domenica 15 aprile 2012

La dignità della Chiesa non può essere consegnata al chiasso dell’opinione pubblica – Papa Benedetto XVI

E’ una riflessione sulla dignità della Chiesa il messaggio che il Papa ha inviato al vescovo di Treviri in Germania Stephan Ackermann, in occasione dell’apertura del Pellegrinaggio alla Sacra Tunica nel duomo della città. “La particolare dignità e integrità della Chiesa- scrive il Papa- non può essere esposta e consegnata al chiasso di un giudizio sommario da parte della pubblica opinione”.

Teviri ha una storia nobile ed antica, città romana di confine, sede imperiale, qualche anno fa ospitò una imponente mostra dedicata all’ imperatore che permise il cristianesimo nell’ Impero Romano e si fece battezzare in punto di morte. Il duomo che oggi domina la città con le sue torri romaniche conserva un oggetto di devozione antichissimo definito la tunica di Gesù. In effetti si tratta forse di parti di una dalmatica medioevale, ma il culto che ha suscitato nei secoli l’ha reso una vera reliquia. Se ne parla fin dal 1190 e il primo pellegrinaggio imperiale è del 1512. Ma al di la del valore storico archeologico, la Sacra Tunica è il simbolo della unità della Chiesa.
La tradizione vuole che sia la tunica di Gesù, inconsutile, sulla quale fu gettata la sorte ai piedi della croce. Il soldato romano che la vinse la portò nella antica città imperiale dove viene ancora oggi custodita.

Una immagine della Chiesa quindi, dice il Papa nel messaggio letto dal cardinale Ouellet inviato di Benedetto XVI in occasione dei 500 anni della prima ostensione pubblica. Una Chiesa “fondata come unica e indivisa comunità dall’amore di Cristo”. É la interpretazione che ne fece del resto Sant’Agostino commentando la passione di Gesù. “L’amore del Salvatore – scrive il Papa- ricongiunge ciò che è diviso”. “Cristo non dissolve la pluralità degli uomini, ma li unisce nell’essere gli uni per gli altri e con gli altri”. Del resto la unità della Chiesa “ vive non da sé, ma da Dio” ed è “ opera di Dio, non il prodotto degli uomini e delle loro capacità”.

La Sacra Tunica – sottolinea il Pontefice – vuole essere “un ammonimento alla Chiesa perché rimanga fedele alle sue origini, si renda consapevole che la sua unità, il suo consenso, la sua efficacia, la sua testimonianza” possono essere “donati solo da Dio”. La Sacra Tunica è il “dono indiviso del Crocifisso alla Chiesa”, che il Signore “ha santificato con il suo sangue”.
Il Papa sa bene che spesso sono fragili vasi a portare “il tesoro che il Signore ci ha affidato nella sua Chiesa, e come, a causa del nostro egoismo, delle nostre debolezze ed errori, viene ferita l’integrità del Corpo di Cristo”. E’ necessaria una “costante disposizione alla conversione e all’umiltà per essere discepoli del Signore con amore e con verità”.


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