Il Vangelo di oggi si può indicare come il cammino della mansuetudine. Gesù
parla degli uomini stanchi e schiacciati da moltissime preoccupazioni, e molto
spesso le preoccupazioni riguardano anche l'abbondanza di beni.
Sembra un paradosso ma per molti è realtà. All'inizio Gesù si rivolge a quelli che Lo ascoltano e si ritrovano un cuore appesantito, oltre le preoccupazioni sono presenti anche indecisioni sulle scelte da compiere.
Le preoccupazioni già indicano la mancanza di pace interiore e l'assenza di discernimento. È un dramma vivere senza la Luce di Gesù.
"Io vi darò ristoro". Questa è la soluzione infallibile per superare i momenti di inquietudine, per ottenere forza negli abbattimenti, per avere il coraggio delle scelte cristiane.
Dopo avere mostrato ai presenti il loro stato di spossatezza e sconforto, Gesù indica se stesso come la fonte della vera gioia, la forza che scaturisce dall'Onnipotente.
Molti credenti oggi sono stanchi e oppressi nello spirito ma non se ne accorgono, sono sempre alla ricerca di diversivi mondani.
Il vero oppio è dissociarsi dalla propria Fede ricorrendo a tanti piaceri mondani che stordiscono e annullano la spiritualità, mentre altra cosa è vivere una buona spiritualità e decidere serenamente quali e quanti passatempi ricreativi scegliere anche per dare sollievo al corpo.
Non è un male dedicare alcuni giorni al riposo del corpo, è un danno per l'anima quando si cercano spesso divertimenti frivoli che offuscano la mente per quanto si commette di peccaminoso.
Molti cristiani non hanno compreso la grande importanza del riposo psicofisico per ritrovare la pace e ricaricarsi.
Il silenzio è il mezzo indispensabile per ascoltare le mozioni dello Spirito Santo, è nel silenzio interiore ed esteriore che Dio parla.
C'è urgente necessità di fermarvi e di trascorrere anche mezza giornata in un luogo sacro vicino casa vostra ma nel silenzio.
"Venite a me", quindi non perdetevi dietro le cose effimere e vuote, cercate la Grazia di Dio per vivere nella vera gioia interiore.
Per raggiungere la mansuetudine indicata oggi da Gesù occorre un lavoro interiore che in realtà si sviluppa esteriormente.
Ognuno di noi esterna ciò che è all'interno, anche se qualcuno spesso nasconde certe debolezze, lo stesso si manifestano in tante situazioni.
È impossibile controllarsi e ancora più difficile conoscersi se non si rientra in sè e si guarda tutto con gli occhi della Fede.
Molti sono convinti di avere un cattivo carattere che risalta in situazioni e circostanze ben determinate, a causa del modo di essere di quelli che vivono intorno.
Ed è una valutazione sbagliata.
La mansuetudine deve manifestarsi soprattutto nelle circostanze in cui la convivenza può risultare più difficile.
Devo precisare che la mansuetudine non è virtù di persone deboli o passive: poggia, al contrario, su una grande forza d'animo.
Anche l'esercizio di questa virtù implica continui atti di fortezza. E chi può donarci la fortezza? Colui che è mite e umile di Cuore!
"Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me".
Per giogo Gesù intende il carico leggero della sua volontà, Lui non appesantisce nessuno e non vuole causare sofferenze.
Vediamo il vero significato di giogo che si usava anticamente.
Il giogo è un dispositivo, concepito fin dall'antichità per la trazione animale, che, applicato alla parte anteriore del corpo di uno o più animali da tiro, ne permette la sottomissione, l'attacco di una macchina e la manovra da parte di un operatore, posizionato posteriormente o a lato.
Gesù pone la sua volontà piena di Grazia e di Amore sopra i credenti che l'accettano con docilità e li guida verso la santità.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Padre Giulio Maria Scozzaro
Sembra un paradosso ma per molti è realtà. All'inizio Gesù si rivolge a quelli che Lo ascoltano e si ritrovano un cuore appesantito, oltre le preoccupazioni sono presenti anche indecisioni sulle scelte da compiere.
Le preoccupazioni già indicano la mancanza di pace interiore e l'assenza di discernimento. È un dramma vivere senza la Luce di Gesù.
"Io vi darò ristoro". Questa è la soluzione infallibile per superare i momenti di inquietudine, per ottenere forza negli abbattimenti, per avere il coraggio delle scelte cristiane.
Dopo avere mostrato ai presenti il loro stato di spossatezza e sconforto, Gesù indica se stesso come la fonte della vera gioia, la forza che scaturisce dall'Onnipotente.
Molti credenti oggi sono stanchi e oppressi nello spirito ma non se ne accorgono, sono sempre alla ricerca di diversivi mondani.
Il vero oppio è dissociarsi dalla propria Fede ricorrendo a tanti piaceri mondani che stordiscono e annullano la spiritualità, mentre altra cosa è vivere una buona spiritualità e decidere serenamente quali e quanti passatempi ricreativi scegliere anche per dare sollievo al corpo.
Non è un male dedicare alcuni giorni al riposo del corpo, è un danno per l'anima quando si cercano spesso divertimenti frivoli che offuscano la mente per quanto si commette di peccaminoso.
Molti cristiani non hanno compreso la grande importanza del riposo psicofisico per ritrovare la pace e ricaricarsi.
Il silenzio è il mezzo indispensabile per ascoltare le mozioni dello Spirito Santo, è nel silenzio interiore ed esteriore che Dio parla.
C'è urgente necessità di fermarvi e di trascorrere anche mezza giornata in un luogo sacro vicino casa vostra ma nel silenzio.
"Venite a me", quindi non perdetevi dietro le cose effimere e vuote, cercate la Grazia di Dio per vivere nella vera gioia interiore.
Per raggiungere la mansuetudine indicata oggi da Gesù occorre un lavoro interiore che in realtà si sviluppa esteriormente.
Ognuno di noi esterna ciò che è all'interno, anche se qualcuno spesso nasconde certe debolezze, lo stesso si manifestano in tante situazioni.
È impossibile controllarsi e ancora più difficile conoscersi se non si rientra in sè e si guarda tutto con gli occhi della Fede.
Molti sono convinti di avere un cattivo carattere che risalta in situazioni e circostanze ben determinate, a causa del modo di essere di quelli che vivono intorno.
Ed è una valutazione sbagliata.
La mansuetudine deve manifestarsi soprattutto nelle circostanze in cui la convivenza può risultare più difficile.
Devo precisare che la mansuetudine non è virtù di persone deboli o passive: poggia, al contrario, su una grande forza d'animo.
Anche l'esercizio di questa virtù implica continui atti di fortezza. E chi può donarci la fortezza? Colui che è mite e umile di Cuore!
"Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me".
Per giogo Gesù intende il carico leggero della sua volontà, Lui non appesantisce nessuno e non vuole causare sofferenze.
Vediamo il vero significato di giogo che si usava anticamente.
Il giogo è un dispositivo, concepito fin dall'antichità per la trazione animale, che, applicato alla parte anteriore del corpo di uno o più animali da tiro, ne permette la sottomissione, l'attacco di una macchina e la manovra da parte di un operatore, posizionato posteriormente o a lato.
Gesù pone la sua volontà piena di Grazia e di Amore sopra i credenti che l'accettano con docilità e li guida verso la santità.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Padre Giulio Maria Scozzaro
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