Nonis Octobris. Luna secunda. Festum sacratissimi Rosarii beatae Mariae Virginis; itemque sanctae Mariae de Victoria commemoratio, quam sanctus Pius Quintus, Pontifex Maximus, ob insignem uictoriam a Christianis bello nauali, eiusdem sanctissimae Dei Genitricis auxilio, hac ipsa die de Turcis reportatam, quotannis fieri instituit -
Lepanto: è una località della Grecia (oggi Nafpaktia) dove avvenne la
storica battaglia che vide contrapporsi le flotte musulmane dell'Impero
Ottomano, a quelle cristiane della "Lega Santa". Era il 7 ottobre
1571, domenica. Contro ogni previsione militare (per le forze schierate in
mare) la "Lega Santa" ebbe la meglio e riportò una vittoria storica
sulla flotta musulmana, vittoria che evitò la supremazia definitiva dei
musulmani sul Mediterraneo e sull'Europa. Il Papa Pio V, che aveva agito per la
creazione della "Lega Santa" e la difesa della Cristianità
dall'assalto islamico, papa domenicano e devotissimo al Santo Rosario, e gli
stessi uomini che avevano partecipato alla storica impresa, ritennero che
quella "miracolosa" vittoria fosse da attribuire all'intervento
divino, ricevuto per intercessione della Vergine del Rosario. Infatti in quel
giorno glorioso una "crociata" di preghiera del Santo Rosario
affiancò i combattenti. Da questo fatto storico nasce la festa liturgica della
"Vergine del Rosario" che celebriamo il 7 ottobre. Essa fu fissata
definitivamente come memoria della Chiesa universale da papa Pio X. Anche oggi
noi siamo chiamati ad una "battaglia", che vinceremo se saremo uniti
in una "Lega Santa" nella preghiera a Dio attraverso la santa Vergine
e san Michele Arcangelo.
Il 7 ottobre 2012 è iniziato il Sinodo dei Vescovi sulla "nuova
evangelizzazione", nell'ambito dell'Anno della fede, a 50 anni
dall'apertura del Concilio Vaticano II e a 20 dalla stesura del Catechismo
della Chiesa Cattolica. E' un momento importante, forse quanto lo fu quella
domenica a Lepanto.
Nell'ora suprema i devoti del Rosario saranno consolati per la materna
tenerezza della Vergine e si addormenteranno dolcemente nel suo seno. (Papa
Leone XIII)
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