venerdì 16 maggio 2014

Il Rosario abbatte satana - Don Giuseppe Tomaselli

San Giovanni Bosco ebbe una visione, che poi raccontò ai suoi giovani. Vide in un prato un serpentaccio, lungo sette o otto metri e di una grossezza straordinaria. Inorridì a tale vista e voleva fuggire; ma un personaggio misterioso, che soleva guidarlo nelle visioni,
gli disse: Non fugga; venga qui ed osservi! -
Andò la guida a prendere una corda e disse a Don Bosco: Tenga questa corda per un capo, ma strettamente. - Egli poi passò dall'altra parte del serpente, sollevò la corda e con questa diede una sferzata sulla schiena della bestiaccia. Il serpente fece un salto, volgendo la testa per mordere, ma s'impiglio di più. I capi della corda furono poi legati ad un albero e ad una inferriata. Frattanto il serpente si dimenava e dava tali colpi in terra con la testa e con le spire, che lacerava le sue carni. Così continuò finché morì e rimase solo lo scheletro.
Il personaggio misterioso raccolse la corda, ne fece un gomitolo e la pose in una cassetta; dopo riaprì la cassetta ed invitò Don Bosco a guardare. La corda si era disposta in modo da formare le parole « Ave Maria ». - Veda, gli disse, il serpente raffigura il demonio e la corda l'Ave Maria o piuttosto raffigura il Rosario, che è una continuazione di Ave
Maria. Con questa preghiera si possono battere, vincere e distruggere tutti i demoni dell'inferno. -

Fioretto - Allontanare subito dalla mente i pensieri non buoni, che il demonio suole suscitare.

Giaculatoria - O Gesù, per la tua coronazione di spine, perdona i miei peccati di pensiero!

Don Giuseppe Tomaselli


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