Il 1° di agosto si ricorda il martirio della Beata Maria Stella del SS. Sacramento (Adelaide) Mardosewicz e dieci compagne della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth, vergini e martiri, uccise nella foresta presso la città di Nowogródek in Polonia.
In Polonia, durante l’occupazione nazista, il clero rientrò nel programma di annientamento e sottomissione del popolo polacco da parte del Terzo Reich, soprattutto perché era considerato particolarmente pericoloso, in quanto costituiva la classe dirigente della Nazione ed aveva grande carisma sul popolo.
Stessa considerazione era per quello della Bielorussia, infatti nella “classe dirigente” da eliminare, erano compresi i sacerdoti e le suore. Dopo aver messo in atto tutte le restrizioni economiche, di culto, di ogni attività pastorale e spirituale, si passò all’eliminazione fisica degli stessi, la scusa o l’occasione veniva data il più delle volte perché avevano avuto contatti con familiari di persone arrestate o fucilate o di aver aiutato prigionieri russi, ebrei o partigiani.
Nella sola regione di Nowògròdek, oggetto di queste considerazioni, vi furono nel 1942 e 1943 ben sessanta sacerdoti e suore uccisi, nessuno fu portato in campo di concentramento, si preferiva fucilare sul luogo o soffocare con il gas, in alcuni casi le vittime furono bruciate vive.
Le undici suore martiri della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth, facevano parte della Casa di Nowògròdek, e quando la Gestapo verso la metà di luglio del 1943, arrestò circa 120 abitanti della zona, esse si dichiararono pronte a dare la loro vita in cambio di quanti avevano famiglia, così il 31 luglio di sera, furono convocate al commissariato.
Vi si recarono da sole, fiduciose del fatto che non avendo fatto male alcuno, al massimo potevano essere deportate in Germania ai lavori forzati, ma furono subito disilluse, perché la Gestapo assumendo un atteggiamento aggressivo nei loro confronti, le fece salire su un camion e trasportate a 3 km di distanza per fucilarle; ma la presenza di contadini che si ritiravano dai campi, rese la cosa in condizioni sfavorevoli, pertanto furono riportate al commissariato e rinchiuse in cantina (non in prigione, forse per tenere nascosto l’atto criminoso).
Le undici suore trascorsero la notte in preghiera e la mattina dopo, 1° agosto 1943, gli aguzzini venuti di nuovo a prelevarle, le trovarono immerse in una pace profonda. Giunte più lontano, a 5 km da Nowògròdek, esse con addosso la loro tonaca furono fucilate e con loro un giovane bielorusso testimone per caso dell’eccidio.
La popolazione locale tributò alle suore martiri una venerazione immediata, che non è mai venuta meno e varie grazie si sono ottenute per la loro intercessione.
In Polonia, durante l’occupazione nazista, il clero rientrò nel programma di annientamento e sottomissione del popolo polacco da parte del Terzo Reich, soprattutto perché era considerato particolarmente pericoloso, in quanto costituiva la classe dirigente della Nazione ed aveva grande carisma sul popolo.
Stessa considerazione era per quello della Bielorussia, infatti nella “classe dirigente” da eliminare, erano compresi i sacerdoti e le suore. Dopo aver messo in atto tutte le restrizioni economiche, di culto, di ogni attività pastorale e spirituale, si passò all’eliminazione fisica degli stessi, la scusa o l’occasione veniva data il più delle volte perché avevano avuto contatti con familiari di persone arrestate o fucilate o di aver aiutato prigionieri russi, ebrei o partigiani.
Nella sola regione di Nowògròdek, oggetto di queste considerazioni, vi furono nel 1942 e 1943 ben sessanta sacerdoti e suore uccisi, nessuno fu portato in campo di concentramento, si preferiva fucilare sul luogo o soffocare con il gas, in alcuni casi le vittime furono bruciate vive.
Le undici suore martiri della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth, facevano parte della Casa di Nowògròdek, e quando la Gestapo verso la metà di luglio del 1943, arrestò circa 120 abitanti della zona, esse si dichiararono pronte a dare la loro vita in cambio di quanti avevano famiglia, così il 31 luglio di sera, furono convocate al commissariato.
Vi si recarono da sole, fiduciose del fatto che non avendo fatto male alcuno, al massimo potevano essere deportate in Germania ai lavori forzati, ma furono subito disilluse, perché la Gestapo assumendo un atteggiamento aggressivo nei loro confronti, le fece salire su un camion e trasportate a 3 km di distanza per fucilarle; ma la presenza di contadini che si ritiravano dai campi, rese la cosa in condizioni sfavorevoli, pertanto furono riportate al commissariato e rinchiuse in cantina (non in prigione, forse per tenere nascosto l’atto criminoso).
Le undici suore trascorsero la notte in preghiera e la mattina dopo, 1° agosto 1943, gli aguzzini venuti di nuovo a prelevarle, le trovarono immerse in una pace profonda. Giunte più lontano, a 5 km da Nowògròdek, esse con addosso la loro tonaca furono fucilate e con loro un giovane bielorusso testimone per caso dell’eccidio.
La popolazione locale tributò alle suore martiri una venerazione immediata, che non è mai venuta meno e varie grazie si sono ottenute per la loro intercessione.
Suor Maria Stella del SS. Sacramento (Adelaide Mardosewiz) era la superiora della Casa ed aveva 55 anni e aveva dovuto guidare le suore già durante l’occupazione sovietica (1939-41), con la loro spoliazione dell’abito e lo scioglimento della Casa, poi con l’occupazione tedesca il loro riunirsi; donna di alta fede seppe infondere nelle suore quello spirito di sacrificio che le portò al martirio.
Le altre suore martiri sono:
Maria Imelda di Gesù dell’Ostia (Jadwiga Karolina Zak) di 51 anni
Maria Rajmunda di Gesù e Maria (Anna Kukolowicz) di 51 anni
Maria Daniela di Gesù e Maria (Eleonora Aniela Jòzwik) di 48 anni
Maria Kanuta di Gesù nel Giardino dei Getsemani (Jozeka Chrobot) di 47 anni
Maria Sergia della Madonna Addolorata (Julia Rapici) di 43 anni
Maria Gwidona della Misericordia Divina (Helena Cierpka) di 43 anni
Maria Felicyta (Paulina Borowik) di 38 anni
Maria Heliodora (Leokadia Matuszewska) di 37 anni
Maria Kanizja (Eugenia Mackiewicz) di 39 anni
Maria Borromea (Weronika Narmontowiz) che con i suoi 27 anni era la più giovane.
Il papa Giovanni Paolo II le ha beatificate il 5 marzo 2000, fissando la ricorrenza liturgica al 4 settembre.
Il Martyrologium Romanum le ricorda il primo agosto.
Le altre suore martiri sono:
Maria Imelda di Gesù dell’Ostia (Jadwiga Karolina Zak) di 51 anni
Maria Rajmunda di Gesù e Maria (Anna Kukolowicz) di 51 anni
Maria Daniela di Gesù e Maria (Eleonora Aniela Jòzwik) di 48 anni
Maria Kanuta di Gesù nel Giardino dei Getsemani (Jozeka Chrobot) di 47 anni
Maria Sergia della Madonna Addolorata (Julia Rapici) di 43 anni
Maria Gwidona della Misericordia Divina (Helena Cierpka) di 43 anni
Maria Felicyta (Paulina Borowik) di 38 anni
Maria Heliodora (Leokadia Matuszewska) di 37 anni
Maria Kanizja (Eugenia Mackiewicz) di 39 anni
Maria Borromea (Weronika Narmontowiz) che con i suoi 27 anni era la più giovane.
Il papa Giovanni Paolo II le ha beatificate il 5 marzo 2000, fissando la ricorrenza liturgica al 4 settembre.
Il Martyrologium Romanum le ricorda il primo agosto.
Nessun commento:
Posta un commento