Che il
demonio cerchi di turbarti, è naturale.
Non può più farlo sulla carne, e cerca perciò di turbare il tuo spirito.
Esso fa quello che è sua occupazione. Ossia tenta di avvilire le anime, di spaventarle, di farle titubare. Generalmente cerca di farle peccare per staccarle da Me. Quando a questo non riesce,
perché l’anima è ben vigilante e l’insidia non entra, allora tenta di spaventarla e mettere pensieri in apparenza buoni, ma che in verità sono nocivi.
Vedi, Maria. Tra il pensiero: “Io diverrò santa” e il pensiero: “È impossibile che io diventi santa”, il più pericoloso e il più contrario a Me è il secondo. Il primo non è atto di superbia, se è corroborato da tutti gli sforzi della volontà per raggiungere la santità.
Io ho detto: “Siate perfetti come il Padre mio”. Dicendo così, non vi ho fatto una semplice esortazione, ma vi ho dato un dolce comando, dandovi la misura della perfezione: quella di Dio, il
Perfettissimo. Perché Io vi avrei voluto tutti perfetti per avervi tutti intorno a Me in eterno.
L’anima deve perciò tendere alla santità, dire a se stessa: “Voglio divenire santa” senza titubanze, senza fiacchezze. Riconoscete di essere deboli? Ma Io lo so più di voi che siete deboli,eppure vi ho detto: “Siate perfetti”, perché so che se lo volete, con l’aiuto mio, potete essere perfetti, ossia santi.
Questo il Maligno non lo vuole. Sa bene, perché è intelligentissimo, che quando un’anima ha fatto il primo passo nella via della santità, ha gustato il primo boccone della santità, il cui sapore è ineffabile, diviene nostalgica di santità e per lui è perduta. Allora crea pensieri di falsa modestia e di diffidenza.
“Non è possibile che io meriti il Paradiso. Per quanto Dio sia buono, è possibile che mi possa perdonare, aiutare? È possibile che io, anche col suo aiuto lo possa accontentare? Sono buona a nulla”.
Oppure sibila le sue insinuazioni. “Ma ti pare che tu possa divenire santa? Quello che provi, che senti, che vedi, sono illusioni di mente malata. È la tua superbia che te le fa pensare.
Tu santa? Ma non ricordi questo... questo... questo? E non ricordi cosa ha detto il Cristo? Tu pensando così fai un nuovo peccato, il mio stesso. Pensi di esser simile a Dio...”.
Lascialo sibilare. Non merita risposta. Quello che provi è da Dio, quello che pensi è il desiderio mio che si ripercuote in te. Perciò è cosa santa. Ti ho detto quale è il segno mio. È la pace. Quando
in te senti pace è segno che è cosa di Dio quello che provi, senti, vedi, pensi.
Continua senza titubare. Io sono con te.
Quando il Nemico nostro cerca di darti troppa noia, di’: “Ave Maria, Madre di Gesù, mi affido a te”. Il demonio ha ancora più ribrezzo del nome di Maria che del mio Nome e della mia Croce. Non
ci riesce, ma cerca di nuocermi nei miei fedeli in mille maniere. Ma l’eco soltanto del nome di Maria lo mette in fuga.
Se il mondo sapesse chiamare Maria, sarebbe salvo.
Quindi invocare i nostri due Nomi insieme è cosa potente per fare cadere spezzate tutte le armi che Satana avventa contro un cuore che è mio. Da sole le anime sono tutte dei nulla, delle debolezze. Ma l’anima in grazia non è più sola. È con Dio.
Perciò quando l’altro ti turba con riflessioni di falsa modestia o di timore, devi sempre pensare: “Non sono io che penso esser santa, ma è Gesù che vuole che io lo sia. Siamo noi: Gesù e io, Dio e
io, che vogliamo che ciò avvenga per gloria sua”.
Non ho forse detto Io: “Quando due saranno riuniti insieme a pregare, il Padre concederà loro il richiesto”? Ma che sarà quando Uno dei due è Gesù stesso?
Allora il Padre darà la grazia richiesta con misura piena, scossa, abbondante. Perché il Figlio è potente sul Padre e tutte le cose sono fatte in nome del Figlio.»
QUADERNO N° 3, Gesù a Maria Voltorta
Non può più farlo sulla carne, e cerca perciò di turbare il tuo spirito.
Esso fa quello che è sua occupazione. Ossia tenta di avvilire le anime, di spaventarle, di farle titubare. Generalmente cerca di farle peccare per staccarle da Me. Quando a questo non riesce,
perché l’anima è ben vigilante e l’insidia non entra, allora tenta di spaventarla e mettere pensieri in apparenza buoni, ma che in verità sono nocivi.
Vedi, Maria. Tra il pensiero: “Io diverrò santa” e il pensiero: “È impossibile che io diventi santa”, il più pericoloso e il più contrario a Me è il secondo. Il primo non è atto di superbia, se è corroborato da tutti gli sforzi della volontà per raggiungere la santità.
Io ho detto: “Siate perfetti come il Padre mio”. Dicendo così, non vi ho fatto una semplice esortazione, ma vi ho dato un dolce comando, dandovi la misura della perfezione: quella di Dio, il
Perfettissimo. Perché Io vi avrei voluto tutti perfetti per avervi tutti intorno a Me in eterno.
L’anima deve perciò tendere alla santità, dire a se stessa: “Voglio divenire santa” senza titubanze, senza fiacchezze. Riconoscete di essere deboli? Ma Io lo so più di voi che siete deboli,eppure vi ho detto: “Siate perfetti”, perché so che se lo volete, con l’aiuto mio, potete essere perfetti, ossia santi.
Questo il Maligno non lo vuole. Sa bene, perché è intelligentissimo, che quando un’anima ha fatto il primo passo nella via della santità, ha gustato il primo boccone della santità, il cui sapore è ineffabile, diviene nostalgica di santità e per lui è perduta. Allora crea pensieri di falsa modestia e di diffidenza.
“Non è possibile che io meriti il Paradiso. Per quanto Dio sia buono, è possibile che mi possa perdonare, aiutare? È possibile che io, anche col suo aiuto lo possa accontentare? Sono buona a nulla”.
Oppure sibila le sue insinuazioni. “Ma ti pare che tu possa divenire santa? Quello che provi, che senti, che vedi, sono illusioni di mente malata. È la tua superbia che te le fa pensare.
Tu santa? Ma non ricordi questo... questo... questo? E non ricordi cosa ha detto il Cristo? Tu pensando così fai un nuovo peccato, il mio stesso. Pensi di esser simile a Dio...”.
Lascialo sibilare. Non merita risposta. Quello che provi è da Dio, quello che pensi è il desiderio mio che si ripercuote in te. Perciò è cosa santa. Ti ho detto quale è il segno mio. È la pace. Quando
in te senti pace è segno che è cosa di Dio quello che provi, senti, vedi, pensi.
Continua senza titubare. Io sono con te.
Quando il Nemico nostro cerca di darti troppa noia, di’: “Ave Maria, Madre di Gesù, mi affido a te”. Il demonio ha ancora più ribrezzo del nome di Maria che del mio Nome e della mia Croce. Non
ci riesce, ma cerca di nuocermi nei miei fedeli in mille maniere. Ma l’eco soltanto del nome di Maria lo mette in fuga.
Se il mondo sapesse chiamare Maria, sarebbe salvo.
Quindi invocare i nostri due Nomi insieme è cosa potente per fare cadere spezzate tutte le armi che Satana avventa contro un cuore che è mio. Da sole le anime sono tutte dei nulla, delle debolezze. Ma l’anima in grazia non è più sola. È con Dio.
Perciò quando l’altro ti turba con riflessioni di falsa modestia o di timore, devi sempre pensare: “Non sono io che penso esser santa, ma è Gesù che vuole che io lo sia. Siamo noi: Gesù e io, Dio e
io, che vogliamo che ciò avvenga per gloria sua”.
Non ho forse detto Io: “Quando due saranno riuniti insieme a pregare, il Padre concederà loro il richiesto”? Ma che sarà quando Uno dei due è Gesù stesso?
Allora il Padre darà la grazia richiesta con misura piena, scossa, abbondante. Perché il Figlio è potente sul Padre e tutte le cose sono fatte in nome del Figlio.»
QUADERNO N° 3, Gesù a Maria Voltorta
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