Il Figlio sapeva che tutto gli sarebbe stato dato dal Padre suo secondo il suo
disegno, che cioè lo avrebbe risvegliato dai morti, ed ha esortato tutti coloro
che temono Dio a lodarlo per aver avuto pietà di tutta la razza dei credenti, mediante il mistero del Crocifisso (cf.
Sal 22, 24). Inoltre, apparve ai suoi fratelli, gli Apostoli, dopo la sua
risurrezione dai morti... e loro si pentirono di essersi allontanati da lui
mentre veniva crocifisso...
Egli doveva risuscitare il terzo giorno dopo la crocifissione ; perciò sta scritto nelle Memorie degli Apostoli [i vangeli] che i giudei che discutevano con lui dissero : « Facci vedere un segno ». Rispose loro ...: « Non vi sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona ». In queste parole velate, gli uditori potevano comprendere che dopo la sua crocifissione, il terzo giorno, sarebbe risuscitato. Mostrava così ai suoi uditori quanto i loro concittadini fossero più perversi della città di Ninive. Infatti quando, rigettato il terzo giorno dal ventre del grosso pesce, Giona annunciò ai cittadini di Ninive che dopo quaranta giorni sarebbero morti in massa (3,4 LXX), essi bandirono un digiuno per tutti gli esseri viventi, uomini e bestie, vestendosi di sacco e alzando violenti lamenti, fecero vera penitenza dei loro sentimenti e rinunciarono all'ingiustizia. Credettero che Dio è compassionevole, « amico dell'uomo" (Sap 1, 6) verso tutti coloro che fuggono l'iniquità. Anche il re di questa città e i suoi dignitari, essendosi anche loro coperti di sacco, e avendo perseverato nel digiuno e la preghiera, scongiurarono il fatto che la città venisse distrutta.
Dal momento che Giona ne provò tristezza...fu rimproverato da Dio per essersi così ingiustamente scoraggiato al vedere che la città di Ninive non era ancora stata distrutta. E Dio disse …: « Io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra ? » (4,11)
San Giustino (ca 100-160), filosofo, martire
Dialogo con Trifone, 106-107
Egli doveva risuscitare il terzo giorno dopo la crocifissione ; perciò sta scritto nelle Memorie degli Apostoli [i vangeli] che i giudei che discutevano con lui dissero : « Facci vedere un segno ». Rispose loro ...: « Non vi sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona ». In queste parole velate, gli uditori potevano comprendere che dopo la sua crocifissione, il terzo giorno, sarebbe risuscitato. Mostrava così ai suoi uditori quanto i loro concittadini fossero più perversi della città di Ninive. Infatti quando, rigettato il terzo giorno dal ventre del grosso pesce, Giona annunciò ai cittadini di Ninive che dopo quaranta giorni sarebbero morti in massa (3,4 LXX), essi bandirono un digiuno per tutti gli esseri viventi, uomini e bestie, vestendosi di sacco e alzando violenti lamenti, fecero vera penitenza dei loro sentimenti e rinunciarono all'ingiustizia. Credettero che Dio è compassionevole, « amico dell'uomo" (Sap 1, 6) verso tutti coloro che fuggono l'iniquità. Anche il re di questa città e i suoi dignitari, essendosi anche loro coperti di sacco, e avendo perseverato nel digiuno e la preghiera, scongiurarono il fatto che la città venisse distrutta.
Dal momento che Giona ne provò tristezza...fu rimproverato da Dio per essersi così ingiustamente scoraggiato al vedere che la città di Ninive non era ancora stata distrutta. E Dio disse …: « Io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra ? » (4,11)
San Giustino (ca 100-160), filosofo, martire
Dialogo con Trifone, 106-107
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