1. Orazioni non esaudite.
Iddio è infallibile nelle Sue promesse: se ci promise che ogni preghiera sarà esaudita, è impossibile che non lo sia. Eppure talvolta non lo è; perché non si prega bene, dice S. Giacomo. Si chiedono grazie di cose temporali che sarebbero la nostra rovina, si domandano grazie per l'anima, ma fuori tempo; si supplicano virtù di nostro capriccio, non secondo il volere di Dio; non esaudendoci, ci toglie, pietoso, di mano un'arma fatale. Ne sei convinto?
2. Orazioni disattente.
Si pretendono grazie talora di primo ordine, di perseveranza, di santità, con cinque minuti di preghiera, e preghiera disattenta, fatta a fior di labbra! Che presunzione è mai questa! L'attenzione è l'anima dell'orazione, dicono i Padri. Val più una preghiera detta di cuore, che dirne molte in fretta, dice S. Teresa. Se però le distrazioni sono involontarie, non temiamo; noi non saremo soddisfatti, ma Iddio guarda alla disposizione del cuore.
3. Orazioni devote.
Pregare è amare, dice S. Agostino. Chi ama poco, prega poco; chi ama molto, prega molto. I Santi più amanti non erano mai sazi di pregare; Gesù, il più santo, pernottava nelle orazioni. Iddio vuole il cuore, la volontà, il fervore, l'amore; e ciò appunto forma la devozione. Anche quando il cuore è freddo, anche nel recitare preghiere che non intendi, ripeti desideri santi, affetti di fiducia, d'amore, e saliranno gradite al trono di Dio. Chi non può fare così?
PRATICA: Recita adagio e di cuore le tue preghiere
mercoledì 4 settembre 2013
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