Ecco, in proposito, quanto affermava il Card. Ratzinger già
nel 2001: “C’è bisogno come minimo di una nuova consapevolezza liturgica
che sottragga spazio alla tendenza a operare sulla liturgia
come se fosse oggetto della nostra abilità manipolatoria.
Siamo giunti al punto che dei gruppi liturgici imbastiscono
da se stessi la liturgia domenicale.
Il risultato è certamente il frutto dell’inventiva di un
pugno di persone abili e capaci.
Ma in questo modo viene meno il luogo in
cui mi si fa incontro il totalmente Altro, in cui il sacro ci offre se
stesso in dono; ciò in cui mi imbatto è solo l’abilità di un pugno di
persone. E allora ci si accorge che non è quello che si sta cercando.
E’ troppo poco e insieme qualcosa di diverso.
La cosa
più importante oggi è riacquistare il rispetto della liturgia e la
consapevolezza della sua non manipolabilità.
Reimparare a riconoscerla nel suo essere una creatura vivente
che cresce e che ci è stata donata, per il cui tramite noi prendiamo parte
alla liturgia celeste. Rinunciare a cercare in essa la propria
autorealizzazione per vedervi invece un dono.
Questa, credo è la prima
cosa: sconfiggere la tentazione di un fare dispotico, che concepisce la
liturgia come oggetto di proprietà dell’uomo, e risvegliare il senso interiore
del sacro”
card. Joseph Ratzinger-Peter Seewald
Da: “Dio e il mondo, essere cristiani nel nuovomillenio”, Edizioni San Paolo, Cinisello
Balsamo 2001
Buona giornata a tutti. :-)
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