Fra le molteplici attività del Centro Culturale Arbor, quella di maggiore impegno e di più rilevante impatto realizzata quest'anno è certamente il pellegrinaggio a Fatima e Santiago de Compostela nella settimana dal 15 al 21 maggio scorso.
Eravamo cinquantadue partecipanti, compresi l'infaticabile organizzatrice Loredana e Don Giovanni; ci siamo trovati domenica 15 maggio, dopo avere adempiuto il nostro dovere elettorale, in via Lattanzio per raggiungere l'aeroporto e volare fino a Lisbona.
All'arrivo abbiamo conosciuto Armilda, l'accompagnatrice locale che ci ha assistito per tutto il viaggio e Pedro l'autista del pullman che ci ha portato confortevolmente a spasso; abbiamo fatto un rapido giro panoramico della città con una doverosa sosta prima alla cattedrale e poi alla casa di Sant'Antonio che, pur essendo diventato famoso a Padova, città della quale è Patrono, è tuttavia nativo di Lisbona (e originariamente di chiamava Fernando).
Ancora un'oretta di pullman e siamo arrivati a Fatima, andando direttamente al luogo delle apparizioni, dove in una piccola cappella presso il Santuario, Don Giovanni ha celebrato la Santa Messa; abbiamo poi attraversato il grande piazzale e a piedi siamo arrivati al nostro albergo, poco distante.
Dopo la sistemazione nelle rispettive stanze e la cena, in serata ormai tarda, qualche gruppetto ha fatto una passeggiata fino al Santuario; le celebrazioni serali (Santo Rosario e processione con fiaccolata) erano già terminate, ma l'estemporanea visita notturna è stata comunque suggestiva.
Il giorno dopo abbiamo visitato le case dove sono nati e vissuti i tre pastorelli, Francisco, Jacinta e Lucia, che nel 1917 hanno avuto le visioni della Madonna, eventi dai quali è nato questo luogo di culto che ogni giorno attira migliaia di pellegrini; abbiamo poi proseguito per una Via Crucis molto coinvolgente; su una vasta area verde, in mezzo agli ulivi, sono state edificate le cappellette di colore bianco che ospitano le stazioni della passione del Signore; la lunga passeggiata non è agevole, il sentiero è sassoso e il sole di mezzodì è forte, ma le preghiere che abbiamo recitato e le parole di Don Giovanni che ha guidato la liturgia ci hanno molto confortato.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la nuova chiesa recentemente costruita all'inizio della spianata, di fronte al santuario; si tratta di una costruzione modernissima e avveniristica, dove i migliori architetti hanno dato vita a una struttura capace di ospitare fino a ventimila persone, con un altare dominato da un gigantesco Crocifisso in bronzo, estremamente realistico, che sembra sospeso nell'aria e un fondale dorato che ricorda i mosaici bizantini delle chiese di Ravenna.
Alla sera un forte temporale ci ha costretto a restare nella hall e nel bar dell'albergo; alcuni di noi, però, appena spiovuto si sono avventurati verso la spianata e hanno avuto la gradita sorpresa di trovare un buon numero di pellegrini riuniti presso la “capelinha” che ospita la prima statua della Madonna; gli organizzatori hanno pertanto deciso di portare la statua in processione con la rituale fiaccolata, nonostante l'annunciata cancellazione del programma a causa del maltempo. Meglio così.
La mattina successiva, dopo la Santa Messa alla “capelinha”, alla celebrazione della quale ha partecipato anche Don Giovanni, siamo partiti in pullman per Batalha, dove abbiamo visitato il grande monastero di Santa Maria da Vitoria, per poi proseguire per Nazaré, un delizioso paesino costruito su uno sperone di roccia a picco sull'oceano, dove abbiamo pranzato in un bellissimo ristorante in riva al mare.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il magnifico monastero cistercense di Alcobaça e siamo poi ritornati a Fatima dove, in una serata finalmente non piovosa, abbiamo potuto partecipare al rituale Rosario e alla processione con fiaccolata.
Mercoledì mattina abbiamo visitato l'esposizione “Fatima Luce e Pace”, una raccolta di oggetti preziosi che negli anni sono stati donati al Santuario da pellegrini di tutto il mondo, nonché da associazioni, governi e capi di stato che hanno reso visita a questo luogo di devozione; fra tutti gli “ex-voto”, i gioielli e le preziose testimonianze di fede, spicca la corona della Madonna che reca incastonato il proiettile sparato da Alì Agça, che colpì Papa Giovanni Paolo II il 13.5.1981. Nel pomeriggio siamo stati portati a Coimbra per un rapido giro della città, prima capitale del Portogallo e sede di una prestigiosa università, oltre che del Convento del Carmelo, dove ha vissuto in clausura Suor Lucia, l'ultima sopravvissuta dei tre pastorelli; nella splendida chiesa del monastero Don Giovanni ha celebrato la Santa Messa.
Giovedì ci siamo trasferiti a Porto, finalmente in una limpida giornata di sole; una visita panoramica dal pullman ci ha rivelato una città molto vivace e gradevole, adagiata alla foce del fiume Tago che sfocia nell'Atlantico; siamo poi saliti su una grande barca che ci ha portato dal centro della città fin quasi al mare aperto, passando sotto i cinque ponti che congiungono le due rive. Alla sera siamo arrivati al secondo luogo di pellegrinaggio, l'antica cattedrale di Santiago de Compostela, che dal medioevo custodisce i resti mortali dell'apostolo Giacomo.
Il giorno successivo, una guida locale (qui siamo in Spagna e la nostra guida portoghese Armilda non ha giurisdizione) di nome Jesus ci ha condotto lungo tutto il centro storico a visitare i palazzi e i monumenti più significativi per poi portarci all'interno della cattedrale per la Messa del Pellegrino che si celebra tutti i giorni a mezzogiorno in punto. In una chiesa gremita ci siamo sparsi cercando un posto a sedere e abbiamo assistito alla concelebrazione di Don Giovanni; purtroppo non è entrato in funzione il famoso “butafumero” un incensiere gigantesco, del peso di oltre mezzo quintale, che viene fatto oscillare attraverso l'intero transetto ad opera di almeno otto uomini robusti; pare che il costo decisamente elevato dell'operazione venga affrontato solo in occasioni particolari.
Nel pomeriggio un discreto numero di pellegrini ha percorso l'ultimo tratto del Cammino di Santiago, circa cinque chilometri, che porta alla cattedrale.
L'ultimo giorno, sulla strada del ritorno, ci siamo fermati a Braga dove, in un'atmosfera autunnale, abbiamo visitato il Santuario di Bom Jesus do Monte, caratterizzato da una splendida scalinata e circondato da giardini meravigliosi; la nebbia non ci ha permesso di godere appieno lo spettacolo, ma la nebbia ha comunque conferito una nota suggestiva e originale alla visita.
Dopo la celebrazione della Santa Messa da parte di Don Giovanni, abbiamo proseguito per Porto, dove abbiamo salutato la nostra guida Armilla e l'autista Pedro per prendere il volo per Lisbona e successivamente per Milano.
L'intenso programma è stato vissuto da tutto il gruppo con spirito estremamente gioioso; l'impeccabile organizzazione di Loredana e la travolgente allegria di Don Giovanni hanno fatto il resto; ai doverosi momenti di sentita devozione hanno fatto compagnia situazioni di vero divertimento; abbiamo visitato luoghi stupendi e solo le centinaia di fotografie che abbiamo scattato ci permetteranno di fare un po' d'ordine nella confusione che alla fine del viaggio regnava sovrana nella nostra mente, quando, a tarda sera, ci siamo salutati davanti alla Parrocchia di San Pio V dandoci appuntamento per una nuova piacevole avventura organizzata dal Centro Culturale Arbor.