Maria ci mostra che la nostra vita non finisce nel nulla, ma che ci aspetta Dio con il suo amore infinito: è quanto ha detto il Papa durante l’omelia della Messa celebrata questa mattina, nella parrocchia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, in occasione della Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Il servizio di Sergio Centofanti. Maria «terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo»: così, il primo novembre 1950, il Venerabile Pio XII proclamava il dogma dell’Assunzione. Una verità di fede – ha spiegato Benedetto XVI – che ci mostra che “in Dio c’è spazio per l’uomo”. E Maria – ha proseguito - unendosi a Dio, “non si allontana da noi, non va in una galassia sconosciuta” ma, anzi, si fa “vicinissima a noi, ad ognuno di noi”. Il suo cuore diventa grande: “Maria, unita totalmente a Dio, ha un cuore così grande che tutta la Creazione può entrare in questo cuore e gli ex-voto in tutte le parti della terra lo dimostrano. Maria è vicina, può ascoltare, può aiutare, è vicina a tutti noi … e ha il cuore largo come il cuore di Dio”. In Dio, dunque, “c’è spazio per l’uomo”, ma anche “nell’uomo c’è spazio per Dio”: “In noi c’è spazio per Dio e questa presenza di Dio in noi è così importante per illuminare il mondo nella sua tristezza, nei suoi problemi, questa presenza si realizza nella fede: nella fede apriamo le porte del nostro essere così che Dio entri in noi, così che Dio può essere la forza che dà vita … Aprendoci a Dio, non perdiamo niente. Al contrario: la nostra vita diventa ricca e grande”. Il Papa ricorda che oggi girano molte idee su un mondo migliore che l’umanità dovrebbe aspettare e questa sarebbe la sua speranza: “Se e quando questo mondo migliore viene, non sappiamo, non so. Sicuro è un mondo che si allontana da Dio non diventa migliore, ma peggiore. Solo la presenza di Dio può garantire anche un mondo buono”. Ma i cristiani hanno “una speranza sicura”: “Dio ci aspetta, ci attende, non andiamo nel vuoto, siamo aspettati. Dio ci aspetta e troviamo, andando all’altro mondo, la bontà della Madre, troviamo i nostri, troviamo l’Amore eterno. Dio ci aspetta: questa è la nostra grande gioia e la grande speranza che nasce proprio da questa festa”. Maria – conclude il Papa – “è la gioia della nostra vita”, è “la consolazione e la speranza” per il nostro pellegrinaggio terreno: “Affidiamoci alla sua materna intercessione, affinché ci ottenga dal Signore di rafforzare la nostra fede nella vita eterna; ci aiuti a vivere bene il tempo che Dio ci offre con speranza. Una speranza cristiana, che non è soltanto nostalgia del Cielo, ma vivo e operoso desiderio di Dio qui nel mondo, desiderio di Dio che ci rende pellegrini infaticabili, alimentando in noi il coraggio e la forza della fede, che nello stesso tempo è coraggio e forza dell'amore”.
Fonte: Radio Vaticana
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