Iddio non condanna né lo studio né la scienza; ogni cosa è santa innanzi a Lui, anzi è un dono di Lui. Studia pure, per dovere di stato o per inclinazione d'animo; ma se dalla scienza non sali al supremo Autore, a conoscerlo, ad adorarlo, a servirlo, ad amarlo, che ti giova? Il nome di scienziato ti può colmare di soddisfazione, ma è inutile dinanzi a Dio, se guadagnato per fini puramente terreni o per vanagloria! Perché leggi? Perché studi?
2. I misteri celesti.
Ogni foglia rivela Dio; ogni frutto dice la potenza, l'amore di lui; la terra, il sole, le stelle; il nostro stesso organismo nella sua mirabile costituzione cellulare; ogni più piccolo atomo che rivela nella sua struttura un ordine e un'energia stupenda; tutto nel mondo parla della sapienza e potenza di Dio. È il dono dell'Intelletto che dirada questi misteri. Lo possiedi tu? Quante volte al giorno ti sollevi a Dio con la mente e col cuore?
3. Come si ottiene tale dono.
S. Felice cappuccino e altri Santi, sebbene digiuni di scienza umana, parlavano di Dio, di Gesù, dell'anima, meglio dei filosofi. Dove l'impararono? Non bastano né l'ingegno né lo studio; che, tale intuizione è dono soprannaturale. Esso si impetra, ai piedi di Dio, 1) con la preghiera: Dammi l'intelletto, e capirò i tuoi comandi, diceva Davide; ai piedi di Gesù, l'ebbero S. Rosa da Lima, S. Francesco d'Assisi; 2) con l'umiltà: Dio si rivela ai piccoli, cioè agli umili.
PRATICA: Da ogni cosa creata, sollevati col cuore a Dio; recita il Veni Creator
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