Il
4 ottobre 2018, è morto Mons. Dr. Giovanni Barbareschi
Nato
a Milano l’11/2//1922
Ordinato
sacerdote a Gorizia il 13/8/1944
Licenza
in Teologia nel 1944
Laurea
in Diritto Canonico nel 1948
Prelato
d’Onore dal 1994
–
Dal 1954 al 1986 Insegnante di religione nelle scuole medie superiori
–
Dal 1957 al 1965 Assistente della Fuci maschile di Milano
–
Dal 1965 al 1987 Direttore della Casa alpina “Alpe Motta”
–
Dal 1981 Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Lombardo
–
Dal 1986 Residente a Milano – S. Marco
–
Dal 1986 al 1995 Presidente dell’Istituto per il Sostentamento del clero della
Diocesi di Milano
–
Dal 1992 al 2000 Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione
“Giuseppe Lazzati”
–
Dal 1995 al 2011 Collaboratore del V.E.S. per la Formazione permanente del
clero
–
Dal 1997 al 2000 Membro del Consiglio di Amministrazione delle Scuole Cardinal
Ferrari
Il
suo nome resta legato alla stagione della lotta partigiana, quando a Milano,
nella casa dove viveva con la madre, stampava documenti falsi per chi cercava
di fuggire alla caccia di nazisti e fascisti.
Fu
uno dei fondatori del giornale clandestino Il ribelle, pubblicato tra il 1943 e
il 1945. Quando il regime fascista mise fuorilegge il movimento degli scout di
cui faceva parte da ragazzo, organizzò insieme ad altri un gruppo segreto, le
Aquile randagie, che ogni domenica si dava appuntamento alla Loggia dei
Mercanti.
Dopo
l’armistizio, nel 43, con quel gruppo diede vita a Oscar, organizzazione con la
quale fu attivamente impegnato a nascondere ebrei e partigiani aiutandoli
spesso a fuggire in Svizzera.
Proprio per aver salvato la vita a molti ebrei,
Israele lo ha riconosciuto come uno dei “Giusti tra i giusti”, la più
importante onorificenza a coloro che hanno salvato vite di ebrei perseguitati
dai nazisti e dai fascisti.
Nel 1944, non ancora ordinato sacerdote, incaricato
dal cardinale Schuster, diede la benedizione alle salme di 15 partigiani
fucilati in Piazzale Loreto il 10 agosto di quell’anno. Celebrò la sua prima
messa il 15 agosto: nella stessa notte fu arrestato dai tedeschi mentre si stava preparando per
accompagnare in Svizzera alcuni ebrei fuggitivi.
Restò in prigione fino a quando il Cardinale non ne
ottenne la liberazione.
Quando in seguito si presentò a lui, Schuster si
inginocchiò e gli disse: «Così la Chiesa primitiva onorava i suoi martiri. Ti
hanno fatto molto male gli Alemanni?».
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