Domenica 24 settembre 2006, rimarrà una data storica nella vita della nostra bellissima parrocchia di San Pio V.Si è svolta la cerimonia della posa della prima pietra per la costruzione del nuovo oratorio.
La cerimonia è stata officiata da Mons. De Scalzi, alla presenza del parroco Don Giorgio, di don Stefano e don Giovanni, nonché di un folto pubblico di tutte le età.Diverse preghiere sono state lette da ragazzi appartenenti alle diverse fasce d’età. Si è sottolineato che l’oratorio è il luogo dove si svolge la catechesi, dove ci si ritrova con gli amici, dove si impara a conoscere Gesù, dove ci si diverte stando insieme, giocando, cantando e pregando.L’oratorio e’ il luogo dove s’impara la bellezza del dedicarsi agli altri, soprattutto dei più piccoli.Per i giovani è il luogo che permette di scoprire un nuovo modo non solo di servire, come Gesù insegna, ma anche di stare insieme, per fare amicizie che vanno al di là della semplice conoscenza.L’oratorio è il luogo dove si fa dello sport in modo sano e pulito. Vivere lo sport in oratorio è un continuo richiamo alla società che Gesù vuole: un mondo di pace, di rispetto, di concordia.Per gli scout l’oratorio è un luogo non solo di ritrovo per attività e riunioni, ma la scelta di vivere in parrocchia, ha portato ad avere uno stile sempre migliore che sia di esempio per tutti: una vera testimonianza per crescere come veri uomini e vere donne.
Per il gruppo Quadrifoglio l’oratorio è un luogo importante in cui trovarsi e passare del tempo insieme: ci si accorge che, per chi è diversamente abile, è importante non quello che si riesce a fare, ma è importante quello che si è.Nella preghiera dei genitori si è evidenziato che le esperienze in oratorio sono tra le più varie: ci sono alcuni genitori che fin da piccoli hanno frequentato l’oratorio, hanno scoperto l’amore di Dio e, cercando di seguirlo, anche oggi si mettono al servizio dei più piccoli.Altri invece si stanno accostando alla fede grazie ai loro figli che hanno iniziato la catechesi, altri invece percepiscono che in oratorio “si respira un’aria diversa” e si lasciano condurre, a volte senza capire. In tutti, il desiderio che in oratorio i propri figli siano custoditi, non solo dalla strada e dai suoi pericoli, ma anche nella loro educazione: a livello umano e di fede, perché scoprano il bello e l’essenziale della vita. L’oratorio che sia anche per gli adulti un luogo per poter creare amicizie, un luogo per scoprire la grandezza della Chiesa.
Essendo l’oratorio che si sta costruendo espressione di tutta la comunità, che tutta insieme rappresenta la Chiesa, Don Stefano ha concluso invitando i presenti ad apporre il loro nome sulla pergamena che sarà murata dietro la prima pietra assieme al rogito scritto dal Parroco, alla medaglia donata dell’arcivescovo cardinal Dionigi Tettamanzi ed una reliquia dell’arcivescovo che ha consacrato nel 1929 la nostra Chiesa: il cardinale Ildefonso Schuster. Dopo la benedizione un’ esplosione di battimani, flash, canti e balli.
Stefania Paraluppi