lunedì 16 giugno 2014

"Ma Io vi dico di non opporvi al malvagio". - Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù parla di un atteggiamento privo di vendetta, non può il cristiano agire come i mondani che seguono la legge del taglione.

In questa fase della sua missione Gesù era impegnato a formare gli Apostoli, non si preoccupava solo delle istruzioni, trovava il tempo anche per questo.

La loro formazione era molto importante, li aveva scelti per proseguire la sua identica missione e il lavoro spirituale era maggiormente impegnativo.

In questo Vangelo Gesù disegna la fisionomia morale del cittadino del Regno dei Cieli.

Espone tutti i gradini della scala che giunge alla vetta della santità.

Sicuramente il discepolo del Signore verrà a contatto quotidianamente con i malvagi, il suo agire nei loro confronti dovrà differenziarsi e mostrare una piena diversità rispetto alla mentalità del mondo.

Questo passaggio è delicato e non tutti riescono ad agire con pazienza e bontà dinanzi a soprusi e cattiverie.

Gesù parla di un atteggiamento privo di vendetta, non può il cristiano agire come i mondani che seguono la legge del taglione.

Il Signore attorniato dai suoi discepoli introduce l'insegnamento con questa famosa introduzione: "Avete inteso che fu detto".

Rimanda a tempi antichi, quando la vendetta era molto spesso sproporzionata al danno subito e per porre un limite e un rimedio alle violenze eccessive si ricorse ad un utilizzo equanime: “Occhio per occhio” e “dente per dente”.

Detto ciò, Gesù passa ad elencare alcuni comportamenti che hanno sconvolto i discepoli, insegnamenti innovativi rispetto alle antiche Scritture e un po’ leggeri da un punto di vista sociale.

Prima Gesù presenta una regola pesante che non dovranno mai dimenticare: "Ma Io vi dico di non opporvi al malvagio", ed è la continuazione dell'introduzione di sopra.

"Avete inteso che fu detto… Ma Io vi dico di non opporvi al malvagio".

Una frase che ha scosso i presenti e continua ad arrecare un po’ di malessere a quanti si sentono animati e agitati interiormente da pensieri vendicativi. L'agitazione arriva dal ricordo di essere state vittime dei cattivi, ed è umanamente comprensibile il desiderio di far provare ai mascalzoni le stesse sensazioni, paure e umiliazioni provate forse per lungo tempo.

Gesù però ci chiama ad un altro comportamento.

"Ma Io vi dico di non opporvi al malvagio".

Non dice solo questo, va oltre ed elenca alcuni comportamenti da assumere dinanzi ai malvagi.

Solo le anime forti e quelle animate da una buona Fede riescono a praticare gli insegnamenti che andiamo a meditare.

"Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra".

Gesù indica una specie di resistenza passiva, che non è vendetta né pusillanimità.

È preferibile sopportare un'offesa che ricambiarla, così Gesù spiega come si porge l'altra guancia.

Significa presentare ai malvagi un altro aspetto che non conoscono, ed è la bontà.

L'altra guancia da presentare è l'amore che compatisce e perdona.

Gli altri esempi che dice Gesù indicano la disponibilità a saper perdere qualcosa, anche un po’ di tempo, per dare una forte testimonianza.

In sintesi, Gesù oggi ci spiega l'amore per i nemici, è un amore difficilissimo da realizzare, consiste nel pregare per coloro che ci perseguitano oltre che nel non rendere male per male.

È la tattica di Dio per vincere il male.

1 Ave Maria per Padre Giulio Maria Scozzaro



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