venerdì 3 febbraio 2012

Spostare lo sguardo sul corpo insieme a san Biagio

In molte zone la benedizione di san Biagio va riacquistando nuova popolarità. San Biagio era un medico, che guarì persino degli animali. Divenne famoso soprattutto grazie alla guarigione di un giovinetto, che aveva ingoiato una lisca di pesce che gli impediva di respirare. Così il giorno della sua festa, il 3 febbraio, dopo la messa viene impartita la benedizione di san Biagio.
Il sacerdote tiene due candele accese incrociate vicino alla gola del fedele. E prega che Dio, per intercessione di san Biagio, preservi le persone da tutto ciò che può minacciare la gola. La gola, infatti, è una parte molto sensibile del corpo umano. Talvolta la paura ci chiude la gola e non riusciamo a parlare correttamente. Talvolta abbiamo un groppo in gola, o un groppo di dolore, che ci impedisce di vivere, oppure abbiamo buttato giù bocconi amari, così che soffochiamo interiormente a causa loro. E molti si ammalano alla gola. La gola è la parte del corpo umano più bisognosa di attenzione. Proprio lì abbiamo bisogno del tepore della candela e della dedizione amorevole di Dio.
Quando la benedizione di san Biagio viene spiegata nel modo giusto e impartita in maniera adeguata, colpisce profondamente le persone.

Sentono che è dedizione molto concreta per i loro bisogni da parte di Dio. Non è così ovvio che siamo in buona salute. Così la benedizione di san Biagio non vale soltanto per i nostri disturbi di gola, ma per tutto il corpo. 
Il giorno della festa di san Biagio preghiamo che Dio ci doni salute del corpo e dell' animo.

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