Padre Bossi era
nato ad Abbiategrasso (Milano), il 19 febbraio 1950. Aveva 62 anni. Era entrato
nel PIME a Genova nel 1973 come vocazione adulta. Ha emesso il giuramento
perpetuo il 3 febbraio 1978 ed è stato ordinato sacerdote il 18 marzo 1978 da
mons. Aristide. Pirovano. Destinato alle Filippine, vi ha trascorso - con
qualche intermezzo in Italia - circa 32 anni. Dal 10 giugno al 19 luglio 2007 è
stato sequestrato da un gruppo di guerriglieri musulmani fuoriusciti dal Milf.
Ha vissuto come missionario nelle Filippine per circa 32 anni. La sua
testimonianza davanti ai 300mila giovani a Loreto.
Roma (AsiaNews) - P. Giancarlo Bossi, il missionario del Pime (Pontificio
Istituto Missioni Estere) che nel 2007 era stato rapito a Mindanao, è morto
stanotte alle 3 nella clinica Humanitas di Rozzano sul Naviglio (Milano).
Da oltre un anno aveva sviluppato un tumore ai polmoni e la sua salute si era debilitata sempre più.
P. Bossi, chiamato dagli amici col nomignolo di "gigante buono" per la sua statura atletica e corpulenta, era divenuto noto in tutta l'Italia e nel mondo quando è stato rapito da un gruppo di miliziani musulmani nelle Filippine, il 10 giugno del 2007. In tutta Italia e nel mondo si sono diffusi momenti di preghiera, digiuni, interrogazioni ai governi per la sua liberazione. Anche Benedetto XVI ha fatto un appello ai rapitori e ha pregato per lui. Il 19 luglio viene liberato, grazie anche alla collaborazione del governo italiano e di quello filippino.
Tornato in Italia dopo il suo sequestro, ha la possibilità di incontrare Benedetto XVI durante un raduno del pontefice con i giovani italiani a Loreto. Qui egli dà la sua testimonianza sul modo in cui ha vissuto i quasi 40 giorni insieme ai suoi rapitori, dei musulmani fuoriusciti dal Milf (Moro Islamic Liberation Front), che egli ha sempre difeso, dicendo che lo "hanno trattato bene e ho pregato per loro": "Durante i 40 giorni del mio deserto nella foresta - egli dice davanti a 300mila giovani - mi sono sentito rinnovare. La mia preghiera è diventata più essenziale e forte. La mia disponibilità a Dio più incisiva. Nelle difficoltà con forza si sperimenta la tenerezza di Dio" (cfr 01/09/2007 P. Bossi: Nei giorni del rapimento, la tenerezza di Dio). Ricordando il suo incontro col Papa, egli parla della "emozione di un figlio che ritrova il padre".
Nel gennaio 2008 ritorna nelle Filippine e vorrebbe ritornare a Payao (Mindanao), dove era stato rapito, ma i vescovi lo frenano e lui si stabilisce a Paranaque (Metro Manila) per un anno; poi si sposta nella missione di Mindoro Occidentale.
Da oltre un anno aveva sviluppato un tumore ai polmoni e la sua salute si era debilitata sempre più.
P. Bossi, chiamato dagli amici col nomignolo di "gigante buono" per la sua statura atletica e corpulenta, era divenuto noto in tutta l'Italia e nel mondo quando è stato rapito da un gruppo di miliziani musulmani nelle Filippine, il 10 giugno del 2007. In tutta Italia e nel mondo si sono diffusi momenti di preghiera, digiuni, interrogazioni ai governi per la sua liberazione. Anche Benedetto XVI ha fatto un appello ai rapitori e ha pregato per lui. Il 19 luglio viene liberato, grazie anche alla collaborazione del governo italiano e di quello filippino.
Tornato in Italia dopo il suo sequestro, ha la possibilità di incontrare Benedetto XVI durante un raduno del pontefice con i giovani italiani a Loreto. Qui egli dà la sua testimonianza sul modo in cui ha vissuto i quasi 40 giorni insieme ai suoi rapitori, dei musulmani fuoriusciti dal Milf (Moro Islamic Liberation Front), che egli ha sempre difeso, dicendo che lo "hanno trattato bene e ho pregato per loro": "Durante i 40 giorni del mio deserto nella foresta - egli dice davanti a 300mila giovani - mi sono sentito rinnovare. La mia preghiera è diventata più essenziale e forte. La mia disponibilità a Dio più incisiva. Nelle difficoltà con forza si sperimenta la tenerezza di Dio" (cfr 01/09/2007 P. Bossi: Nei giorni del rapimento, la tenerezza di Dio). Ricordando il suo incontro col Papa, egli parla della "emozione di un figlio che ritrova il padre".
Nel gennaio 2008 ritorna nelle Filippine e vorrebbe ritornare a Payao (Mindanao), dove era stato rapito, ma i vescovi lo frenano e lui si stabilisce a Paranaque (Metro Manila) per un anno; poi si sposta nella missione di Mindoro Occidentale.
Nella foto Il suo incontro con Benedetto XVI
23/09/2012 09:03
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