martedì 9 ottobre 2018

È tornato alla casa del Padre, Monsignor Giovanni Barbareschi


È tornato alla casa del Padre, Monsignor Giovanni Barbareschi, mi mancheranno i suoi insegnamenti e le sue esortazioni ma sono certa che lui, giusto fra i giusti, è finalmente sereno.
Riposa in pace.

Diceva di se stesso: 

“Mi illumina la certezza che non mi sto avvicinando alla fine, ma all'eterno.
Per questo non voglio mascherare la vecchiaia incalzante simulando una giovinezza che non c'è più. Accettando la mia vecchiaia ho perso l'astio nei riguardi della vita che scivola di mano e l'invidia per coloro che hanno ancora una vita piena, efficiente, produttiva.
Vorrei essere saggio, irradiante, non aggredire la realtà per dominarla, ma lasciare che essa si riveli a me nella sua totalità e nel suo mistero. Saggezza è qualcosa di diverso da una intelligenza più o meno acuta, da una cultura più o meno vasta. Saggezza è ciò che ti nasce dentro quando l'assoluto e l'eterno penetrano nella tua coscienza individuale e gettano un fascio di luce su quel fatto, su quell'avvenimento, su quella persona ... e ogni giorno constato e verifico: vedo un po' meno chiaramente, sento un po' meno distintamente, ma capisco un po' di più. E capire è pienezza, è dolore, è amore, è gioia.”







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