è vantaggioso per l'uomo che obbedisce più che per Dio che comanda. Ma ogni altro comandamento di Dio perfeziona colui che obbedisce, lo eleva, lo istruisce, lo illumina, infine lo rende buono e beato.
Perciò se hai saggezza, comprendi che sei creato per la gloria di Dio e per la tua eterna salvezza.
Questo è il tuo fine, questo il centro della tua anima, questo il tesoro del tuo cuore. Se raggiungerai questo fine sarai beato, se ti allontanerai da esso sarai infelice. Perciò stima vero bene per te ciò che ti conduce al tuo fine, vero male ciò che te lo fa mancare.
Avvenimenti prosperi o avversi, ricchezze e povertà, salute e malattia, onori e oltraggi, vita e morte, il sapiente non deve né cercarli né fuggirli per se stessi. Ma sono buoni e desiderabili solo se contribuiscono alla gloria di Dio e alla tua felicità eterna. Sono cattivi e da fuggire se la ostacolano".
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