mercoledì 17 luglio 2013

IL “GLORIA AL PADRE”

1. È un atto di fede. 

Le più belle pratiche di religione divengono insipide se non se ne medita il significato. Noi crediamo in un solo Dio, uno nella essenza e trino nelle Persone. Profondo mistero che sorpassa ogni più sublime intelligenza! Noi crediamo che il Padre genera il Figlio, e dal Padre e dal Figlio procede lo Spirito Santo, e che sono perfettamente uguali,..; il Gloria al Padre ce lo ricorda. Chinando il capo, facciamo un atto di viva fede sul mistero della SS. Trinità.

2. È di somma lode alla SS. Trinità.

L'evangelista S. Giovanni vide la corte celeste prostrarsi in faccia alla SS. Trinità, e udì gli Angeli ripetere incessantemente: "Santo, Santo, Santo; a Te onore e gloria”. La Chiesa, fin dai tempi apostolici, usò il Gloria Patri, con cui si unisce agli Angeli per lodare, glorificare la SS. Trinità, riconoscere da Lei ogni virtù, e tributarle il massimo culto. Se nel recitarlo pensassi che hai per compagni gli Angeli, con qual devozione lo reciteresti!

3. Devozioni varie.

S.Maria Maddalena de' Pazzi nel chinare il capo al Gloria, intendeva offrire per la fede, la testa al carnefice, martire di desiderio. Altri col recitarlo intendono dare alla SS. Trinità tutta la gloria che già le diedero Gesù, Maria e tutta la corte celeste. Noi, nel dirlo con riverenza e devozione, consacriamo la nostra memoria e i pensieri al Padre, l'intelletto e le parole al Figlio, il cuore e le azioni allo Spirito Santo. Ti pare troppo difficile questa pratica?

Recita sovente il Gloria al Padre.


laparola.it


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