lunedì 1 febbraio 2010

Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore

31 dicembre 2009 - momento di preghiera durante la festa di Capodanno in San Pio V
Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
*Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, Dio.
*Tu fai ritornare l'uomo in polvere e dici: "Ritornate, figli dell'uomo".
*Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turni di veglia nella notte.
*Li annienti: li sommergi nel sonno; sono come l'erba che germoglia al mattino;
*al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca.
*Perchè siamo distrutti dalla tua ira, siamo atterriti dal tuo furore.
*Davanti a te poni le nostre colpe, i nostri peccati occulti
alla luce del tuo volto.
*Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira,
finiamo i nostri anni come soffio.
*Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore;
passano presto e noi ci dileguiamo.
*Chi conosce l'impeto della tua ira, e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto?
*Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore.
*Volgiti, Signore; fino a quando? Muoviti a pietà dei tuoi servi.
*Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioieremo per tutti i nostri giorni.
*Rendici la gioia per i giorni di afflizione,
per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
*Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e la tua gloria ai loro figli.
*Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio:
rafforza per noi l'opera delle nostre mani, l'opera delle nostre mani rafforza.

Riflessione
Eccoci, Signore, davanti a te. Col fiato grosso, dopo aver tanto camminato. Ma se ci sentiano sfiniti, non è perchè abbiamo percorso un lungo tragitto, o abbiamo coperto chi sa quali interminabili rettilinei. E' perchè, purtroppo, molti passi, li abbiamo consumati sulle viottole nostre, e non sulle tue: seguendo i tracciati involuti della nostra caparbietà faccendiera, e non le indicazioni della tua Parola: confidando sulla riuscita delle nostre estenuanti manovre, e non sui moduli semplici dell'abbandono fiducioso in te. Forse mai, come in questo crepuscolo dell'anno, sentiamo nostre le parole di Pietro: "Abbiamo faticato tutta la notte, e non abbiamo preso nulla". Ad ogni modo, vogliamo ringraziarti ugualmente. Perchè facendoci contemplare la povertà del raccolto, ci aiuti a capire che senza di te non possiamo fare nulla. Ci agitiamo soltanto. Grazie, perchè obbligandoci a prendere atto dei nostri bilanci deficitari, ci fai comprendere che, se non sei tu che costruisci la casa, invano vi faticano i costruttori. E che, se tu non custodisci la città, invano veglia il custode. E che alzarsi di buon mattino, come facciamo noi, o andare tardi a riposare per assolvere a mille impegni giornalieri, o mangiare pane di sudore, come ci succede ormai spesso, non è un investimento redditizio se ci manchi tu. Il Salmo 127, avvertendoci che, il pane, tu ai tuoi amici lo dai nel sonno, ci rivela la più incredibile legge economica, che lega il minimo sforzo al massimo rendimento. Ma bisogna essere amici. Bisogna godere della tua comunione. Bisogna vivere una vita interiore profonda. Se no, il nostro è solo un tragico sussulto di smanie operative, forse anche intelligenti, ma assolutamente sterili sul piano spirituale.
(don Tonino Bello)
Una luce nel buio
Circondato fedelmente e silenziosamente da forse buone, custodito e
confortato meravigliosamente voglio trascorrere questi giorni con voi e con
voi incamminarmi verso il nuovo anno.
Le cose passate tormentano i nostri cuori, il peso duro dei giorni brutti ci
opprime: o Signore,dà ai nostri spirti affranti la salvezza che ci hai preparato.
Tu ci porgi il pesante e amaro calice della passione, piano fino
all' ultima goccia: noi lo prendiamo, grati, senza tremare, dalle tue care e
buone mani.
Eppure, tu vuoi darci ancora la gioia per questo momento e lo splendore del
suo sole: ci ritorna alla mente il nostro passato e a te appartiene tutta la
nostra vita.
Fà che le candele che hai portato al nostro buio oggi ardano in silenzio e
caldamente; raccoglici, se è possibile, di nuovo insieme: noi lo sappiamo,
la tua luce arde nella notte.
Se ora si diffonde attorno a noi il silenzio, fà che percepiamo il suono delle
cose che, invisibili, si ergono attorno a noi, inno di lode di tutti i tuoi figli.
Custoditi meravigliosamente da buone forze aspettiamo, felici, le cose,
future: Dio è con noi la sera e la mattina e, sicuramente, ogni nuovo giorno.
(Dietrich Bonhoeffer)

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