«Quando l’ignoranza prende il microfono per diffondere il suo messaggio è doveroso replicare, seppur con serenità e rispetto delle persone, per amore della verità. Ieri sera, in apertura del Festival di Sanremo i giudizi di Adriano Celentano su due testate cattoliche nazionali da lui accusate di ipocrisia, di parlare di politica e non di Dio, sono stati la prova di un vuoto che è anche dentro di l...ui. Vuoto di conoscenza di ciò che le testate cattoliche professionalmente sono e vuoto di conoscenza del servizio che esse svolgono per la crescita umana, culturale e spirituale della società tutta. Un vuoto voluto, e quindi ancor più triste, perché a tutti è possibile conoscere e comprendere il ruolo laico dei media cattolici nel nostro Paese. È dunque più l’amarezza che il disappunto a prendere il sopravvento dopo quanto accaduto ieri sera sul palco di un teatro che, è bene ricordarlo, non è la realtà del vivere quotidiano. Ma il giorno dopo c’è, forse, da attendersi che a parole insensate, cioè impensate, seguano parole pensate e di scusa. Anche senza microfono». (dal Sir, agenzia di stampa della Conferenza episcopale italiana)
Noi aggiungiamo che nessuno può presentarsi in Tv e, approfittando dell'evento internazionale e del forte audience, fare sfoggio di anticlericalismo della peggior specie e arrogarsi la presunzione di insegnare alla Chiesa come annunciare il Vangelo. Davvero questo no. A Celentano dà fastidio che i giornali cattolici, oltre che di Cristo, osino parlare di cultura, storia, scienza, attualità, politica. E gli dà talmente fastidio che, dinanzi a decine di milioni di spettatori in tutta Europa, invoca la chiusura dei giornali cattolici, bollandoli come "inutili e ipocriti". Ebbene noi gli ricordiamo che compito della Chiesa è annunciare Cristo in ogni dimensione della società, perché non è possibile disgiungere la coscienza dalla pratica. E lo facciamo con le parole del Beato Giovanni Paolo II, un grido di insurrezione contro la pretesa di Celentano, e di chiunque, voglia imbavagliare il Cattolicesimo, confinandolo solo all'intimo della coscienza: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo, alla sua salvatrice potestà! Aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo!».
Noi aggiungiamo che nessuno può presentarsi in Tv e, approfittando dell'evento internazionale e del forte audience, fare sfoggio di anticlericalismo della peggior specie e arrogarsi la presunzione di insegnare alla Chiesa come annunciare il Vangelo. Davvero questo no. A Celentano dà fastidio che i giornali cattolici, oltre che di Cristo, osino parlare di cultura, storia, scienza, attualità, politica. E gli dà talmente fastidio che, dinanzi a decine di milioni di spettatori in tutta Europa, invoca la chiusura dei giornali cattolici, bollandoli come "inutili e ipocriti". Ebbene noi gli ricordiamo che compito della Chiesa è annunciare Cristo in ogni dimensione della società, perché non è possibile disgiungere la coscienza dalla pratica. E lo facciamo con le parole del Beato Giovanni Paolo II, un grido di insurrezione contro la pretesa di Celentano, e di chiunque, voglia imbavagliare il Cattolicesimo, confinandolo solo all'intimo della coscienza: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo, alla sua salvatrice potestà! Aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo!».
fonte: https://www.facebook.com/#!/PapaGiovanniPaoloII
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