O Madre mia, ecco che percepisco, in fondo al cuore,
il desiderio di confessarmi e la profonda desolazione per tanti peccati commessi.
Ma l'inferno, al vedere che mi state strappando dai suoi artigli, si è tutto scatenato contro di me e mi insinua tanti pensieri e dubbi, uniti a tristezza,
perché io rimandi la confessione e non mi decida ad assecondare il Vostro materno richiamo.
So bene tuttavia che mi siete vicina, e allora, contro questi pensieri,
io scaglio le parole della Sacra Scrittura:
"Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti
a lui quelli che lo odiano. Come si disperde il fumo, tu li disperdi;
come fonde la cera di fronte al fuoco" (Sal 68,3).
Non mi sono vergognato di peccare e non mi vergognerò di accusare le mie debolezze;
ho trovato il tempo di peccare e troverò il tempo per chiedere perdono;
non ho rimandato il peccato e non rimanderò la confessione.
So bene che, a causa del peccato originale e di tanti miei peccati attuali,
ormai la mia coscienza non è più arbitra veritiera di ciò che e bene e ciò che è male;
perciò, umilmente, mi sottometto al giudizio della Chiesa e del suo infallibile magistero,
rinunciando alla ridicola pretesa di stabilire io ciò che si debba o non si debba fare.
Non voglio rifiutarmi di andar contro le passioni sregolate,
ma coraggiosamente abbraccio la croce del rinnegamento di me stesso:
tutto questo non mi fa paura perché so che Voi siete al mio fianco.
Come ora mi ispirate il desiderio di confessarmi,
così mi farete vincere la paura di abbandonarmi tutto a Gesù,
mi libererete dal dubbio di non riuscirvi,
mi condurrete alla vittoria e schiaccerete la testa dell'infernale serpente anche con la mia vita rinnovata.
Non è dalle mie povere forze che spero di emendarmi e di farmi santo,
ma dalla vostra vicinanza e misericordia.
Anche se avessi commesso i più orribili peccati e avessi confitto mille e mille spade nel Vostro Immacolato Cuore,non voglio ora crudelmente piantare quella spada che per Voi è senza dubbio la più dolorosa:
vedermi rimandare la confessione.
O Vergine Maria, che senza esitazione rispondeste di si all'angelo e che in fretta saliste verso la montagna per visitare la Vostra cugina Elisabetta,concedetemi la grazia di non esitare un solo istante a lasciarmi abbracciare dal Buon Padre,che da tutta l'eternità mi sta aspettando, desideroso di liberarmi dalla schiavitù del demonio,di rigenerare la candida veste che ricevetti il giorno del battesimo e di prepararmi a quell'abbraccio di gioia che durerà per i secoli eterni. Amen.
il desiderio di confessarmi e la profonda desolazione per tanti peccati commessi.
Ma l'inferno, al vedere che mi state strappando dai suoi artigli, si è tutto scatenato contro di me e mi insinua tanti pensieri e dubbi, uniti a tristezza,
perché io rimandi la confessione e non mi decida ad assecondare il Vostro materno richiamo.
So bene tuttavia che mi siete vicina, e allora, contro questi pensieri,
io scaglio le parole della Sacra Scrittura:
"Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti
a lui quelli che lo odiano. Come si disperde il fumo, tu li disperdi;
come fonde la cera di fronte al fuoco" (Sal 68,3).
Non mi sono vergognato di peccare e non mi vergognerò di accusare le mie debolezze;
ho trovato il tempo di peccare e troverò il tempo per chiedere perdono;
non ho rimandato il peccato e non rimanderò la confessione.
So bene che, a causa del peccato originale e di tanti miei peccati attuali,
ormai la mia coscienza non è più arbitra veritiera di ciò che e bene e ciò che è male;
perciò, umilmente, mi sottometto al giudizio della Chiesa e del suo infallibile magistero,
rinunciando alla ridicola pretesa di stabilire io ciò che si debba o non si debba fare.
Non voglio rifiutarmi di andar contro le passioni sregolate,
ma coraggiosamente abbraccio la croce del rinnegamento di me stesso:
tutto questo non mi fa paura perché so che Voi siete al mio fianco.
Come ora mi ispirate il desiderio di confessarmi,
così mi farete vincere la paura di abbandonarmi tutto a Gesù,
mi libererete dal dubbio di non riuscirvi,
mi condurrete alla vittoria e schiaccerete la testa dell'infernale serpente anche con la mia vita rinnovata.
Non è dalle mie povere forze che spero di emendarmi e di farmi santo,
ma dalla vostra vicinanza e misericordia.
Anche se avessi commesso i più orribili peccati e avessi confitto mille e mille spade nel Vostro Immacolato Cuore,non voglio ora crudelmente piantare quella spada che per Voi è senza dubbio la più dolorosa:
vedermi rimandare la confessione.
O Vergine Maria, che senza esitazione rispondeste di si all'angelo e che in fretta saliste verso la montagna per visitare la Vostra cugina Elisabetta,concedetemi la grazia di non esitare un solo istante a lasciarmi abbracciare dal Buon Padre,che da tutta l'eternità mi sta aspettando, desideroso di liberarmi dalla schiavitù del demonio,di rigenerare la candida veste che ricevetti il giorno del battesimo e di prepararmi a quell'abbraccio di gioia che durerà per i secoli eterni. Amen.
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