giovedì 13 settembre 2012

Sopporta un padrone spietato e malefico chi è schiavo di mammona,avvinto dalla propria passione si assoggetta al diavolo (S.Agostino)

L’inciso che segue: Nessuno può servire a due padroni,  è anche esso relativo alla suddetta intenzione e lo spiega di seguito con le parole: Infatti o odierà l’uno e amerà l’altro, o sopporterà l’uno e disprezzerà l’altro. Sono parole che si devono esaminare attentamente. Difatti di seguito espone chi siano i due padroni, quando afferma: Non potete servire Dio e mammona (Mt.6.24). Si dice che in ebraico la ricchezza si chiama mammona ( Cf. ORIGENE, fr. 129 in Mt.).S’accorda anche il termine cartaginese, poiché il guadagno in cartaginese è mammon. 

Ma chi è schiavo della mammona, è schiavo di colui che, a causa della sua perversità posto a capo delle cose terrene, è definito dal Signore principe di questo mondo   (Gv 12, 31; 14, 30). Dunque l’uomo o avrà in odio l’uno e amerà l’altro, cioè Dio, o sopporterà l’uno e disprezzerà l’altro. Sopporta un padrone spietato e malefico chi è schiavo della mammona. Infatti avvinto dalla propria passione si assoggetta al diavolo e non lo ama, perché nessuno ama il diavolo, ma lo sopporta.

Quindi, continua il Signore, vi dico di non avere ansietà per la vostra vita di quel che mangerete né per il corpo di quel che indosserete ( Mt 6, 25) affinché, anche se non si esigono più le cose superflue, il cuore non sia nella doppiezza per le necessarie e per procacciarsele si perverta la nostra intenzione. Questo affinché, quando compiamo qualche azione apparentemente per compassione, ossia quando vogliamo che appaia il nostro interesse per l’altro, con quell’azione non intendiamo piuttosto il nostro profitto che il giovamento dell’altro e che perciò ci sembra di non peccare, perché non sono superflui ma necessari i vantaggi che vogliamo conseguire. [Ma il Signore ci esorta a ricordare che Dio, per il fatto che ci ha creato e composto di anima e di corpo, ci ha dato molto di più di quel che sono il cibo e il vestito, perché non vuole che nella premura per essi noi guastiamo il cuore di doppiezza. La vita, dice egli, non vale forse più del cibo? affinché tu comprenda che chi ha dato la vita molto più facilmente darà il cibo; e il corpo più del vestito? (Mt 6,25), cioè vale di più, affinché tu  ugualmente comprenda che chi ha dato il corpo molto più facilmente darà il vestito].

Sant’ Agostino
Lc. 6,24-33
Liber 2 de sermone Domini in monte, cap.14



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